Cari proprietari oggi abbiamo come ospite il Dott. Valerio Guiggi che ci parlerà di come leggere e interpretare le etichette del cibo per cani. Il collega è Specialista in Ispezione degli Alimenti di Origine Animale e si occupa di alimentazione e nutrizione per gli animali da compagnia.

La scelta del cibo per cani è importante?
Scegliere un alimento di qualità per il proprio cane o per il proprio gatto è fondamentale per salvaguardare la sua salute, ed è particolarmente importante quando, non potendo seguire un’alimentazione casalinga opportunamente formulata, si sceglie di seguire un’alimentazione industriale basata esclusivamente sui croccantini. La considerazione più importante da fare quando si usa cibo per cani industriale è, infatti, che il proprio animale mangerà soltanto quell’alimento almeno fin quando non termina la confezione, quindi per un mese o anche di più, e la scelta deve essere fatta con cura.
Quali sono le considerazioni da fare quando scegliamo il cibo per cani?
Immaginate (da esseri umani) che, un giorno, vi venisse proposto di inventarvi un pasto (composto da primo, secondo e dessert), e dovrete mangiare solo quello per uno, due, tre mesi consecutivi: ci pensereste bene prima di scegliere? Perché probabilmente, di primo acchito avreste voglia di inserire un bel dolce come dessert, ma poi vi rendete conto che un dolce, per tutti i pasti, per tre mesi, forse non è salutare come un buon frutto. Oppure potreste andare a risparmio (solo pasta in bianco!) e, anche qui, un giorno si può fare, ma nel lungo periodo la scelta può essere deleteria. Sono le stesse considerazioni che dovremmo fare quando si scelgono alimenti per cani e gatti.
Informazioni in etichetta del cibo per cani: cosa devo guardare?
La lettura delle etichette risulta importantissima, e in questo articolo cercherò di fornire una chiave di lettura, semplice, per interpretare le informazioni di base che possiamo trovare nelle etichette del cibo per cani. Le informazioni che legalmente un produttore deve inserire in etichetta sono molte, ed ognuna fa riferimento ad una precisa indicazione normativa. Tuttavia non è importante conoscerle tutte, ma per fare una prima valutazione è importante conoscere quelle che sono le più importanti per orientare la scelta.
Età e categoria del cibo per cani:
E’ la prima informazione da controllare in etichetta. A parte l’ovvia distinzione cane/gatto, facilmente individuabile, su ogni confezione è indicata la categoria di animale a cui è destinato il prodotto (adulto, cucciolo, gravidanza hanno dei limiti scientifici/legali di nutrienti ben precisi, affiancate da categorie meno definite come sterilizzato, senior o sensibile (qualunque cosa voglia dire quest’ultimo termine…), come vedremo tra poco. Importantissima per i gatti anche la distinzione completo/complementare: l’alimento completo è quello che dato da solo, riesce a soddisfare tutte le necessità nutrizionali; il complementare non lo fa ed è, appunto, un “complemento”, un’aggiunta, all’alimento completo.
Tabella nutrizionale del cibo per cani:
Si compone da varie indicazioni, ovvero proteina grezza, grassi grezzi, fibra grezza, ceneri grezze, umidità ed estrattivi inazotati (sostanzialmente i carboidrati, non indicati direttamente ma calcolabili). Ognuna ha una sua importanza che valuteremo meglio più avanti, ma le più importanti da valutare sono:
- Le proteine grezze: rappresentano la quota proteica, con le proteine che sono uno dei nutrienti più importanti nell’alimentazione di animali carnivori come il cane e del gatto. Ci sono dei limiti minimi ma, in generale, più basso è il valore, peggiore è la qualità dell’alimento; al calare delle proteine, infatti, aumentano gli amidi. Per questo, in linea generale un alimento con il 30% di proteina grezza sarà migliore di un alimento che ne contiene il 20%. Ricordo che il “mito” dell’alimento troppo proteico è falso: non ci sono prove che troppe proteine danneggino in qualche modo il cane o il gatto. Questo è vero solo se siamo in presenza di patologie specifiche, da valutare caso per caso con l’aiuto di un medico veterinario.
