
Cari proprietari oggi abbiamo il piacere finalmente di affrontare le malattie allergiche del cane insieme alla Dott.ssa Natalia Fanton che ci parlerà di prurito e dermatite nel cane. La collega è diplomata al college europeo di Dermatologia Dipl. ECVD (European specialist in Veterinary Dermatology) e quindi chi meglio di lei può rispondere alle vostre domande su questo frequentissimo problema?

La Dott.ssa Fanton lavora in alcune cliniche a Milano (clinica San Siro, clinica Tibaldi) e collabora con altre strutture in Lombardia ed Emilia. La potete trovare sul suo sito https://www.dermatologiavet.it
o scriverle una mail [email protected]
Ciao Natalia, ti sono davvero grata per questa intervista, i problemi allergici assillano tantissimi proprietari e spesso sono sottovalutati, quindi grazie davvero…
Grazie a te dell’invito, ho scelto di parlarvi di questo argomento proprio perché le allergie sono un problema molto comune nel cane; secondo alcuni studi infatti interessano circa il 10% di tutti i cani. In alcune razze il problema è particolarmente frequente, per esempio nel Bulldog francese o nel West Highland White Terrier.
Quando i proprietari in presenza di dermatite nel cane devono sospettare che il loro cane sia allergico?
Il sintomo principale delle allergie è rappresentato dal prurito, ma possono anche verificarsi perdita di pelo e dermatiti che possono avere una localizzazione diversa a seconda della causa dell’allergia.
Quanti tipi di allergie esistono che possono dare dermatite nel cane?
Le dermatiti allergiche nel cane possono essere di tre tipi:
- l’ipersensibilità alla puntura di pulce,
- le reazioni avverse al cibo (anche note come allergie alimentari)
- la dermatite atopica.
E’ vero che la dermatite nel cane causata dalle pulci può presentarsi anche se non le vediamo sul paziente?
L’ipersensibilità alla puntura delle pulci è causata da una reazione allergica nei confronti della saliva della pulce. Non si tratta di una infestazione parassitaria, infatti capita spesso che i cani che soffrono di questa malattia allergica si grattino ma alla visita clinica non si trovi sul mantello alcun parassita! Infatti la causa è una reazione allergica ad alcuni allergeni contenuti nella saliva della pulce. In soggetti predisposti, l’inoculazione della saliva quando una pulce morde causa un prurito molto importante che può durare anche alcune settimane. É perciò sufficiente un contatto occasionale con le pulci per scatenare questa allergia. I sintomi sono prurito e dermatite che tipicamente interessano la zona dorso lombare, la coda e le cosce. Spesso i cani che ne sono affetti tendono a girarsi di scatto per mordicchiarsi le aree colpite.

In caso di dermatite nel cane da pulci qual è la terapia?
La terapia di questa patologia si basa naturalmente su una buona copertura antiparassitaria, sia per l’animale colpito che per tutti gli animali conviventi. Ricordo che le pulci sono presenti tutto l’anno, sebbene ovviamente nel periodo caldo tendano ad aumentare di numero, per cui la copertura antiparassitaria per le pulci va fatta tutto l’anno! Nell’ambiente domestico le pulci trovano infatti la situazione ideale per vivere e proliferare anche nel periodo invernale.
E invece cosa ci dici per le dermatiti nel cane causate da allergie alimentari?
Adesso si sente parlare solo di questo argomento, ci sono proprietari che cambiano continuamente cibo alla disperata ricerca di quello che non dia prurito…Le allergie alimentari o reazioni avverse al cibo sono invece causate da una reazione esagerata del sistema immunitario nei confronti degli alimenti. In questo caso l’animale, per una sua predisposizione individuale e per alcuni fattori esterni, tende a diventare allergico verso ciò che mangia. Il sintomo principale è rappresentato sempre dal prurito che però nel caso delle reazioni avverse al cibo ha una localizzazione diversa rispetto a quanto abbiamo visto nella ipersensibilità alla puntura di pulce. Le aree più spesso colpite sono il muso, la parte interna dei padiglioni auricolari, lo spazio interdigitale degli arti, le ascelle, l’addome, l’inguine e le pinne auricolari. Queste stesse zone sono però quelle colpite anche in corso di dermatite atopica, in cui però il cane diventa allergico nei confronti di allergeni ambientali come acari della polvere, pollini di piante o muffe. Oltre a prurito e dermatiti, in corso di dermatite atopica e reazioni avverse al cibo sono molto frequenti anche le infezioni, sia a carico della cute e che delle orecchie.

