Cari proprietari stasera voglio parlarvi di un argomento che suscita sempre una grande confusione: Il soffio cardiaco nel cane e nel gatto. Faremo anche una panoramica sulle più frequenti patologie congenite e acquisite. Con questo articolo voglio sfatare dei luoghi comuni che non hanno basi scientifiche e soprattutto voglio aiutarvi a capire come agire nel caso scopriate che il vostro amico a quattro zampe abbia un soffio cardiaco!
Che cos’è il soffio cardiaco?
Con il termine soffio intendiamo il rumore che fa il sangue attraversando una valvola cardiaca alterata. Il soffio è quindi un segno clinico. Non è una malattia.Innanzitutto i soffi hanno varia intensità e non tutti i veterinari sono allenati a riconoscere i vari tipi di soffi. Spesso capita che un proprietario venga a conoscenza che il suo cane o gatto hanno un soffio in visite successive! La domanda sorge spontanea: perché non lo hanno sentito nelle visite precedenti? Premetto che può capitare di non sentire un soffio, magari il cane era particolarmente agitato o nell’ambulatorio c’era un rumore di fondo, insomma non sempre possiamo criminalizzare il veterinario che non lo ha sentito.Il soffio indica che qualcosa non va. Ricordatevi una cosa però: l’intensità del soffio non è correlabile alla gravità della patologia sottostante!

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A livello statistico però è più probabile che un soffio di forte intensità indichi una patologia sottostante più marcata (stiamo però parlando di probabilità). Nel gatto poi se si sente un soffio non si può mai soprassedere, in questa specie infatti il soffio è molto più raro e quando presente indica quasi sempre una patologia sottostante. Viceversa molti gatti con patologia cardiaca non hanno soffi. Motivo per cui a volte lo scompenso cardiaco nel gatto è improvviso e repentino senza una storia di indagine o sospetto di cardiopatia.
Miti da sfatare sul soffio cardiaco:
- Perché spesso allora si sente dire “stia tranquillo, è un soffio lieve, è normale!”? Noi veterinari ragioniamo per casistica. In un cane di taglia piccola adulto o anziano anch’io posso metterci la mano sul fuoco che è una degenerazione mitralica a provocare il soffio perché è in assoluto la patologia più frequente che colpisce questi cani. Non per questo vi direi “è normale!” Posso dirvi “è frequente!” posso dirvi “spesso è una patologia di moderata entità” ma comunque non posso darvi certezze sulla gravità e quindi è sicuramente da indagare.
- Altro mito da sfatare: “il soffio innocente nel cucciolo!” Non sono bambini, nei cuccioli di cani il soffio innocente (quando è veramente innocente perché in fase di accrescimento) è molto debole e si sente appena. Un soffio facilmente auscultabile in un cucciolo è quasi sempre segno di patologia congenita.
- Se io vi chiedo: “avete fatto una visita cardiologica? Il cuore è a posto?” e voi rispondete “si, si! Il mio veterinario gli ha fatto l’ECG (elettrocardiogramma)!” Questo è un motivo di equivoco frequente. Se si sente un soffio vuole dire che c’è un problema anatomico, in cui il sangue passando crea turbolenza e provoca il soffio. Il problema anatomico lo possiamo indagare solo ed esclusivamente con un’ecocardiografia! L’ECG serve per diagnosticare i problemi elettrici e di conduzione del cuore non anatomici. Una visita cardiologica di solito si compone di entrambe le cose: ecocardio e ECG. Solamente con l’ecocardiografia potete indagare problemi alle valvole cardiache (e capirne la gravità).
Riassumendo: se venite a conoscenza di un soffio cardiaco fate fare al vostro animale una visita cardiologica o almeno un’ecocardiografia!
Quali sono le patologie cardiache più frequenti che provocano soffio cardiaco nel cane?
Non è questa la sede in cui spiegarvi ogni patologia cardiaca, voglio solo farvi una panoramica tra le più frequenti e sottolineare la differenza tra le patologie congenite e quelle acquisite.
Patologie congenite che provocano soffio cardiaco:
Quelle presenti dalla nascita, spesso caratterizzate da un soffio facilmente apprezzabile, a volte il soffio lo si può sentire appoggiando addirittura la mano sul cuore dell’animale (prende nome di FREMITO). Queste patologie sono già presenti alla nascita e spesso sono ereditarie. Se dovete acquistare un cucciolo informatevi sulle predisposizione di razza e verificate che i genitori siano sani. Un cucciolo in un allevamento serio sarà già stato visitato dal veterinario che lo ha vaccinato e microchippato. Se così non fosse potete far fare una visita al cucciolo prima di acquistarlo(a vostre spese). State molto attenti a pseudo allevatori che vi rifilano il cucciolo scontato, spesso si nasconde sotto la fregatura (sia per problematiche cardiache che non).