- Le ceneri grezze: il nome può spaventare, ma indicano semplicemente i sali minerali presenti nel prodotto. In passato si diceva che più sono, peggiore è la qualità dell’alimento, ma non è proprio così: la carne, infatti, è piuttosto ricca di sali minerali e al suo aumentare nel prodotto (quindi all’aumento delle proteine) corrisponde un aumento delle ceneri. Per questo non è utile valutare quante ceneri ci sono, ma applicare un piccolo “trucco matematico” che consiste nel dividere la quantità di proteine per la quantità di ceneri. Il risultato va generalmente da 3 a 5: tanto più il numero è alto, maggiore sarà la qualità dell’alimento, perché significa che sono stati usati meno ingredienti scadenti (e ricchi di minerali, come le piume o le ossa, che fanno aumentare il valore di ceneri e abbassano questo punteggio). Un esempio pratico: se un alimento contiene il 30% di proteine e il 7% di ceneri, il rapporto (30:7) sarà di 4,2. Se un altro alimento contiene il 30% di proteine e il 10% di ceneri, il rapporto (30:10) sarà di 3. Se un ultimo alimento contiene il 50% di proteine e il 10% di ceneri, il rapporto (50:10) sarà di 5: ne consegue che l’ultimo alimento è (almeno indicativamente) migliore, pur avendo una quantità di ceneri più elevata!
- Gli estrattivi inazotati: calcolabili con la formula 100 – proteine gregge – grassi greggi -fibra greggia – ceneri gregge – 9, indicano la quantità di carboidrati (amido, per la quasi totalità) presenti nell’alimento. Da notare che, pur non essendo l’amido essenziale per l’alimentazione né del gatto, né del cane, è fondamentale per tenere insieme i croccantini, per cui è sempre presente in questi prodotti.

La lista degli ingredienti nel cibo per cani:
La vedremo meglio tra poco con una serie di esempi; ricordiamo però che gli ingredienti sono indicati in ordine decrescente per come inseriti nell’alimento, per cui l’ingrediente al primo posto è quello di cui l’alimento è più ricco. Per alcuni ingredienti (quelli caratterizzanti, ovvero quelli pubblicizzati, tipo il riso e l’anatra in un alimento “al riso e all’anatra”) sono indicate anche le percentuali, ma non sono obbligatorie per tutti gli alimenti.
Adesso vi faccio degli esempi tra varie tipologie di cibo per cani. Da notare che tutti gli alimenti considerati sono alimenti completi e, per semplicità di confronto, sono tutti alimenti per cani (per quanto le considerazioni valgano anche per i gatti).
Alimento Adult Economico
Questo cibo per cani molto economico che si trova generalmente nei supermercati; è un alimento in generale da evitare, che mostra tutto quello che non dovremmo trovare in un prodotto per cani e gatti.
Leggendo la lista degli ingredienti, al primo posto troviamo i cereali, già poco adatti all’alimentazione di un cane o di un gatto, specie in quantità eccessive. Segue la dicitura “carni e derivati“, una dicitura che non solo non ci da idea di quale carne sia stata usata (se non che almeno in parte è manzo), ma permette al produttore anche di cambiare carne di volta in volta, rendendo così difficile capire cosa il vostro animale stia mangiando (immaginate che un cane sia allergico a qualcosa). Seguono altre indicazioni poco specifiche, sottoprodotti di origine vegetale (quali?), oli e grassi (animali? vegetali?); gli ortaggi sono in fondo alla lista, quindi ce ne sono bassissime quantità. La lista si conclude con la presenza dei coloranti, additivi inutili per gli animali, ma utili per “colpire” l’occhio del proprietario.
Un’informazione: le proteine grezze di questo alimento sono il 25%, le ceneri grezze l’8%, per un rapporto di 3,1. In base a quanto indicato più in alto, può essere un buon alimento?
