
Cari proprietari oggi parliamo di ipertensione nel cane e nel gatto ed i gravi eventi ad essa associata. Ho il piacere di ospitare su Amica Veterinaria addirittura tre colleghe tutte insieme per avere una visione completa sull’argomento e cioè la cardiologa, l’oftalmologa (oculista) e l’internista:

intervisteremo la Dr.ssa Francesca Buri, DVM, SCMPA socia SICARV (Cardiologia), referente FSA per le cardiopatie,

Dr.ssa Simona Ceppi, DVM, ESVPS GPCert (SAM), socia ESVO (Oftalmologia),

Dr. ssa Paola Palagiano DVM, SCMPA, ESVPS Gp Cert (SAM) Consigliere SIMIV (Medicina Interna),
Le colleghe lavorano alla Clinica Veterinaria Meda, e ci spiegheranno cos’è l’ipertensione e perché è così importante misurarla nei nostri animali.
Ciao a tutte, grazie per essere qui a parlarci di pressione sanguigna e di ipertensione nel cane e nel gatto:
Innanzi tutto, si misura la pressione sanguigna nei nostri animali? E come?
Certo, che si deve misurare! Si usano strumenti dedicati e validati per cani e gatti. I metodi non invasivi utilizzabili sono:
- la metodica doppler che permette di valutare la pressione massima;
- Il metodo oscillometrico che permette di valutare la pressione minima, la massima ed anche la pressione media.
Viene misurata sul braccio oppure alla base della coda, in ambiente tranquillo, meglio in presenza del proprietario che rassicura il paziente. Vengono effettuate diverse misurazioni, in genere almeno cinque, per evitare il cosiddetto “effetto camice bianco”

Qual è la pressione considerata normale nei nostri animali?
Un paziente normale ha la pressione massima compresa tra 120-140 mmHg e la minima di poco inferiore ai 100 mmHg, quindi paragonabile a quella dell’Uomo. Si parla di stato preipertensivo fino a 159 mmHg, di ipertensione lieve 160-179 mmHg, e di ipertensione grave oltre 180 mmHg.
La pressione deve essere misurata sempre?
I problemi ipertensivi sono più frequenti sia in cani che gatti adulti/anziani. Nella maggior parte dei casi sono associati a malattie concomitanti. Per questo si consiglia di misurarla regolarmente dopo i 7-8 anni di età. Non è però escluso, soprattutto se sono presenti condizioni particolari come assunzione di alcuni farmaci o tossici, che vi possano essere sbalzi pressori anche in soggetti più giovani che devono essere diagnosticati e corretti.
Quindi ci sono delle malattie che predispongono all’ipertensione nel cane e nel gatto giusto?
Certamente! Gli esempi più eclatanti sono l’insufficienza renale sia nei cani che nei gatti, diverse patologie ormonali come il diabete mellito, la sindrome di Cushing, l’ipertiroidismo, giusto per citare le più famose. Ma anche l’uso di alcuni farmaci, come ad esempio i cortisonici e l’eritropoietina o alcuni tossici come la cocaina sono associati all’aumento della pressione.
Quali rischi porta l’ipertensione nel cane e nel gatto?
Ci sono diversi organi che possono essere gravemente danneggiati da una pressione sistemica troppo elevata. L’occhio è uno degli organi in cui spesso sono più evidenti i segni clinici insieme al sistema nervoso centrale ma l’ipertensione causa anche problemi al cuore ed ai reni.
Simona (oculista), ci spieghi meglio cosa può succedere agli occhi di un paziente iperteso?
A livello oculare si riflettono le alterazioni arteriolari presenti in tutti i distretti dell’organismo, quindi è possibile evidenziare un aumento della tortuosità dei vasi retinici, che può essere diagnosticato attraverso una visita oftalmica specialistica.
A volte il disturbo pressorio arriva a creare danni permanenti alla vista come cecità anche improvvisa, glaucoma,emorragie e distacchi della retina stessa. In virtù di quanto detto risulta fondamentale fare un lavoro di squadra coi colleghi internisti e cardiologi.

