Cari proprietari stamattina mentre stavo facendo la passeggiata con il mio cane mi stavo congelando,  nel bosco all’ombra era un freddo intenso che penetrava nelle ossa; nonostante il freddo le sinapsi funzionavano ancora e ovviamente mi è nata l’idea di parlarvi di un argomento che raramente si tratta: l’ipotermia nel cane. Grazie al clima mite dell’Italia non assistiamo a così tanti episodi di morti da assideramento  come in paesi dagli inverni decisamente più rigidi ma anche da noi può capitare!

 

 

Che cos’è l’ipotermia?

Come molti di voi sapranno la temperatura (misurata per via rettale) del cane e del gatto è considerata normale dai 38 ai 39 gradi celsius. Il concetto è molto semplice…a causa del freddo ambientale il corpo si raffredda sempre di più, in umana si parla di ipotermia sotto i 35 gradi, nel cane e nel gatto già 36 gradi incominciano a essere preoccupanti.

 

 

Quali sono i cani colpiti da ipotermia?

In Italia i soggetti più colpiti da ipotermia a volte fatale sono principalmente i cani e i gatti che vivono all’aperto soprattutto di notte, tra questi più frequentemente:

  • cuccioli;
  • anziani;
  • animali molto magri ed emaciati;
  • cani con pelo raso;
  • animali in canile (anziani, magri o con pelo raso).

Ovviamente la premessa è che sia inverno e dormano fuori…i casi estivi di ipotermia sono di solito legati solo ai cuccioli neonati abbandonati dalla madre.

cani a rischio di ipotermia

Vi racconto un episodio della mia infanzia che mi ha insegnato tristemente qualcosa: all’età di dieci anni mio nonno aveva una coniglia che subito dopo il parto muorì, ben nove coniglietti neonati restarono orfani e mio nonno li prese in casa in una cesta vicino al camino. Giorno per giorno li allattammo artificialmente e crebbero molto bene! Purtroppo a un mese di vita l’odore di feci e urine in casa divenne intollerabile e mio nonno decise che era ora di metterli nella conigliera del fienile (con giaciglio di paglia)…la mattina dopo erano tutti morti! Come potete ben immaginare da bambina di 10 anni che aveva passato l’ultimo mese ad allattare i coniglietti e chiamarli per nome rimasi scioccata…tanto che il ricordo ancora oggi è ben nitido! Questo però mi insegnò che nonostante il pelo folto i cuccioli sono molto delicati e l’ipotermia è una causa di morte molto sottovalutata!

ipotermia

Un ricordo indelebile dal lontano 1992.

Cosa succede all’organismo va in ipotermia?

A mano a mano che la temperatura corporea scende le funzioni vitali rallentano…calano le pulsazioni e la forza contrattile del miocardio, si riduce la frequenza respiratoria (alcuni animali che vanno in letargo adottano questi stratagemmi fisiologicamente per ridurre il metabolismo). E’ come se tutto rallentasse, ovviamente l’animale si muove sempre meno fino ad addormentarsi e questo non fa che peggiorare la situazione. Come saprete sicuramente il meccanismo più efficace per scaldarsi sono i tremori muscolari, vi sarà capitato anche a voi di tremare dal freddo….il lavoro muscolare produce energia e riscalda. Purtroppo però è un meccanismo che non può durare per molto tempo perché consuma livelli elevati di ossigeno ed energia e quindi se in questa fase il vostro amico non riesce a correre ai ripari in un ambiente caldo la situazione peggiora sempre più. Quando i tremori muscolari cessano  e l’animale si ferma (arrotolato al freddo) la situazione precipita e la temperatura cala rapidamente! Più la mole dell’animale è ridotta e più il rapporto superficie corpore/peso è a favore della superficie corporea aumentando la dispersione del calore. Quindi possiamo dire che i pazienti di taglia piccola a parità di temperatura ambientale vanno più in fretta incontro a ipotermia! Indicativamente i tremori cessano sotto i 33-34 gradi di temperatura corporea (anche se ci sono grandi variazioni in base allo stato di salute dell’animale). Sotto i 32 gradi le funzioni vitali sono ridotte al lumicino e incominciano a insorgere danni da vasocostrizione e ipoperfusione agli organi interni. Sotto i 30 gradi corporei la prognosi incomincia a essere infausta soprattutto se non si mettono subito in moto i soccorsi.