Alimento Adult di buona qualità
Senza cercare un’eccellenza, vediamo un alimento di qualità buona che può essere confrontato con il precedente. In questo caso la carne si trova in prima posizione ed è chiaramente indicata: troviamo il pollo disossato fresco e il pollo disidratato. Il pollo fresco non contiene ossa, quindi si compone dalla carne (muscolo) e organi interni; essendo fresco, però, perde acqua quando il croccantino viene essiccato, per cui avrà meno “peso” sul prodotto finale. Il pollo disidratato non è invece soggetto al calo di peso, però in questo caso si parla di “pollo” e non di “pollo disossato”, quindi comprende anche le ossa. Questo è normale: per essere completo, un prodotto necessita anche di calcio che arriva, di solito, proprio dalle ossa. Seguono le fonti di amido (patate, patate dolci), fondamentale per la tenuta dei croccantini, e una serie di ingredienti minori che, comunque, risultano specificate (i minerali e le vitamine sono indicate precisamente in un’altra parte dell’etichetta, la lista degli additivi). Anche i componenti vegetali sono ben specificati.
In questo caso le proteine grezze sono il 40%, le ceneri il 9%, con un rapporto di 4,4.

Alimento Puppy
La logica per la scelta di un alimento Puppy è del tutto simile a quella di un alimento Adult. La differenza sta solamente nei singoli nutrienti (la quota proteica minima consentita è più alta rispetto agli alimenti Adult, alcuni nutrienti devono essere presenti in quantità inferiore) ma è una questione riguardante la formulazione. Per il proprietario, l’indicazione “alimenti per cuccioli” è sufficiente per far sapere che quell’alimento va bene per un cane o un gatto in crescita (mentre non va bene per gli adulti).
In questa formulazione troviamo due fonti proteiche, cioè il pollo e il salmone, entrambi disidratati (o essiccati, è un sinonimo), che nel complesso costituiscono circa il 36% delle fonti proteiche totali superando quindi il cereale, il riso, di cui troviamo indicata la quantità. Da notare la differenza tra carne di pollo, che indica solamente il muscolo del pollo (quindi senza ossa, né organi interno), e il salmone che, non venendo indicato diversamente, include anche le lische, che apportano calcio.
Per questo alimento le proteine grezze rappresentano il 28%, mentre le ceneri il 7%: il rapporto è d 4, e indica un alimento di buona qualità.
Alimento Sterilized/Light/Weight Control
Questa è una delle categorie a cui fare più attenzione, particolarmente diffuse per i gatti (per quanto qui vediamo l’etichetta di un alimento per cani). Si tratta di alimenti formulati per tenere sotto controllo il peso, e si basano solitamente su due basi fondamentali: un ridotto apporto di grasso e un elevato apporto di fibra. In questo modo le calorie totali dell’alimento diminuiscono (avendo circa la metà del grasso rispetto a quanto se ne trova in un normale alimento Adult), e la quantità di fibra maggiore riduce l’assorbimento intestinale dei nutrienti, limitando così l’ingrassamento.
Dall’etichetta però si può vedere come non sempre la composizione indichi qualità: in questo caso abbiamo il Mais al primo posto, accompagnato da frumento e orzo. C’è poi il pollo come fonte proteica principale, e un po’ di grasso che, tuttavia, si trova in quantità minore della carota, che rappresenta la fibra. I cereali non sono ideali nell’alimentazione dei carnivori, e qui sono veramente tanti, anche se il loro assorbimento è limitato dall’elevata quantità di fibra (5%, dalla tabella nutrizionale, mentre il grasso è il 9%; valori medi “normali” negli altri alimenti Adult sono rispettivamente 2,5% di fibra e 15% di grasso).
Ridurre l’apporto calorico riducendo l’assorbimento non deve significare automaticamente abbassare la qualità dell’alimento: l’apporto calorico si può anche ridurre, per evitare l’ingrassamento, semplicemente usando normali alimenti Adult ma riducendone il dosaggio. In caso di difficoltà di calcolo, si può chiedere l’aiuto del proprio veterinario, ma prima di scegliere, appena finito l’intervento di castrazione, alimenti “sterilized” solo perché il proprio gatto è sterilizzato conviene valutare le alternative di qualità.