Francesca (cardiologa) quali sono gli effetti dell’ipertensione nel cane e nel gatto sul cuore?
Un aumento della pressione arteriosa sistemica crea un ostacolo alla spinta che il cuore deve dare perchè il sangue perfonda tutti gli organi; il cuore deve compiere un lavoro maggiore per spingere la stessa quantità di sangue nel circolo; la prima conseguenza di questo superlavoro è l’ipertrofia cardiaca e cioè il muscolo cardiaco diventa più spesso quindi anche più rigido. L’esame clinico permette di diagnosticare anomalie quali soffio cardiaco e ritmi cosiddetti di galoppo che possono indirizzare verso la diagnosi di ipertensione. Alcune conseguenze più rare possono essere fatali: alcuni gatti e cani ipertesi possono andare incontro a insufficienza cardiaca congestizia in corso di normali fluidoterapie endovenose per esempio; o anche nei nostri animali troviamo l’aneurisma dell’aorta e la dissecazione aortica.
Paola (internista), perché l’ipertensione nel cane e nel gatto può essere causa ed effetto di insufficienza renale?
Quando il rene è danneggiato il sangue passa con maggiore fatica in vasi più piccoli e rigidi. E’ necessaria pertanto una forza maggiore per far passare nel rene la stessa quantità di sangue. Ecco spiegato perché in corso di insufficienza renale la pressione sistemica tende ad aumentare. Immaginiamo adesso il glomerulo (ovvero l’unità funzionale del rene) come un filtro poroso. Quando il liquido viene inviato con una pressione elevata provoca il passaggio di una quota maggiore di particelle. Queste particelle sono le proteine, che quindi passano in maggiore quantità nei tubuli renali. La conseguenza è che una quota di queste viene persa con le urine (proteinuria) ma le proteine sono anche tossiche per le delicate cellule tubulari e così si peggiora il danno renale.
Cosa ci dici invece dei danni neurologici da ipertensione nel cane e nel gatto?
Nell’uomo l’ipertensione è causa di danni vascolari centrali come ad esempio l’ictus. Lo stesso può avvenire nei nostri animali. Pensate che secondo alcuni studi fino al 46% dei gatti ipertesi può manifestare segni neurologici come convulsioni, paralisi e persino la morte improvvisa. Anche nel cane però vi possono essere danni improvvisi sia a carico di aree cerebrali che a carico del midollo spinale con segni di paresi o paralisi. Tipicamente si tratta di segni clinici improvvisi che in genere, se viene superata la fase critica, tendono a migliorare nel corso di giorni. Nell’uomo frequentemente si osserva mal di testa e nausea, riscontri che sono difficili da documentare nei nostri animali.
Quindi, in conclusione, quando consigliate di misurare la pressione? E con che frequenza?
La pressione va misurata regolarmente in tutti quei pazienti che hanno patologie predisponenti all’ipertensione, che hanno danni d’organo che possono essere riconducibili a picchi ipertensivi, o che assumano farmaci predisponenti all’ipertensione.
Per riassumere nel cane la pressione va misurata:
- In corso di insufficienza renale, insufficienza cardiaca, quando vi sia una cecità improvvisa, in corso di lesioni tipo ictus, convulsioni, paralisi improvvise, ma anche in corso di sindrome di Cushing, diabete mellito assunzione protratta di cortisonici o di eritropoietina.
Nel gatto è opportuno misurare la pressione:
- Quando c’è insufficienza renale, ipertiroidismo, cecità improvvisa, insufficienza cardiaca, diabete, lesioni neurologiche improvvise, uso di cortisonici o eritropoietina.
Inoltre è consigliabile la valutazione della pressione in concomitanza con la regolare visita annuale in tutti i pazienti di età superiore ai 7 anni di età.
Grazie care colleghe vi ringrazio infinitamente da parte mia e anche da parte di tutti i lettori di Amica Veterinaria per questa intervista sull’ipertensione nel cane e nel gatto. Sono sicura che sarà utile a molti!
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