
Cari proprietari oggi vi parlo di un sintomo frequentissimo ma altamente aspecifico: il vomito nel cane e nel gatto!
Vomito nel cane, è un sintomo aspecifico:
Il vomito nei nostri animali può essere indicatore di patologie lievissime o addirittura un meccanismo parafisiologico fino ad arrivare invece ad essere il primo sintomo di una patologia sottostante gravissima. Con tutto quello che sta in mezzo tra la “non patologia” e la patologia gravissima! Capite bene da questo discorso che dire “il mio cane/gatto ha vomitato” come spesso scrivete su Facebook in cerca di consigli vuol dire tutto e niente. Quindi il vomito è un sintomo che va “contestualizzato” con la situazione clinica del paziente. Questo articolo vuole essere una guida pratica per voi proprietari per raccogliere tutte le informazioni che dovrete riportare al vostro veterinario. Ricordatevi che soprattutto in caso di sintomi aspecifici come il vomito la visita medica è imprescindibile.
Ecco a cosa dovete fare attenzione se il vostro cane vomita:
Per prima cosa distinguiamo il vomito dal rigurgito:
Spesso voi proprietari confondete il vomito con il rigurgito, soprattutto nei brachicefali che sono spesso soggetti a rigurgito di succhi gastrici schiumosi a causa della loro conformazione.
La distinzione è tutto sommato abbastanza semplice:
- Rigurgito: il cane mentre cammina, corre o annusa espelle senza nessun evidente malessere (quasi senza accorgersene) un po’ di acqua, qualche croccantino che magari è rimasto nell’esofago, un po’ di schiuma bianca o nei casi più gravi materiale alimentare. Nel gatto il rigurgito praticamente non esiste.
- Vomito: l’animale mostra malessere, incomincia a deglutire o sbavare, mostrare segni di agitazione, i più timidi o paurosi incomiciano a guardarsi intorno o a cercare un posto appartato dove nascondersi, mentre camminano l’addome si contrae vistosamente, dopo diverse contrazioni l’animale si ferma, estende il collo verso il basso e con un ultimo sforzo espelle il materiale (che può essere anche poco, o solo acqua o succhi gastrici, non necessariamente tutto il pasto).

Il vomito nel cane e nel gatto di che tipo può essere?
Innanzitutto anche se non è piacevole cercate, prima di pulirlo, capire cosa ha vomitato per poi saperlo raccontare al veterinario. I principali tipi di vomito sono:
- Schiuma bianca: Sono succhi gastrici e possono indicare gastrite, reflusso, indigestione le cause possono essere tante.
- Sangue: Il sangue può apparire come sangue fresco, coaguli formati o sangue digerito che assomiglia a fondi di caffè.
- Vomito giallo o verdastro: Si tratta sicuramente di bile, e può succedere specialmente al mattino quando lo stomaco dell’animale è vuoto.
- Acqua: Se il vomito è liquido, bisogna controllare se si tratti effettivamente di acqua. Bisogna capire se non riesce a trattenere per nulla l’acqua che beve. Se così fosse il rischio disidratazione è imminente.
- Cibo indigerito: il cibo indigerito si presenta praticamente identico a quando è stato ingerito e compare a breve distanza dal pasto.

- Cibo digerito: dopo qualche ora dal pasto il cibo è trasformato nello stomaco in una poltiglia liquida. Vuol dire che il cibo non transita e non è un bel segno se si presenta più volte.
- Vomito fecale: si presenta come un liquido nero che puzza di feci. E’ un segno gravissimo di occlusione del basso intestino.
- Vomito con all’interno vermi: di solito ascaridi (vermi lunghi10-15 cm, bianchi e affusolati). E’ sintomo di grave infestazione.
Questo elenco ve lo faccio perché è importante raccontare al veterinario come si presenta il vomito. In base allo stato del paziente e alla frequenza con cui si presenta il vomito il veterinario trarrà le sue conclusioni.

