Cari proprietari, in questo articolo parleremo dell’insufficienza mitralica nel cane, una patologia cardiaca piuttosto comune, ma che genera ancora molti dubbi e perplessità. Nel gatto questa patologia è praticamente inesistente.
Che cos’è la valvola mitralica?
La valvola mitralica, o mitrale (chiamata così per la somiglianza con la mitra, il copricapo vescovile) o valvola bicuspide, è una struttura che si chiude dopo il passaggio del sangue dall’atrio al ventricolo sinistro, dividendoli completamente e consentendo così al sangue di essere spinto soltanto in avanti nell’arteria principale del corpo, l’Aorta. Questa valvola ha un’apertura e chiusura controllate, a seconda della fase di contrazione del cuore, regolando il flusso di sangue ed impedendo il cosiddetto “rigurgito” dal ventricolo all’atrio. In poche parole impedisce al sangue di tornare indietro.

Insufficienza mitralica nel cane (Immagine soggetta a Copyright)
Che cos’è l’insufficienza mitralica nel cane?
L’insufficienza mitralica, conosciuta anche come malattia valvolare cardiaca cronica (CVHD) o endocardiosi mitralica, consiste nella degenerazione dei lembi che costituiscono la valvola stessa che quindi diventa incapace (insufficiente, appunto) ad impedire che, durante la contrazione cardiaca, il sangue torni indietro dal ventricolo all’atrio sinistro. Si ha così un parziale rigurgito del sangue che genera il cosiddetto “soffio cardiaco”.

Differenza tra valvola m itralica normale e insufficiente (immagine soggetta a Copyright)
Quali sono le razze maggiormente colpite?
Le razze maggiormente colpite sono quelle di taglia piccola (sotto i 20kg) ed intorno ai 6-8 anni d’età, soprattutto:
- il Cavalier King Charles Spaniel,
- Barboncino,
- Chihuahua,
- Yorkshire Terrier,
- Bassotto,
- Maltese,
- Bolognese
- Pinscher
- Beagle
- ma anche tutti i meticci di taglia piccola
Quali sono i segni clinici dell’insufficienza mitralica?
L’insufficienza mitralica può passare inosservata per molto tempo. Il proprietario, in genere, si insospettisce per:
- episodi di affaticamento anche durante la semplice passeggiata quotidiana
- tosse, soprattutto in momenti di agitazione e sforzo fisico.
- respiro rapido e frequente (tachipnea) anche durante i momenti di riposo dell’animale,
- inattività,
- inappetenza
- cianosi (edema polmonare)
- sincope
Tutti questi sintomi si evidenziano purtroppo in una fase avanzata della malattia. Il veterinario invece può percepire il soffio all’ascultazione nelle fasi iniziali. Ecco perchè è importante, se si sente un soffio, fare un’ecocardiografia di controllo.
Come si fa diagnosi di insufficienza mitralica?
Solitamente tutto comincia dalla rilevazione accidentale da parte del veterinario di un soffio cardiaco durante una visita di routine. Dal momento che si identifica un soffio i passi sucessivi sono:
- elettrocardiogramma (EEG),
- radiografia torace
- ecocardiografia.
L’EEG può evidenziare anomalie del ritmo cardiaco. La radiografia un ingrandimento dell’atrio sinistro e deviazione del decorso della trachea, fino ai casi più gravi in cui si rileva edema polmonare (diretta conseguenza dell’insufficienza mitralica grave).
L’ecocardiografia con ecocolordoppler è l’indagine più importante delle tre per:
- fare la diagnosi,
- stabilire la gravità dell’insufficienza mitralica,
- prescrivere una eventuale terapia cardiaca
- monitorare, a distanza di 3, 6 o 12 mesi, il decorso della malattia.
Come si classifica l’insufficienza mitralica nel cane?