Stenosi polmonare:
Molto frequente nei cuccioli di cane di qualsiasi razza e meticci, l’intervento chirurgico di valvuloplastica polmonare è diventato ormai un intervento di routine. A seconda della gravità e morfologia della stenosi può essere completamente risolutivo o in parte. Alcuni soggetti non possono essere operati per la cosidetta “coronaria aberrante”, un vaso sanguigno che è cresciuto in maniera anomalo intorno alla valvola e cercando di dilatarla si andrebbe a rompere con morte dell’animale.
Stenosi subaortica:
C’è una predisposizione nei Boxer ma può colpire anche altre razze. E’ una patologia ereditaria e quindi esistono gli screening per i riproduttori. Purtroppo l’intervento chirurgico è molto più complesso e la percentuale di guarigione non è molto incoraggiante. Si spera che presto si possa arrivare agli stessi risultati della medicina umana.
PDA (Persistenza dotto arterioso pervio):
Non è una patologia ereditaria ma congenita. Può colpire qualsiasi razza! In questo caso l’anomalia colpisce un dotto che collega arteria polmonare e Aorta che consente al sangue di bypassare i polmoni durante la vita fetale. Con i primi respiri questo dotto dovrebbe obliterarsi ma a volte non succede e quindi dobbiamo pensarci noi! Ci sono due interventi:
- in toracotomia andando cioè a isolare il vaso e chiuderlo mediante legatura con un un filo chirurgico;
- con catetere transarterioso che va a posizionare nel dotto un dispositivo (Amplatz) che lo oblitera dall’interno.
Ovviamente il secondo intervento è molto meno invasivo ma in cani sotto i 4-5 Kg può essere impossibile per il calibro troppo piccolo dell’arteria.
Patologie acquisite che provocano soffio cardiaco:
Sono tutte quelle patologie che insorgono con il progredire dell’età. Il soffio può essere di lievissima entità per poi peggiorare con il progredire della malattia. Anche in questo caso può comparire FREMITO.
Soffio cardiaco nel cane:
Degenerazione mitralica:
la valvola mitralica va incontro a degenerazione, colpisce soggetti dai 5 anni in su ed è frequentissima negli anziani. Le razze più predisposte sono quelle di piccola taglia tra queste: Cavalier King Charles Spaniel, Bassotto, Beagle, Carlino, Maltese, Bolognese, Cocker, Yorkie e tutti i meticci.
Cardiomiopatia dilatativa:
Patologia quasi sempre letale sul breve periodo, colpisce i cani di mezza età di taglia grande come Alani, Dobermann, Pastore Tedesco, Mastino Napoletano e tanti altri.
Soffio cardiaco nel gatto:
Cardiomiopatia ipertrofica:
La patologia cardiaca più frequente nel gatto. Predisposizione nei gatti di razza tra cui il più colpito è il Maine Coon. Come abbiamo detto prima il gatto può anche non presentare soffi e quindi ecco che si rende indispensabile lo screening di razza soprattutto nei futuri riproduttori.
Ovviamente di patologie ce ne sono anche molte altre ma quello che volevo trasmettervi con questo articolo è l’importanza di non considerare un soffio cardiaco “normale”!
Il mio CONSIGLIO è: indagate sempre il soffio con un’ecocardiografia. L’importanza della della diagnosi è come sempre fondamentale per instaurare il corretto approccio terapeutico e prolungare il più possibile la visita del vostro Amico.
Domanda che potreste farmi: Se il mio cane o gatto hanno un soffio cardiaco e non si fanno fare una ecocardio come si fa?
Esistono protocolli bilanciati e sedazioni molto leggere che sono accettate dai cardiologi perché alterno di pochissimo la velocità dei flussi sanguigni all’interno del cuore. Ovviamente sul referto ci sarà scritto che l’esame è stato fatto in sedazione, se alcuni parametri potrebbero non essere attendibili comunque i difetti anatomici importanti vengono visti dal cardiologo. Per quanto riguarda la pericolosità della sedazione in un paziente cardiopatico ricordatevi una cosa che io dico sempre ai proprietari: “Pensate che in un cane poco collaborativo che debba essere tenuto in tre persone su un tavolo urlando e ringhiando come un pazzo il cuore non sia messo alla prova???” Il concetto è che se è davvero cardiopatico lo stress per le manualità possono portare allo scompenso cardiaco molto di più di una anestesia bilanciata!
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