
Cari proprietari oggi affrontiamo una malattia batterica del cane di cui si sente molto parlare: la leptospirosi nel cane!
Che cos’è la leptospirosi e come contagia il cane?
La Leptospirosi è causata dal batterio Leptospira presente in tutto il mondo. E’ una zoonosi e cioè una malattia, dagli esiti a volte anche gravi, trasmissibile all’uomo. La trasmissione avviene mediante l’urina di un animale portatore (tipicamente il ratto) in un corso d’acqua stagnante (l’acqua stagnante è un punto fondamentale del ciclo vitale di questo batterio che in ambiente asciutto non vive); da qui il batterio penetra in una ferita della cute o attraverso le mucose di un altro animale o dell’uomo. Il microrganismo vive solitamente nell’acqua ed è rapidamente distrutto dalla luce e da temperature superiori a 20 ºC. Ecco perché è una malattia tipicamente primaverile e autunnale. È consigliabile tenere lontano il cane dalle pozze di acqua stagnante in zone ombreggiate, specialmente se nell’area sono presenti dei ratti.
Ratti, acqua stagnante e temperature miti sono le premesse per il proliferare della leptospirosi:
I ratti rappresentano un importante serbatoio per la diffusione della leptospirosi nel cane e, a volte, anche nell’uomo. I ratti in genere non hanno sintomi, ma rimangono portatori della malattia per diversi anni e le colonie di ratti divengono gravemente infettate.
I cani con leptospirosi come possono contagiare l’uomo?
L’uomo, ospite accidentale, si può infettare sia per contatto con urina, sangue o tessuti provenienti da animali infetti (compreso il cane) o più frequentemente, entrando in contatto con un ambiente contaminato (acqua stagnante in prossimità di colonie di topi). La leptospirosi umana è considerata una malattia professionale nei paesi sviluppati come il nostro (vengono considerati a rischio: agricoltori, veterinari, macellai, lavoratori portuali e addetti agli impianti di trattamento delle acque reflue e di depurazione) ma è sempre più comune nelle baraccopoli urbane delle comunità dei paesi sottosviluppati rappresentando un grande problema di salute pubblica. La sintomatologia è più grave nelle persone adulte piuttosto che nei bambini!

Esistono vari sierotipi di leptospirosi nel cane:
- Leptospira canicola (Il cane è considerato un serbatoio per la Leptospira canicola.)
- Leptospira icterohaemorrhagiae.
Tuttavia, grazie all’ampia diffusione della vaccinazione contro questi sierotipi, la malattia da loro causata è diventata meno comune. Il batterio quindi si è evoluto e ha sviluppato altri sierotipi resistenti alla vaccinazione come ad esempio:
- Leptospira bratislava
- Leptospira grippotyphosa.
È stato recentemente immesso in commercio un nuovo vaccino per la leptospirosi canina che aggiunge questi due nuovi ceppi di Leptospira, considerati epidemiologicamente importanti a livello europeo, a quelli già tradizionalmente presenti.
I ceppi contenuti nei vaccini fino ad oggi in commercio appartengono ai sierogruppi Canicola e Icterohaemorrhagiae, mentre quelli di recente introduzione sono il sierogruppo Australis(sierovariante Bratislava) e L. kirshneri sierogruppo Grippotyphosa (sierovariante Dadas).
Quali sono i sintomi della leptospirosi nel cane?
I sintomi variano per gravità e tipo in funzione del ceppo di leptospira responsabile dell’infezione e del fatto che il cane sia vaccinato o meno. I sintomi che ho messo in elenco sono quelli che si presentano tipicamente:
- Febbre alta, che in seguito può diminuire
- Gastroenterite con vomito e diarrea con o senza sangue
- Ittero (colorazione arancione-giallastra della cute e delle mucose), tipico della leptospirosi. L’ittero è dovuto ai danni al fegato
- Urine scure e anuria (non fa la pipì)
La leptospira colpisce principalmente fegato e reni e senza un intervento tempestivo del veterinario può avere esito letale. Raramente possono esserci forme di leptospirosi meno gravi con sintomi più lievi, soprattutto nei cani vaccinati.
Alcuni cani riescono lentamente a guarire, ma inizialmente possono avere la tendenza ad avere dei lievi peggioramenti ricorrenti. A parte la diffusione della Leptospiranell’ambiente che prosegue per diversi mesi, generalmente gli animali tornano alla normalità, sebbene frequentemente possa rimanere un danno parziale ai reni (insufficienza renale da leptospirosi). Quando invece la malattia ha la meglio sul paziente è solitamente per grave danno renale o epatico.

Cosa farà il veterinario per fare diagnosi di leptospirosi nel cane?
Innanzitutto il vostro veterinario dalla visita clinica notando alcuni dei sintomi sopraelencati potrà avere un forte sospetto diagnostico. Poiché esiste il rischio di trasmissione dell’infezione all’uomo ed è necessario selezionare il trattamento appropriato, il veterinario potrebbe richiedere alcuni test diagnostici.
