Cari proprietari, oggi voglio parlarvi di una chirurgia abbastanza frequente, cercando di rispondere ai vostri dubbi: la splenectomia nel cane, ovvero la rimozione chirurgica  della milza. Non mi soffermerò molto sulla tecnica chirurgica in se, quanto invece sulle scelte mediche che portano ad una splenectomia e su come l’asportazione della milza incida poi sulla vita del cane.

 

Cos’è la milza?

La milza è un organo dalla consistenza spugnosa che si trova nella parte craniale sinistra della cavità addominale del cane. La milza agisce come un grande filtro per l’organismo, distruggendo vecchi globuli rossi e vecchie piastrine ed inoltre rappresenta anche una riserva di eritrociti (globuli rossi) da immettere in circolo in caso di necessità.

 

Come si fa la splenectomia nel cane?

La tecnica chirurgica tradizionale per la rimozione della milza prevede un accesso addominale, l’esteriorizzazione dell’organo e la legatura di tutti i vasi. La splenectomia puo’ essere eseguita anche con tecnica laparo-assistita, ma la scelta di questa tecnica a discapito di quella tradizionale ha bisogno di una attenta selezione del paziente (dimensioni della milza, stato generale del paziente, causa della chirurgia stessa).

splenectomia cane

La splenectomia nel cane si può fare anche in laparoscopia selezionando bene il paziente.

Dopo la splenectomia serve il ricovero?

Generalmente il paziente viene ospedalizzato almeno per le 24 ore successive alla chirurgia, per essere monitorato e tenuto sotto osservazione. Le prime 24 dopo la chirurgia rappresentano il momento più delicato nel quale si potrebbe verificare una delle complicanze più frequenti per questo tipo di chirurgia e cioè la comparsa di eventuali emorragie addominali. Inoltre è necessario il monitoraggio e controllo del dolore. Il rischio di portarli subito a casa è che sentano molto dolore, non riescano a coricarsi, non mangino con enorme disagio per paziente e proprietario. Superata questa fase delicata, il paziente potrà tornare a casa e avere una vita normalissima anche senza la milza.

 

Perchè la splenectomia nel cane è un intervento così frequente?

La splenectomia viene eseguita soprattutto in caso di:

  • neoplasia splenica (l’emangiosarcoma è un tumore maligno purtroppo molto frequente nel cane);
  • torsione splenica;
  • torsione dello stomaco, nei casi in cui si abbiano danni vascolari anche sulla milza;
  • grave trauma che causa un’emorragia che non è possibile arrestare;
  • patologie vascolari immuno-mediate che non rispondono alla terapia medica.

La causa di splenectomia nel cane per trauma o torsione:

Generalmente la splenectomia per torsione della milza e/o dello stomaco, o per un grave trauma (ad esempio trauma da investimento o una caduta) è una chirurgia di emergenza, e in questi casi la tempestività è molto importante. Se si agisce in tempo e si arresta l’emorragia la prognosi è favorevole. In pochi giorni il paziente si rimette completamente.

Ecco come appare un nodulo splenico individuato all’ecografia durante un controllo

Splenectomia nel cane per emoaddome improvviso o neoplasia:

Nel caso di una splenectomia per neoplasia dobbiamo fare alcune precisazioni  perchè riconoscere i segnali di un problema alla milza non è sempre facile. La neoplasia alla milza può rompersi improvvisamente provocando emorragia interna (emoaddome), collasso del paziente senza nessun preavviso oppure può essere un reperto occasionale a un’ecografia addominale di controllo. Nel caso di un tumore molto grande che non si è ancora rotto (è solo questione di tempo) la compressione suglio organi interni può dare qualche sintomo:

  • stanchezza;
  • disappetenza;
  • respiro affannoso;
  • vomito;
  • dolore addominale

 

Se trovano un nodulo alla milza al nostro cane in un’ecografia di controllo:

La presenza di noduli alla milza non deve subito allarmarci perchè NON TUTTI I NODULI, SIA PICCOLI CHE GRANDI, sono necessariamente neoplastici. Si preferisce asportare comunque la milza (il citologico troppo spesso non da diagnosi certa su questo organo così vascolarizzato). Possono essere anche noduli di natura benigna o semplici ematomi, per questo è fondamentale, dopo la chirurgia,  inviare il campione ad un laboratorio specializzato per l’esame istologico. Solo in questo modo potremo conoscere l’esatta natura del nodulo e di conseguenza avere una prognosi, ovvero avere una indicazione più precisa sull’aspettativa di vita del paziente.

La diagnosi istologica è fondamentale:

Nel caso di un ematoma o di un nodulo/i  di natura benigna, la chirurgia  è RISOLUTIVA e il cane vivrà benissimo anche senza la milza; nel caso in cui invece il nodulo/i fossero di natura neoplastica, si renderanno necessarie ulteriori  indagini per stadiare il tumore. Tra i possibili tumori a carico della milza, quello più frequentemente descritto in letteratura è l’emangiosarcoma che purtroppo ha una prognosi variabile tra i 2 e i 6 mesi in funzione dello stadio del tumore.

 

Esiste una predisposizione di razza per i noduli splenici?

I noduli splenici sono statisticamente più frequenti in cani adulti di media e grossa taglia ( Labrador Retriever, Pastore Tedesco, Cocker Spaniel, Golden Retriever). La diagnosi di noduli splenici, in prima battuta, è effettuata con una semplice ecografia, mentre per la valutazione completa del paziente servirà un esame Tac e analisi del sangue.

Si può fare prevenzione?

Come per la maggior parte delle patologie, in veterinaria e non solo, la prevenzione rappresenta la miglior arma a nostra disposizione. Per questo, il consiglio, soprattutto per i proprietari di cani adulti di grossa e media taglia, è quello di effettuare controlli periodici dal proprio veterinario.

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emangiosarcoma

 

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