Con che frequenza si presenta il vomito nel cane?
La frequenza con cui si presenta il vomito è importantissima. Nessuno vi dice di correre dal veterinario per un singolo episodio di vomito ma se si dovesse ripetere è importante andarci. Voglio farvi alcuni esempi che richiedono una certa attenzione:
- Cucciolo che vomita più volte al giorno: In questo caso bisogna correre dal veterinario, i cuccioli si disidratano in fretta e se non riesco a trattenere cibo vanno rapidamente in ipoglicemia.
- Cane/gatto anziano che vomita tutti i giorni o a giorni alterni o che presenta episodi di vomito di settimana in settimana: potrebbe nascondere una patologia cronica sottostante come insufficienza renale…è il caso di portarlo dal vet per un controllo generale.
- Cane (di grossa taglia) cerca di vomitare, ma non esce niente: questo è un sintomo classico di torsione gastrica, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed estremamente urgente.
Non è possibile farvi tutte le casistiche ma in linea generale ricordatevi che i cani e i gatti che vomitano in maniera cronica possono debilitarsi rapidamente e nascondere patologie metaboliche sottostanti mentre il vomito iperacuto con molti episodi ravvicinati in una giornata e assenza di appetito è sempre da portare in visita urgentemente.
Come sono le condizioni generali del vostro animale?
Un’altra informazione molto importante per il vostro veterinario è lo stato generale del paziente, soprattutto per quello che non può rilevare alla visita e cioè:
- se a casa è vispo,
- se urina e defeca normalmente,
- presenza di appetito o meno,
- se mangia e poi vomita subito dopo,
- quanto tempo passa fra il pasto e il vomito,
- presenza di diarrea concomitante,
- se sono spariti degli oggetti o dei giochini da casa, se ha distrutto qualcosa nei giorni precedenti.
Quali sono le cause del vomito nel cane e nel gatto?
Ecco, ora vi stupirò forse, ma non ve le dico! Il motivo è semplice. Non ha senso farvi un elenco kilometrico di patologie che provocano il vomito. Le cause sono potenzialmente infinite. Non spetta a voi proprietari fare diagnosi. Il vostro compito come vi dico sempre è osservare attentamente il sintomo per aiutare il più possibile il veterinario nell’iter diagnostico.
Cosa dovete fare se il vostro animale presenta un episodio di vomito?
Se il vostro cane o gatto adulto ha solo vomitato una o due volte e sembra sentirsi abbastanza bene potete aspettare 24 ore per vedere se si riprende da solo ma nel frattempo dovete mettere in atto qualche accorgimento:
- Togliete cibo e acqua per 6/8 ore,
- Se non vomita durante queste ore, offritegli una piccola quantità d’acqua. Se riesce a trattenerla potete lasciargli la ciotola a disposizione,
- Se il cane/gatto mostra appetito e viene a cercare il cibo dopo 12 ore da quando ha vomitato potete provare a somministrargli un piccolo pasto (del suo cibo mi raccomando)
- Se dopo questo piccolo pasto non vomita più potete dopo altre 8-12 ore proporgli il suo pasto completo.
- Se invece non cerca il cibo lo puoi lasciare a digiuno anche per 24 ore. A questo punto se non ricomincia a mangiare o se dovesse ripresentare vomito anche a stomaco vuoto è da portare dal veterinario.
- RACCOMANDAZIONE: non date riso bollito, pollo ecc….Non si cambia mai alimentazione bruscamente, tantomeno quando sono indisposti ok?
Come prevenire il vomito nel cane.
Ecco invece un compito che spetta a voi e cioè la prevenzione. Ci sono alcuni accorgimenti per evitare al cane e al gatto di andare incontro a vomito e alcune patologie che lo causano:
- Non cambiate improvvisamente la dieta: usate sempre un approccio graduale. I cambiamenti improvvisi nella dieta sono una causa comune di disturbi intestinali.
- Non date al cane e al gatto giocattoli che possano essere ingeriti o masticati in pezzi, causando così irritazione o blocco gastrointestinale.
- Non date le ossa del tuo cane: anche queste sono abitualmente implicati negli episodi di vomito.
- Evitate gli avanzi della tavola: alcuni alimenti umani sono decisamente pericolosi per i cani.
- Non permettete al cane di rovistare nell’immondizia: questo aumenta il rischio di ingestione di corpi estranei e di esposizione alle tossine.
- Non fategli mangiare l’erba in grosse quantità.
- Non fate fare attività fisica intensa al vostro cane dopo i pasti: esattamente come per noi si rischia il blocco della digestione se tutto il sangue viene convogliato ai muscoli quando servirebbe all’apparato gastroenterico.
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