Cari proprietari oggi vi parlo della variante felina della parvovirosi del cane che prende nome di panleucopenia felina. Il virus infatti appartiene alla stessa famiglia del parvovirus del cane, le manifestazioni cliniche molto simili ma infetta solo il gatto, è quindi specie-specifico.

Il parvovirus nel gatto:

 Il parvovirus felino (FP) è il virus che causa la panleucopenia felina. Si tratta di un virus a DNA, che colpisce in particolar modo l’epitelio intestinale, il midollo osseo o i tessuti linfoidi. Si tratta di un virus molto contagioso, in parte a causa dell’elevata resistenza nell’ambiente (anche 1 anno). I gatti più esposti al contagio sono i gattini, tra le quattro e le dodici settimane di età, e gli adulti che non sono stati vaccinati contro il virus.

panleucopenia felina
Le oasi feline, le colonie e i gattili rappresentano le situazioni più a rischio.

Come si trasmette la panleucopenia felina?

Si tratta di un virus trasmissibile oralmente. Una volta entrato nell’organismo del gatto, il virus si replica nei linfonodi per poi entrare  nel flusso sanguigno. Nel caso in cui la panleucopenia si sia presentata durante la gravidanza o colpisca i neonati,  può provocare la distruzione delle cellule del cervelletto provocando danni irreversibili. La panleucopenia felina si manifesta solitamente nei gatti non vaccinati di età inferiore all’anno. Spesso si presenta in focolai nei gattili o nelle oasi feline dove quando arriva rischia di fare una vera e propria strage.

Per quanto tempo rimane in incubazione la panleucopenia felina?

Tenere in isolamento i gatti in entrata per almeno 15 giorni è raccomandabile se i gatti presenti in gattile o nell’oasi non sono vaccinati o sono cuccioli. Il parvovirus felino infatti ha un periodo di incubazione dai 4 ai 10 giorni. Dopodichè cominciano i sintomi, non sempre chiari da subito.

Quali sono i sintomi della panleucopenia felina?

La malattia va presa molto seriamente perché il parvovirus distrugge i globuli bianchi, compromette l’apparato digerente ed indebolisce il sistema immunitario del gatto, esponendolo al rischio maggiore di infezioni da batteri o da altri virus. Nelle forme acute la panleucopenia porta rapidamente alla morte. Il quadro è sovrapponibile alla parvovirosi del cane anche se come vi ho detto sono virus diversi e specie-specifici.

panleucopenia felina
Importante le misure di prevenzione quando si introducono nuovi gatti in gattile.

I principali sintomi del parvovirus nel gatto sono:

  • diarrea (anche con sangue);
  • vomito;
  • perdita di appetito;
  • letargia (il gatto appare apatico e disinteressato a quello che lo circonda);
  • febbre;
  • convulsioni;
  • nei gattini neonati atassia, tremori, incoordinazione che perdurerà per tutta la vita del gatto se dovesse sopravvivere.

Come avviene il contagio?

I gatti più a rischio sono quelli che vivono in condizioni di sovraffollamento, come spesso capita purtroppo nei rifugi e nelle oasi feline. L’igiene scrupolosa degli ambienti in cui vivono i gatti in gattile, la vaccinazione e la quarantena dei gatti  che entrano in gattile, sono misure sufficienti a scongiurare gran parte dei rischi di contagio.

Esiste una terapia per la panleucopenia felina?

Non esiste una cura o un trattamento specifico per la panleucopenia, come tutti i virus infatti non siamo in grado di ucciderli. E’ fondamentale però fare una terapia di sostegno e supporto delle funzioni vitali sperando che il gatto riesca a sconfiggere il virus. Il trattamento è quindi intensivo e precoce. A causa di vomito, diarrea e febbre il paziente si disidrata velocemente ed è quindi fondamentale la fluidoterapia in vena. E’ fondamentale continuare a nutrire forzatamente l’animale contrastando il vomito con farmaci appositi. E’ sbagliato sospendere l’alimentazione finchè non passa il vomito perchè il vomito dura giorni e non reggerebbe il digiuno in queste condizioni.  Il paziente deve rimanere in isolamento e bisogna stare molto attenti a non utilizzare ciotole, termometri guanti e altri materiali infetti per altri gatti.

panleucopenia felina

E’ possibile la guarigione se il gatto contrae la panleucopenia felina?

La panleucopenia purtroppo ha un altissimo tasso di motalità sopratutto se i sintomi si presentano in maniera iperacuta e violenta. Anche la giovane età e il modo in cui vengono trattati i sintomi influiscono sulla sopravvivenza alla malattia. Più sono giovani più la mortalità è elevata. Più le cure sono intensive e più si aumenta la possibilità che il paziente sopravviva. Come vedete sono tanti i fattori che entrano in gioco ma è una battaglia quella contro il parvovirus felino che anche se ci dà poche chance di vittoria vale la pena combattere. Quando si comincia ad assistere a un miglioramento dei sintomi la prognosi migliora, nel momento che ricominciano a mangiare la battaglia è vinta. Se riesce a sopravvivere sarà immune per tutta la vita.

Spero di avervi fornito informazioni utili.

Ricordatevi l’importanza di una terapia di sostegno intensiva per aumentare le probabilità di sopravivenza.

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