
Cari proprietari oggi parliamo di una malattia infettiva più comune dei cani la tosse dei canili.
Cos’è la tosse dei canili?
La tosse dei canili, conosciuta anche come “Kennel cough” oggi nota come “CIRD” (Canine Infectious Respiratory Disease), è una malattia infettiva contagiosa causata da diversi agenti patogeni insieme. I patogeni responsabili di questa malattia sono di origine sia virale che batterica. A questi si associano altri patogeni che proliferano di conseguenza, ovvero quei virus o batteri che “sfruttano” la situazione causata dai patogeni primari, per insediarsi nell’organismo del cane. Tra questi ci sono, ad esempio, l’influenzavirus canino e il coronavirus respiratorio canino (CRCov).

Vediamo i vari virus e batteri implicati:
- Adenovirus canino tipo 2 (indicato con la sigla CAdV2) è un virus appartiene alla famiglia Adenoviridae. Questo virus replica nell’apparato respiratorio, dove si mostrano i principali danni; in parte replica anche nell’intestino. È molto simili all’Adenovirus canino tipo 1 (CAV-1) agente eziologico dell’epatite infettiva del cane, conosciuta anche come “Malattia di Rubarth”, il quale replica principalmente a livello di cellule del fegato. Sono talmente simili che lo stesso vaccino ha azione contro entrambe le malattie.
- Virus Parainfluenzale canino (indicato con la sigla CPIV) è un virus che appartiene alla famiglia Paramyxoviridae
- Herpesvirus canino tipo 1 (indicato con la sigla CHV-1) è un virus che appartiene alla famiglia Herpesviridae. Questo virus è particolarmente patogeno per le cagne femmine, nelle quali causa infertilità, aborto, ma soprattutto per i cuccioli, nei quali causa morte neonatale. Questo virus replica anche nella mucosa respiratoria e può quindi essere causa di tosse dei canili.
- Bordetella bronchiseptica: è un batterio Gram negativo, aerobio (ovvero che può replicare solo in presenza di ossigeno). Si tratta di un patogeno che causa malattie respiratorie in diverse specie animali, tra cui gatto, coniglio e uomo.
- Mycoplasma cynos è un batterio con caratteristiche particolari. I quadri di Tosse dei canili causati da questo patogeno sono generalmente più gravi rispetto ai quadri causati dai patogeni sopradescritti.
Come si infetta il cane con la tosse dei canili?
I cani infetti contagiano i cani sani tramite starnuti e colpi di tosse, oppure tramite il leccamento reciproco. Inoltre, i cani guariti, possono rimanere portatori per molto tempo, in alcuni rari casi fino anche a 2 mesi. Questa malattia è molto diffusa in ambienti in cui vi è sovraffollamento, come possono essere gli allevamenti o i canili. Le situazioni che predispongono al contagio sono:
- Sovraffollamento: la malattia è molto contagiosa quindi quando ci sono molti animali in spazi piccoli è facile che ci sia un contagio.
- Stress: gli animali stressati hanno un sistema immunitario più debole, per cui è più facile che si possano ammalare. Lo stress può essere fisico ma anche psicologico, nei canili, la presenza di molti cani, può essere particolarmente stressante.
- Ambienti sporchi.
- Sbalzi di temperatura: soprattutto ambienti freddi o molto umidi.

Quali sono i sintomi della tosse dei canili?
Il periodo di incubazione (tempo che intercorre tra l’infezione e la comparsa dei sintomi) è di circa una o due settimane, anche se possono esserci delle variazioni legate ai singoli agenti eziologici. Possiamo distinguere una forma complicata, che comprende quei casi in cui insorgono infezioni secondarie, e una forma non complicata.
La forma non complicata della tosse dei canili si presenta con:
- Tosse (solitamente secca),
- starnuti e scolo dal naso,
- Faringite,
- Congiuntivite,
- Febbre non eccessivamente alta,
- Aumento della dimensione dei linfonodi (soprattutto di quelli mandibolari).
La forma complicata della tosse dei canili, oltre ai sintomi precedentemente elencati, porta a:
- Anoressia o scarso appetito,
- Sindrome respiratoria più grave,
- Bronchite,
- Polmonite,
- Febbre alta,
- Depressione,
- Cianosi (mucose blu).
Come si fa diagnosi di tosse dei canili?
La diagnosi di tosse dei canili viene fatta tramite tamponi nasali o faringei. Poiché si tratta di una malattia multifattoriale, spesso il veterinario si trova costretto a richiedere la ricerca di più agenti patogeni, motivo per cui la ricerca dell’agente eziologico di questa malattia può essere più costoso rispetto ad altri. Quando si ricerca un virus o un batterio, il veterinario deve chiedere la ricerca del patogeno che sospetta, poiché il laboratorio deve fare degli esami che sono “specifici” per il singolo agente.
Esiste una cura?
Solitamente, la Tosse dei canili è autolimitante, quindi tende a risolversi da sola in 7-21 giorni. In alcuni casi però, soprattutto quando insorgono malattie batteriche secondarie, o in soggetti particolarmente debilitati, può essere necessario ricorrere all’utilizzo di farmaci. La terapia, come sempre, deve essere scelta dal veterinario, è importante non somministrare farmaci di propria iniziativa in quanto si tratta di una malattia multifattoriale, il trattamento è quindi specifico per ogni singolo caso.

In cosa consiste la terapia?
Potrebbero essere necessari:
- Antibiotici: nel caso in cui il patogeno principale sia batterico o vi sia l’insorgenza di infezioni batteriche secondarie. La scelta dovrebbe essere effettuata sulla base di un antibiogramma.
- Anti-tussigeni o broncodilatatori,
- Fluido terapia.
Non esistono terapie naturali che abbiano un riscontro scientifico. Se si decide di utilizzare qualche rimedio “omeopatico” piante, o alimenti, è importante chiedere prima il parere del veterinario. Alcuni alimenti, ad esempio, potrebbero creare uno squilibrio intestinale che può peggiorare il quadro.
Esiste un vaccino per la tosse dei canili?
Esistono diversi vaccini polivalenti, tuttavia, questo tipo di vaccino non viene fatto a tutti i cani, rientra tra i cosiddetti “vaccini non core” delle linee guida vaccinali WSAWA, ovvero consigliati solo a determinate categorie. La somministrazione di questo vaccino viene fatta ai cani che si trovano in ambienti ad alto rischio, come ad esempio i canili. In questi luoghi così a rischio, oltre alla vaccinazione, vengono attuate delle misure preventive, le quali prevedono:
- quarantena per i cani di nuovo ingresso,
- pulizia e disinfezione mirata di tutti gli ambienti,
- isolamento dei cani che presentano sintomi.
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