 

 

 

Cosa potete fare voi proprietari per prevenire l’ipotermia nel vostro cane?

Ci sono diversi stratagemmi per  evitare di esporre i vostri animali a questo rischio. Non sono quella che dice che i cani debbano per forza dormire in casa ma se decidete che il loro posto è all’aperto dotateli di un box coibentato, sollevato da terra, uno strato di  paglia abbondante è un ottimo giaciglio da mettere dentro la cuccia, perché isola molto bene. (attenzione che invece i teli si bagnano e diventano un giaciglio ghiacciato).

Quando il vostro amico diventa anziano o non cammina più molto bene è da considrare seriamente l’idea di farlo dormire all’interno o nel caso non possiate,  dotate la cuccia di una lampada riscaldante e limitare la sua attività notturna a un box piccolo e ben isolato.

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Se trovate il vostro cane o gatto in ipotermia in giardino cosa dovete fare?

Ricordate che si tratta di una vera e propria urgenza: trasportatelo immediatamente in un ambiente caldo. Ovviamente questo nei casi gravi,soprattutto se il vostro amico risponde poco agli stimoli ed è incosciente, non basta. L’ideale sarebbe di correre subito nella clinica veterinaria più vicina ma anche questo non sempre è possibile….(penso a quei casi in cui si è bloccati dalla neve o non abbiate una macchina a disposizione).

Nel caso dobbiate contare solo sulle vostre forze esistono alcuni sistemi per scaldare un cane in ipotermia:

  • Il più efficace è immergerlo in una vasca con acqua calda….ovviamente la temperatura dell’acqua non deve superare i 37 gradi…si prendono le stesse precauzioni di quando si fa il bagnetto a un bambino….si immerge un braccio per verificare che non sia troppo calda e si tiene sollevata la testa…. Immergetelo piano piano! L’ideale sarebbe tenerlo nella posizione fisiologica per evitare inalazione di cibo in caso di rigurgito. Mai a pancia in su comunque!!!
  • Altro sistema meno efficace è il phon caldo (occhio a non bruciare la cute), l’ideale è mettere una coperta sul cane, tenendo il naso del paziente fuori ovviamente in quanto l’ossigeno nell’aria calda diminuisce di concentrazione e mettere il phon sotto la coperta per fare un bozzolo di aria calda! Importante è tenere sempre una nostra mano sul cane in modo da verificare che non sia troppo caldo e non si bruci. Ovviamente bisogna lasciare la ventola del phon all’esterno della coperta per evitare che fonda!!!
  • La borsa dell’acqua calda in questi casi serve a poco, niente.

 

ipotermia

Il fai da tè ovviamente in caso di ipotermia non è mai consigliabile se avete la possibilità di portarlo in clinica!

Quando il vostro amico riprende coscienza e ricominciano i tremori muscolari potete incominciare a rilassarvi un pochino….il peggio dovrebbe essere scongiurato, dategli cibo caldo e asciugatelo (nel caso gli aveste fatto il bagno) molto bene fino a togliere tutta l’umidità!




Cosa farebbero in clinica se un cane arriva in ipotermia?

Ovviamente il trasporto in clinica è sempre meglio perché oltre a tutte le manovre per riscaldarlo verrà somministrato ossigeno, monitorate le aritmie cardiache e somministrati fluidi caldi per via endovenosa. Nei casi più gravi potrebbe essere necessario un lavaggio peritoneale con fisiologica riscaldata.

Spero che questo breve articolo vi sia piaciuto! Come sempre siete indispensabili nelle decisioni che riguardano il vostro amico e in questo caso la prevenzione gioca un ruolo fondamentale!!!

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