Questo alimento, tra l’altro, ha il 25% di proteina grezza e l’8% di ceneri grezze, assestandosi ad un basso rapporto di 3,1.
Alimento Senior
A differenza degli alimenti Adult e Puppy, non esistono delle linee guida con indicazioni di nutrienti specifiche per gli alimenti Senior, che si limitano ad essere semplicemente dei consigli da seguire da parte delle aziende che si occupano della formulazione. Di conseguenza, ogni azienda può formulare come meglio crede il proprio Senior, e risulta difficile avere un punto di vista condiviso. Se a questo, poi, aggiungiamo che spesso gli animali anziani hanno patologie, è sempre meglio pensare, per loro, ad una nutrizione specifica che segua, soprattutto, le patologie.
In generale, l’apporto calorico di un alimento Senior tende ad essere più basso rispetto ad un alimento Adult, la fibra più elevata per contrastare la minor velocità di transito intestinale degli alimenti. Da letteratura scientifica dovrebbe anche essere particolarmente proteico, tuttavia spesso le aziende scelgono la strada opposta dando per scontato che molti animali anziani hanno problemi renali (che non è necessariamente vero!).
L’etichetta che vediamo non segue questa strada ma ha, anzi, un buon valore proteico derivante dal tacchino, per quanto l’azienda abbia inserito anche diversi cereali (mais, frumento, riso). Le fibre, derivanti dalla barbabietola e dagli ortaggi sono più elevate, e ci sono diverse fibre prebiotiche in coda alla lista (fruttoligosaccaridi, mannanoligosaccaridi) inserite per il supporto dell’intestino. Il grasso non è particolarmente elevato, per mantenere limitata la concentrazione proteica.
Questo alimento ha una qualità accettabile, con il 30% di proteine e il 7,5% di ceneri, per un rapporto di 4%, nonostante la ricchezza di cereali presente nel prodotto. Importante ricordare tuttavia che non tutti i Senior sono uguali, e che la composizione-tipo può essere molto variabile.
Alimento Monoproteico
Spesso i proprietari pensano che un alimento monoproteico sia automaticamente un alimento “migliore” per l’alimentazione del cane e del gatto. Questo non è vero, salvo in un caso, ovvero che il proprio animale sia soggetto ad un allergia alimentare: in questo caso, l’alimento monoproteico permette di evitare la reazione allergica. Da notare che il termine “monoproteico” non è legalmente riconosciuto, perché tecnicamente nell’alimento dovrebbe essere presente una sola fonte di proteine, e non può essere così: per quanto la carne abbia molte più proteine dei vegetali, anche i vegetali ne contengono, anche se poche. Ma poiché le allergie alimentari non sono dose-dipendenti, anche poche proteine del grano, o del riso, possono causare una reazione allergica. E’ pur vero, però, che poche fonti proteiche, quando c’è un’allergia, sono migliori di tante fonti proteiche.
Nell’alimento in questione la fonte proteica di origine animale è il suino, che si trova al primo posto, mentre la patata è la fonte proteica di origine vegetale (ci sono anche altre fonti proteiche di origine vegetale ma più difficilmente causano reazioni allergiche). Da notare le proteine animali idrolizzate, uno dei due appetizzanti (l’altro è il grasso suino) presenti: le proteine animali potrebbero provenire da varie specie animali ma hanno subito un processo, l’idrolisi, che le rende non soggette a scatenare reazioni allergiche.
Come per tutti gli altri alimenti, la qualità dei monoproteici cambia: qui abbiamo un buon prodotto con il 31% di proteina grezza e il 7% di ceneri, con un rapporto di 4,4.
Alimento Grain Free
Gli alimenti “Grain Free” hanno avuto molto risalto in passato per la mancata presenza dei cereali nella loro formulazione. Oggi, invece, sul loro utilizzo sorgono alcuni dubbi, che però per il momento sono solamente delle ipotesi e non sono confermate dal punto di vista scientifico, sulla correlazione tra questo tipo di alimenti e lo sviluppo della miocardiopatia dilatativa in alcuni cani. Nel dubbio, meglio non usarli come alimenti esclusivi, ma semplicemente come alimenti da variare, con altri non grain free (ma di buona qualità).