Quindi la dermatite nel cane non è sempre causata dal cibo! Bisogna fare diagnosi giusto?
Giusto. Abbiamo visto come il prurito sia il segno clinico principale in corso di malattia allergica; ovviamente esistono però anche altre cause di prurito che andranno escluse prima di poter diagnosticare una allergia. Il veterinario dermatologo andrà quindi a valutare ed escludere la presenza di parassiti, come pulci o acari. Anche le infezioni, sia batteriche che da lieviti, sono una causa comune di prurito nel cane. Altre cause meno comuni sono rappresentate dalle malattie immunomediate e raramente da alcune neoplasie cutanee. Generalmente si valutano tutte queste malattie durante la prima visita dermatologica grazie ad esami dermatologici come esami citologici, raschiati cutanei e così via. É possibile che, a seconda dell’ anamnesi e del quadro clinico, venga prescritto comunque un periodo di terapia con un antiparassitario, un cosiddetto trial terapeutico, per essere sicuri al 100% di non avere di fronte una forma di parassitosi occulta.
Quindi è importante eseguire un corretto iter diagnostico per esclusione?
Esatto. Una volta escluse le altre cause di prurito, se il quadro clinico è compatibile, ci si orienta verso una diagnosi di allergia. A questo punto l’importante è capire a che cosa è allergico il paziente e questo iter sarà diverso per ogni paziente, in base alla sua storia clinica e ai sintomi.
Il veterinario dermatologo potrebbe suggerirvi per esempio di fare un periodo con una dieta particolare per valutare se questo determina un miglioramento. La dieta viene scelta dal veterinario in base all’anamnesi del paziente, quindi a seconda di cosa ha mangiato in precedenza, e potrebbe essere una dieta casalinga oppure una dieta commerciale formulata allo scopo. La cosa importante è quella di rispettare in maniera molto precisa le indicazioni fornite, senza somministrare nessun altro cibo né premi come biscottini, snack o bastoncini per la cura dentale. Al termine della dieta si rivalutano le condizioni del paziente e il prurito. Se c’è stato un miglioramento, il dermatologo suggerirà di reintrodurre gli alimenti che il cane mangiava in precedenza, per controllare se i sintomi si ripresentano. Ovviamente ne basta una piccola quantità sotto supervisione, interrompendo immediatamente se il prurito o la dermatite dovessero tornare. Questa prova è decisiva per confermare se davvero è stata la dieta a fare migliorare il cane o se, per esempio, non sia migliorato per le terapie o per altri fattori, e a individuare di preciso cosa il cane può mangiare e cosa deve evitare. In questo modo non sarà necessario tenerlo sempre a dieta, basterà evitare i cibi incriminati!
E se invece la dieta ad esclusione non dovesse funzionare e la dermatite nel cane e il prurito permangono?
Se invece il nostro cane non dovesse migliorare durante la dieta o se comunque rimanesse un po’ di prurito, avremmo una diagnosi di dermatite atopica. A questo punto, ma non prima, è possibile effettuare dei test per individuare a cosa di preciso il cane è allergico.
Purtroppo questi test non possono essere usati per decidere se un cane è allergico oppure no e neppure per valutare le allergie nei confronti degli alimenti. Infatti, anche alcuni cani sani o non allergici possono avere dei risultati positivi. L’utilità di questi test è duplice: da una parte, sapere quali sono gli allergeni rilevanti per un certo soggetto (per esempio acari, piante o altro). Dall’altra quella di formulare una immunoterapia.

Che cos’è l’immunoterapia?
L’immunoterapia, chiamata anche impropriamente “vaccino per l’allergia”, è l’unica terapia che possa veramente curare la dermatite atopica. Si tratta di somministrare gli allergeni a cui il cane è risultato sensibili, per bocca o tramite iniezioni, allo scopo di “educare” il sistema immunitario a tollerare queste sostanze. É una terapia piuttosto lunga ma che può dare dei risultati incredibili! Purtroppo non funziona in tutti i casi ma vale davvero la pena di tentare perchè tutti gli altri trattamenti di fatto sono solo sintomatici.
Quindi riassumendo cosa consigli per affrontare la dermatite nel cane?
Sicuramente di avere un po’ di pazienza, perché l’iter per arrivare a una diagnosi e quindi alla terapia corretta può essere lungo.
- Esclusione di malattie parassitarie, infezioni e malattie cutanee che possano causare prurito.
- Se bisogna escludere una allergia alimentare, seguire le indicazioni che fornisce il veterinario e non somministrare altro cibo per la durata necessaria, generalmente 8 settimane. Scegliere autonomamente di somministrare una dieta particolare o peggio ancora provarne di tutti i tipi può complicare non poco il lavoro del dermatologo!
- Accettare di fare la prova di reintroduzione; so bene che, se il cane stava molto male e con la dieta sembra rinato non si voglia rischiare di farlo ripeggiorare, ma è l’unico modo per confermare se si tratta davvero di una allergia alimentare!
Naturalmente, se la situazione è grave, possono essere prescritte terapie sintomatiche che permettano al cane di stare meglio mentre si procede con l’iter diagnostico, ma voglio sottolineare che se non si arriva a capire quale sia la causa sottostante il problema si ripresenterà.
Bhè…che dire di più! Sei stata chiara e gentilissima, sono sicura che adesso molti proprietari intraprenderanno un percorso corretto! Grazie infinite Natalia da parte mia e di tutti i followers di Amica Veterinaria per queste preziose informazioni!
Cari proprietari se vi è piaciuto l’articolo lasciate un mi piace e condividetelo!
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