- Ad oggi il migliore test a disposizione per una diagnosi precoce è la PCR (su sangue o su urine: dove ci sono più leptospire!), esame che rileva la presenza del DNA del batterio anche in piccole concentrazioni. Questo esame è sempre più utilizzato negli ultimi anni per la diagnosi di Leptospirosi e sta soppiantando tutti gli altri esami utilizzati fino ad ora!
- In alternativa si può fare un esame sierologico per rilevare la presenza di anticorpi contro la Leptospira. In passato era sicuramente l’esame più utilizzato tuttavia gli anticorpi vengono rilevati nel sangue più di una settimana dopo la comparsa dei sintomi clinici e spesso l’esito inizialmente è falsamente negativo. Per confermare in questo caso il sospetto diagnostico bisogna ripetere l’esame dopo qualche settimana in modo da evidenziare la sieroconversione (aumento degli anticorpi contro la Leptospira).
Una volta fatta diagnosi quale sarà la terapia per la leptospirosi nel cane?
Il trattamento antibiotico è utile, ma deve essere somministrato all’inizio della malattia affinché sia efficace. I principi attivi sono Penicillina, Doxiciclina o Cefalosporine di terza generazione. La leptospirosi è spesso diagnosticata in ritardo, a causa del suo ampio spettro di sintomi e spesso quindi la sola terapia antibiotica non è sufficiente! Nei pazienti che arrivano già con sintomi clinici gravi è quindi necessario avviare una terapia di supporto per gli organi danneggiati. La maggior parte delle volte sarà necessario il ricovero per instaurare una terapia di sostegno intensiva e recuperare la funzionalità di fegato e reni (i principali organi bersaglio della Leptospira). Durante il ricovero si provvederà:
- All’idratazione dell’animale: è una priorità urgente e una terapia di sostegno intensiva con ricovero si rende necessaria per ridurre i danni agli organi bersaglio;
- Farmaci per via endovenosa: saranno somministrati farmaci per ridurre i sintomi, come diarrea, vomito e dolore.
Quando sono contagiosi i cani?
Nella fase acuta della malattia il cane rappresenta un reale pericolo per la trasmissione della Leptospirosi. Sarà necessario maneggiare con i guanti l’animale e in particolar modo evitare il contatto con il sangue e le urine (dove ci sono le più alte concentrazioni di Leptospira). A questo scopo spesso sarà applicato un catetere urinario per i primi giorni di ricovero per raccogliere in una sacca le urine e ridurre il rischio di contagio. La buona notizia è che già dopo 24 ore di terapia antibiotica il rischio di trasmissione è estremamente ridotto!
Ricordatevi però che i cani dopo la guarigione clinica possono restare portatori per un periodo di tempo più o meno lungo se la terapia antibiotica non è eseguita correttamente. Questo può mettere sia la salute dei cani che dei proprietari e dei loro familiari seriamente a rischio!
Anche se il cane sta bene quindi seguite sempre le indicazioni del veterinario sulla durata della terapia antibiotica!
La leptospirosi nel cane è una malattia per cui è prevista la denuncia all’ASL. Il regolamento di polizia veterinaria prevede l’obbligo di denunciare questa malattia in quanto malattia trasmissibile all’uomo. Non preoccupatevi, ci penserà il veterinario a fare la denuncia.
Il vaccino per la leptospirosi nel cane è un’arma di prevenzione!
L’immunità derivante dalla vaccinazione non dura molto a lungo e per questo motivo è generalmente necessario effettuare delle vaccinazioni di richiamo annuali. I vecchi vaccini proteggevano solo contro i sierotipi icterohaemorrhagiae e canicola. La protezione crociata contro gli altri sierotipi non era buona ed esisteva quindi il rischio che i cani vaccinati sviluppassero la malattia a causa di sierotipi diversi. Oggi con il nuovo vaccino L4 questo rischio si è ridotto. Controllate che il vostro veterinario usi il vaccino L4.
La prevenzione ambientale:
Per quanto riguarda la prevenzione di questa malattia è essenziale eliminare dal proprio giardino eventuali aree umide e tutti i materiali che potrebbero attirare i ratti. Se vivete in una zona in cui sono presenti topi o se il vostro cane frequenta abitualmente zone con presenza di acqua ferma o stagnante, è il caso di consultare il veterinario su come regolarsi. Lo stesso vale per chi va a caccia con i propri cani e li conduce inevitabilmente in aree dove le possibilità di contagio da leptospire sono più alte del normale, anche per la presenza di numerosi animali selvatici: il ritmo delle vaccinazioni potrà per esempio essere regolato secondo i tempi della stagione venatoria.
Il vaccino per la leptospirosi nel cane ha effetti collaterali?
Come tutti i vaccini può dare un lieve malessere o razioni locali, niente di cui preoccuparsi. Le reazioni anafilattiche sono molto rare e come per tutti i vaccini facilmente contrastabili dal veterinario. E’ sempre consigliabile dopo ogni vaccino restare mezz’ora in sala d’attesa per il monitoraggio.
Che durata ha il vaccino per la leptospirosi nel cane?
Il primo vaccino va fatto nel cucciolo e richiamato dopo 4 settimane, la prima iniezione può essere somministrata da sei a nove settimane di età. Dall’anno successivo invece il richiamo è annuale. Si è visto che vaccinare ogni 6 mesi non ha nessuna utilità.
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