La dicitura “Grain free” significa tecnicamente “senza cereali”, dove i cereali sono, per normativa (Reg. UE 2017/1017) avena, orzo, riso, segale, sorgo, frumento, mais e miglio. Attenzione, però, che “grain free” non significa “amido free”: l’amido è un componente essenziale per la tecnologia di produzione dei croccantini (detta estrusione), per cui se non è presente l’amido da cereali sarà sempre presente l’amido di patata, pisello, lenticchie o altre fonti di amido che non sono cereali.
Se la patata, per struttura dell’amido, è molto simile ai cereali, i legumi sono diversi, e proprio a questi bisogna fare attenzione. Dal punto di vista dell’etichetta, infatti, i semi delle leguminose sono molto proteici rispetto ai semi dei cereali, e questo fa aumentare la proteina grezza senza far aumentare le ceneri, in un modo che, spesso, non corrisponde ad una reale qualità più elevata dell’alimento. Se si sceglie questo tipo di alimento dobbiamo quindi avere qualche accortezza in più, perché esistono alimenti Grain Free di qualità e altri che non lo sono.
Dalla lista dell’alimento in oggetto, per esempio, possiamo vedere che i piselli costituiscono il primo ingrediente; sono freschi quindi destinati a perdere acqua, ma la carne presente, come possiamo vedere, non è comunque elevata. Seguono una serie di altri ingredienti meno importanti per la valutazione; da notare solo che l’olio vegetale non può, comunque, essere di mais (in quanto alimento “grain free” e il mais è un cereale).
Interessante è il valore delle proteine grezze, 22%, quando rapportato alle ceneri, 5%: sembrerebbe quindi un buon prodotto (rapporto 4,4), ma bisogna fare attenzione: come abbiamo detto, larga parte delle proteine sono legate ai piselli, il che ne aumenta la quantità ma la qualità rimane scarsa: i piselli, e più in generale i legumi, hanno proteine di qualità più bassa rispetto alla carne (la composizione in amminoacidi è incompleta, mancano alcuni amminoacidi, i componenti di base delle proteine) e questo abbassa la validità del rapporto che abbiamo considerato. E’ quindi opportuno farsi aiutare da un medico veterinario, specie se siete alle prime armi nella lettura delle etichette, nella scelta di un alimento Grain Free.
Grazie Valerio per questa spiegazione esaustiva sulla lettura delle etichette del cibo per cani.
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In relazione all’analisi sui cibi per cani gradirei conoscere quali possono essere i due -tre prodotti migliori per i miei due alani.
Non possiamo dare indicazioni di un prodotto migliore perchè il concetto di “migliore” non esiste. Esiste invece il cibo meglio tollerato da ciascun individuo. Oltre alle indicazioni dell’articolo si basi sulla lucentezza del pelo, feci regolari e ben formate, assenza di prurito e buon stato fisico dei suoi cani.
Buongiorno,
Io uso un alimento adult grain free per il mio cane ma ho alcuni dubbi in quanto, grazie a questo articolo, mi sono accorta che la componente non azotata non corrisponde applicando la formula ed i dati dichiarati sul sito sono leggermente e parzialmente discostanti da quelli riportati sui sacchi di crocchette. Inoltre la qualità delle crocchette con il valore compreso tra 3 e 5 è tanto differente (nel maiale è quasi 3, mentre nell’angus oltre il 4) in base alle proteine. Sarei tentata di contattare l’azienda produttrice per capire come mai ma temo sia inutile. Cosa posso fare? Cambiare marca? Nonostante queste cose, il cane sta bene e non ha problemi di nessun tipo di problema con queste crocche.
Un esempio di quelle al maiale (con valori presi dal sito, quindi un po’ diversi da quelli sulla confezione): Proteine grezze 26%, grassi grezzi 15%, fibre grezze 3.5%, ceneri grezze 9%, umidità 8%, NFE (estratto privo di azoto) 38.5%, Omega6 1.2%, Omega3 1.4%, calcio 1,5%, fosforo 1%.