
Cari proprietari oggi ospito la Dott.ssa in biologia Barbara Simionati, ricercatrice e fondatrice di Eubiome una startup innovativa e spin-off dell’Università di Padova che studia il potenziale del microbioma intestinale e del trapianto fecale nel cane.

Cos’è il microbioma intestinale?
Nulla di complicato, è solo un modo diverso per dire “flora intestinale”, ossia un numero impronunciabile di batteri, funghi, virus, archea, che vivono con noi e con i nostri animali, per lo più nell’intestino.
E’ importante sapere che questi esseri microscopici fanno talmente tante cose che i microbi e il loro ospite sono ormai considerati un unica entità, un super-organismo, e l’uno non può fare a meno dell’altro.
A cosa serve il microbioma intestinale?
Quando i microbi sono presenti nella giusta composizione si parla di “eubiosi”, significa che il tutto il sistema è in equilibrio e funziona bene. Quando, invece, si perde l’equilibrio, si parla di “disbiosi”, e spesso questa si associa a malattia. Negli ultimi anni si è scoperto che il microbioma ha un ruolo
nell’IBD, allergie, ansia, parkinson, diabete, cancro, malattie cardiovascolari, e la lista non finisce qui.
La cosa bella è che il microbioma si può facilmente modificare, più facilmente degli organi e tessuti dell’animale che li ospita.

Cos’è il trapianto fecale?
Il “trapianto fecale”, o meglio “trapianto di microbioma fecale” (acronimo “FMT”) è un trattamento in cui si trasferiscono i microbi di un donatore sano nell’intestino di un ricevente malato.
L’obiettivo è ripristinare “eubiosi”, il riequilibrio della flora intestinale, che a sua volta può ripristinare l’equilibrio in tutto il super-organismo e quindi la salute. Si parla di “trapianto fecale” perchè i microbi sono estratti dalle feci del donatore sano. Lo so, all’inizio fa un po’ impressione, ma sappi che migliaia di vite sono state già salvate in questo modo.
Come nasce l’idea?
Il trapianto fecale è una pratica antica, con testimonianze nella medicina cinese del quarto secolo dopo cristo. Negli ultimi anni, grazie allo sviluppo delle tecnologie di sequenziamento del DNA, si è iniziato a comprenderne le dinamiche e le potenzialità, ed è oggi un trattamento utilizzato sia nella
ricerca che e nella pratica clinica, sebbene ancora solo per casi limitati. Nel cane e nel gatto il trapianto fecale si sta diffondendo solo negli ultimi anni, ma con risultati sorprendenti, che stanno rivoluzionando il modo in cui i medici veterinari approcciano le malattie croniche e autoimmunitarie.
Da quale necessità nasce questa terapia?
In Italia ci sono circa 3 milioni di cani e gatti che soffrono di problemi gastroenterici cronici, circa il 20% della popolazione pet. Spesso si parla di enteropatia cronica, IBD, colite ulcerosa, malassorbimento e ancora più spesso si hanno pazienti con diarrea cronica senza una diagnosi certa che fanno terapie inefficaci da mesi. Quando queste malattie si innescano, inizia un incubo, per l’animale e i suoi proprietari. Ansia e frustrazione diventano compagni di vita, alternati a momenti di euforia sospesa, perchè ogni nuovo trattamento sembra risolvere, ma poco dopo arriva la recidiva, e l’animale sta peggio di prima. A volte la diarrea cronica proteino disperdente porta addirittura a morte l’animale.

La disbiosi è una causa di malattia?
Oggi sappiamo che l’enteropatia cronica ha almeno una causa: la disbiosi del microbioma intestinale. E quindi sistemare il microbioma intestinale può dare una speranza di guarigione a questi animali. Ma non sono solo le malattie gastroenteriche a essere viste nell’ottica del microbioma; anche le malattie della pelle, in particolare le dermatiti atopiche, sono state correlate alla disbiosi del microbioma intestinale. Si parla di “asse intestino-pelle”, intendendo che i microbi intestinali influenzano il sistema immunitario con manifestazioni a livello della cute.
E’ come quando mangi troppa cioccolata, e poi ti spuntano i brufoli in faccia.
Cosa causa la disbiosi?
Abbiamo visto che la disbiosi è causa di malattia ma cosa innesca il tutto? Perchè il cane va incontro a disbiosi? Ci sono vari motivi:
- il microbioma viene trasferito da madre in figlio al momento della nascita
- tutto ciò che viene a contatto con l’organismo e lo stimola influisce sui sui microbi: ciò che ingeriamo (cibo, bevande, farmaci), l’ambiente che ci circonda (aria, acqua, terra), l’attività fisica (sport, sonno).
- L’equilibrio è frutto della co-evoluzione di milioni di anni tra microbi e i loro ospiti. E’ facile quindi intuire che per causare disbiosi ci sono molti modi, in primis lo stile di vita moderno, che ha il suo peggior effetto più dirompente negli antibiotici e nel parto cesareo.
- A questo aggiungiamo che ci sono animali predisposti geneticamente, razze come il Pastore Tedesco e il Bouledogue francese, in cui basta nulla per indurre la disbiosi.
Quali sono i pazienti ideali per il trapianto fecale?
Abbiamo parlato di cani e gatti enteropatici cronici e di dermatopatici. Questi animali e le loro famiglie oggi possono trovare sollievo nel trapianto fecale.
Quali sono i risultati?
Possiamo dire con certezza che circa l’80% dei proprietari di enteropatici cronici vede benefici, mentre, nonostante ci siano ancora pochi dati per i dermatopatici, le prime esperienze sono molto promettenti. Non dobbiamo però pensare che si tratti di una bacchetta magica! Il trapianto fecale agisce positivamente sulla flora intestinale, ed è oggi l’unico trattamento che può riportare un equilibrio stabile, in caso di disbiosi non risolta con la dieta, ma cambiare i microbi non è purtroppo sempre sufficiente.
Come si accede a questa terapia?
Il trapianto fecale può essere fatto partecipando il Progetto Pet FMT di EuBiome. Si tratta di un progetto di ricerca, approvato dal comitato etico dell’Università di Padova, che ha come obiettivo rendere disponibile questo trattamento in modo semplice, sicuro e naturale, ma anche quello di
raccogliere dati ed esperienze, per creare conoscenza e nuovi approccio per contrastare la disbiosi.
Nel Progetto Pet FMT il trapianto viene fatto per via orale, tramite semplice ingestione di capsule contenenti i microbi liofilizzati, da assumere quotidianamente per circa 30 giorni, come un normale probiotico.

Quali sono i vantaggi di aderire a questa ricerca?
Chi partecipa, ha anche l’occasione di conoscere il microbioma del proprio animale. Nel percorso è infatti inclusa l’analisi del microbioma fecale, prima e dopo la somministrazione, e il Report Pet FMT,che mostra lo stato iniziale della flora intestinale e come si è evoluta, consentendo di toccare con mano la disbiosi e di visualizzare il percorso intrapreso verso il riequilibrio.
In alternativa al Progetto Pet FMT, ci si può rivolgere ad alcune cliniche veterinarie che fanno il trapianto fecale tramite infusione di materiale fecale per via rettale (endoscopia o clistere) una tantum, in genere previa sedazione dell’animale.
Grazie Barbara per questa intervista, cosa vorresti dire a un proprietario che legge questo articolo?
Ora lo sai!
Se il tuo animale ha sintomi intestinali o dermatiti ricorrenti, potrebbe esserci una disbiosi.
Non sottovalutarla, parlane con il tuo veterinario!
Oggi è possibile identificarla e contrastarla.
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