Cari proprietari oggi vi parlo brevemente della rogna sarcoptica nel cane (nota anche come scabbia canina) . “Brevemente” perchè come patologia in Italia è abbastanza rara rispetto alla rogna rossa del cane. La rogna sarcoptica è una seria patologia dermatologica parassitaria caratterizzata da una notevole contagiosità. E’ una dei vari tipi di rogna che può colpire il cane.
Che cos’è la rogna sarcoptica del cane?
La Rogna sarcoptica è una malattia parassitaria causata dall’acaro Sarcoptes Scabiei Canis. Si presenta come un’ intensa dermatite pruriginosa. Le femmine gravide dell’acaro scavano gallerie nello strato corneo per depositare le uova. Una volta schiuse, le larve risalgono in superficie.

Sarcoptes Scabiei Canis
Come si trasmette la rogna sarcoptica nel cane?
La trasmissione della scabbia canina avviene da cane a cane per contatto diretto. I cani maggiormente a rischio sono quelli che si trovano in canili o rifugi dove il contatto è più frequente oppure in cani randagi o nei cuccioli. Molto raramente può colpire un essere umano, e solo in maniera transitoria. Gli acari che provocano rogna sia negli animali sia nell’uomo e sono ospite-specifici, per cui anche se vi è trasmissione da una specie ad un’altra, ad esempio cane-uomo, la dermatite che ne deriva nell’uomo sarà lieve e transitoria.

Lieve dermatite transitoria da rogna sarcoptica nell’uomo.
Quali sono i sintomi della scabbia canina?
Le zone del corpo maggiormente colpite sono orecchie, arti (gomiti e garretti) e parte ventrale dell’addome e del torace. Se la parassitosi persiste perché non trattata l’area parassitata può estendersi a tutto il corpo. L’animale infestato mostrerà graffi intensi, leccandosi e mordendosi nelle zone più colpite. Si formeranno croste e la cute si ispessirà. Le aree colpite diventano quasi subito alopeciche. Possono insorgere anche infezioni batteriche secondarie.
Come si fa diagnosi di rogna sarcoptica nel cane?
Quando il cane presenta contemporaneamente:
- Alopecia (assenza di pelo in alcune zone o pelo rarefatto);
- eritema,
- escoriazioni e croste;
- prurito molto intenso;
In questo caso si procede alla diagnosi tramite raschiato cutaneo profondo da esaminare al microscopio per la ricerca dell’acaro. Non sempre questa ricerca è facile e spesso servono più raschiati per fare diagnosi. Per eseguire correttamente la raschiatura si devono scegliere almeno 5 aree diverse, dove si osservano le lesioni più recenti. Fino al 75% delle raschiature può essere negativo.
Esistono test anticorpali per diagnosticare la rogna sarcoptica nel cane?
È abbastanza recente un test sierologico per la ricerca, con tecnica ELISA, degli anticorpi specifici IgG per il Sarcoptes scabiei; questo test si è rivelato piuttosto sensibile ed è quindi particolarmente utile nel rilevare l’infestazione del parassita nei casi più dubbi o raschiati negativi nonostante i sintomi.

Nell’immagine vedete come l’acaro della rogna sarcoptica scava gallerie nella cute per deporre le uova.
Come si cura la scabbia canina?
Il trattamento di acaricida di elezione sono attualmente le avermectine quali selamectina, milbemicina, imidacloprid-moxidectina e doramectina. Questi farmaci sono disponibili in formulazione spot on o per via orale e sono altamente sicuri per il cane e per le persone in contatto. Sono inoltre utili nei soggetti gravemente infestati e ricoperti di croste lavaggi con prodotti topici a base di zolfo attivo colloidale. Può essere utile l’associazione di un prodotto che vada a ridurre il prurito come l’apoquel.
E’ necessario disinfestare l’ambiente dall’acaro della rogna sarcoptica?
Innanzitutto il trattamento deve esser fatto su tutti gli animali che condividono lo stesso habitat. A tal fine vengono utilizzati di frequente acaricidi, anche se quelli impiegati per il trattamento di zecche e pulci possono avere solo un risultato parziale. Il trattamento ambientale è solitamente necessario solo nei canili o ricoveri per cani, ma si raccomanda vivamente di effettuare una pulizia profonda di letti, spazzole, tappeti e altre superfici per evitare reinfestazioni. Anche un’alimentazione adeguata aiuterà il paziente canino a recuperare precocemente la barriera protettiva della sua pelle.
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