Carissimi proprietari in questa domenica piovosa vi parlerò di un argomento triste: il tumore nel cane e nel gatto.

 

 

Lo scopo di questo articolo è darvi le competenze per riconoscere il tumore in stadi precoci e sfatare alcuni luoghi comuni. In più come sempre vi darò delle dritte per capire a che tipo di professionista affidarvi.

Esistono delle predisposizioni di razza?

Innanzi tutto devo darvi la brutta notizia che i tumori sono frequentissimi nei nostri animali, soprattutto in vecchiaia, ma non solo purtroppo. La razza più predisposta ai tumori di ogni genere è il Boxer, seguito a ruota da tutti i molossoidi (bouledogue francese) e pastori tedeschi. Le razze sono solo un’indicazione statistica, in realtà tutti possono essere colpiti anche i meticci che vengono reputati non sempre a ragione più sani.

Innanzi tutto bisogna fare due grandi gruppi:

Tumore nel cane e nel gatto visibile:

Qui cari proprietari il vostro ruolo è fondamentale! Siete proprio voi infatti che accarezzando il vostro cane o gatto potete accorgevi di noduli e masse che crescono su cute, sottocute, e mucose. Oppure di escrescenze a carico di ossa e articolazioni. Il mio consiglio è quello di abituare il vostro animale a farsi ispezionare fin da piccolo e ad accettare carezze in ogni distretto corporeo.  Le coccole sul divano possono essere un’occasione per controllare che il vostro amico non abbia noduli o escrescenze.

tumore nel cane

Cosa fare se si sospetta un tumore nel cane o nel gatto? Qual è l’iter corretto?

Il veterinario visiterà il vostro amico e palperà la zona interessata per capire soprattutto quanto il nodulo /massa aderisce ai tessuti sottostanti. Vi faccio già un’anteprima: se aderisce ai tessuti sottostanti non è mai un buon segno, è un indice di invasività locale e malignità.  Se invece la lesione è mobile e isolata aggredirla chirurgicamente sarà più facile.  Tutto questo in teoria, poi ci sono le eccezioni che non starò qui a citare.

La stadiazione del tumore nel cane e nel gatto è uno step fondamentale:

Per stadiazione si intende tutto quel percorso diagnostico da eseguire prima di decidere come agire sul tumore. Prima di pensare a una chirurgia è NECESSARIO fare diagnosi tramite citologia o biopsia. Seguirà poi una TAC per capire l’estensione in profondità del tumore e la presenza di eventuali metastasi. E’ assolutamente VIETATO asportare noduli o masse di cui non si sa nulla! Questo sia per motivi chirurgici (il chirurgo a seconda della diagnosi capisce quanto margine deve dare, volgarmente “quanto tagliare largo” per evitare recidive) che prognostici .

Tumore benigno, attenzione a quanto cresce:

Se la diagnosi è di un tumore benigno forse la chirurgia non sarà necessaria ma occhio alla crescita. A volte i tumori possono essere benigni perché non danno metastasi e non uccidono il paziente ma crescono talmente tanto da essere invalidanti e quindi il consiglio è comunque quello di rimuoverli se cominciano ad aumentare di dimensione. Invece di stimare la crescita a occhio che potrebbe non essere affidabile misuratene il diametro con un righello dal momento della scoperta e tenetelo monitorato. Anche il classico lipoma di cui probabilmente avete sentito parlare è comunque da tenere monitorato. Non fidatevi della valutazione spannometrica del veterinario, fategli comunque fare una citologia (si tratta di piantare un ago con il cane sveglio nella neoformazione e mettere qualche cellula su un vetrino, ci si mette 3 minuti) per avere diagnosi di lipoma.

 

 

Tumore nel cane e nel gatto  invisibile ai vostri occhi:

Cari proprietari qui potete fare ben poco. I tumori che crescono all’interno dell’organismo sono subdoli e spesso asintomatici finché non raggiungono grosse dimensioni o si rompono causando emorragia interna o altri sintomi. Di solito è il veterinario ad accorgersene o accidentalmente (vengono chiamati in gergo incidentalomi, cioè tumori scoperti per caso senza sintomi) oppure dopo visita o esami collaterali perché il vostro amico sta male e non migliora.  Nel caso di emorragia interna da rottura del tumore la scoperta avviene in pronto soccorso.

Cosa fare se si scopre accidentalmente un tumore nel cane?

Abbiamo già visto nell’articolo sull’emoaddome che in caso di urgenza prima bisogna pensare a stabilizzare il paziente e a salvargli la vita in quel frangente!

In tutti gli altri casi l’iter è lo stesso dei tumori degli annessi cutanei con la differenza che la citologia o biopsia saranno ecoguidate con paziente in sedazione. E’ assolutamente vietato piantare aghi alla cieca in addome o in torace senza l’ausilio ecografico e un operatore esperto. L’unica volta che è consentita questa procedura è quando c’è abbondante versamento liquido e si è in urgenza quindi per capire di che liquido si tratta (siero, sangue, urina,  materiale infetto) si può prelevarne un po’ con una siringa. In questo caso infatti il liquido mette della distanza tra l’ago e i visceri interni proteggendoli da una lesione accidentale indotta dall’ago.  Per  indagare  l’aggredibilità chirurgica del tumore è necessaria una TAC che vi metterà in evidenza anche eventuali metastasi.

 

Come rientra il CEUS nell’iter diagnostico di un tumore nel cane?

Una nota a parte merita il CEUS cioè ecografia con mezzo di contrasto che va tanto di moda. I veterinari spesso la prescrivono come se fosse una tecnica innovativa. In realtà questa tecnica presa dall’umana e copiata in veterinaria non è così utile. Per lo meno non per tutte le neoplasie. Ha una sua nicchia di utilizzo, in alcuni casi ancora sperimentale.

Cosa fa il CEUS in termini semplici?

Calcolando la velocità con cui il mezzo di contrasto (che si vede all’eco) viene assorbito e poi eliminato dalla massa ci dà indicazioni sulla benignità o malignità. Purtroppo di questa informazione da sola ce ne facciamo poco, per lo meno per molte lesioni facilmente campionabili. Uno degli utilizzi realmente utili che si può fare del CEUS è sui noduli epatici (difficilmente raggiungibili e non facili da campionare). Il problema del CEUS non è la metodica in se, che può avere una sua nicchia di utilizzo, il problema è che viene proposta per tantissimi casi per i quali non ha attendibilità. Ho visto fare ceus a linfonodi mesenteriali di un gatto con la FIP, a masse sottocutanee, a milza aumentata di volume in maniera uniforme ecc. Considerando che va eseguita con il paziente in sedazione e costa molto bisognerebbe soppesare la reale utilità di inserirla nell’iter diagnostico. In poche parole il CEUS oggi ha la sua nicchia di applicazione per:

  • differenziare gli epatocarcinomi (tumori maligni del fegato) da tumori benigni,
  • identificare shunt porto-sistemici
  • difetti cardiaci (forame ovale pervio)

Ci sono altre applicazioni in corso di studio e per il futuro magari darà altre informazioni. Per ora molte di queste applicazioni non possono rientrare in un iter diagnostico economicamente a carico del proprietario.

 




 

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tumore nel cane

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