L’insufficienza mitralica si classifica in 4 stadi:
- STADIO A: pazienti ad alto rischio di sviluppare la patologia per razza ed età e che dovrebbero sottoporsi a controllo annuale in assenza di patologia.
- STADIO B: pazienti con patologia strutturale lieve, senza sintomi. Lo stadio B si suddivide in:
B1: pazienti asintomatici senza evidenze radiografiche o ecocardiografiche. Questi pazienti non hanno bisogno si terapia.
B2: pazienti asintomatici con iniziali segni di sovraccarico cardiaco e rimodellamento. Il cardiologo valuta di caso in caso se iniziare terapia di supporto. - STADIO C: pazienti con segni clinici gravi che richiedono trattamento d’emergenza (scompenso, edema polmonare). Questi pazienti vanno sempre terapizzati e dovranno continuare la terapia a vita.
- STADIO D: pazienti terminali con segni clinici refrattari alla terapia e che necessitano di trattamento in una struttura veterinaria.
Quale terapia intraprendere?
A seconda dello stadio della malattia, la cura per i pazienti affetti da insufficienza mitralica può variare.
Nello stadio B2 tendenzialmente non si prescrivono terapie.
Nello stadio C, quando è richiesta l’ospedalizzazione, ad esempio in caso di scompenso, i farmaci di primo intervento sono:
- diuretici (furosemide),
- ACE- inibitori
- agenti inotropi positivi che favoriscono la contrattilità cardiaca (pimobendan),
- spironolattone
- ossigenoterapia, sedazione con farmaci narcotici (es. butorfanolo).
Una volta a casa è consigliato il mantenimento di una terapia a base di diuretici, ace-inibitori ed inotropi positivi.
Nello stadio D, sia in caso di ospedalizzazione che di terapia domiciliare, i farmaci di base sono gli stessi che nello stadio C, ma con dosaggi tendenzialmente più elevati, soprattutto nei primi momenti. A seconda della gravità sono contemplate anche altre procedure salvavita, sia farmacologiche che non.
Quali sono le complicanze dell’insufficienza mitralica nel cane?
L’insufficienza mitralica può improvvisamente scompensare per alcune complicanze aggiuntive come:
- fibrillazione atriale: un’aritmia secondaria all’ingrandimento abnorme dell’atrio
- rottura delle corde tendinee: le corde tendinee che permettono alla valvola mitrale di aprirsi e chiudeersi possono improvvisamente rompersi dando edema polmonare
- ipertensione polmonare: secondaria all’aumento cronico della pressione capillare polmonare
- rottura dell’atrio sinistro: in seguito a un suo abnorme ingrandimento e assotigliamento causato dal rigurgito mitralico.
Che aspettativa di vita e quali tempi di sopravvivenza?
Prima si diagnostica una patologia di questo tipo, prima si comincia a trattarla e più si avranno possibilità di avere la situazione sotto controllo più a lungo. Negli animali più giovani sotto trattamento l’aspettativa di vita può essere buona. L’aspettativa di vita e le possibilità di sopravvivenza, purtroppo, diminuiscono in caso di eventi acuti, scompenso con edema polmonare per una una mancata diagnosi. Il proprietario deve essere preciso nella somministrazione della terapia con la consapevolezza che dovrà farla a vita. Anche il monitoraggio della progressione della malattia con ecocardiografie di controllo regolari è importante.
Come si monitora l’aggravarsi dell’insufficienza mitralica nel cane?
Se avete un cane con insufficienza mitralica è molto importante che vi presentiate ai controlli ecocardiografici prescritti dal cardiologo, che non cambiate la terapia o la sospendiate senza sentire il suo parere. A casa è importante monitorare ogni tanto la frequenza respiratoria mentre dorme profondamente. Deve compiere meno di 30 atti respiratori al minuto. Contateli sempre mentre dorme molto profondamente. Se dovesse superarli bisogna subito chiamare il cardiologo per un controllo perchè potrebbe avvicinarsi la fase di scompenso o è necessario modificare la terapia.
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