
Cari proprietari oggi vi parlo di una patologia cronica e logorante: l’IBD nel cane.
Che cos’è l’IBD nel cane?
L’acronimo dell’IBD è Inflammatory Bowel Disease, e cioè una patologia infiammatoria cronica idiopatica che colpisce tutte le parti del tratto gastroenterico e che è caratterizzata da infiltrati di cellule infiammatorie (linfociti, plasmacellule, eosinofili, neutrofili, macrofagi PAS-positivi) a livello della mucosa. In relazione alla localizzazione anatomica e alla tipologia di infiltrato, le lesioni vengono classificate in: gastriti, duodeniti, coliti, gastro-duodeniti o enterocoliti linfoplasmacellulari, eosinofiliche, neutrofiliche e granulomatose. Nell’uomo è conosciuta come morbo di Crohn e può evolvere in una forma ancora più grave di colite ulcerativa. Il sistema gastroenterico è normalmente dotato nelle sua mucosa di un sistema difensivo (contro tutti gli agenti patogeni che possono entrare con il cibo). Questa prima barriera difensiva è normale che ci sia (ed è un bene). Nell’IBD c’è una proliferazione anomala di queste cellule infiammatorie che vanno a ispessire la mucosa sempre di più e a indebolirne la struttura fino nei casi più gravi a impedire l’assorbimento del cibo.
Quali sono le cause dell’IBD?
Il termine idiopatico in medicina vuol dire letteralmente “di cui non si conosce la causa”. Quindi anche per l’IBD abbiamo un insieme di teorie tra cui:
- fattori immunomediati
- fattori ambientali come la presenza di antigeni batterici e alimentari.
- predisposizione di razza (le razze particolarmente predisposte a sviluppare l’IBD sono il Pastore tedesco, il Weimaraner, il Boxer e il Border collie, ma può colpire cani di qualsiasi razza).
Quali sintomi possono farvi sospettare un IBD nel cane?
Innanzitutto la cronicità dei sintomi:
- diarrea cronica (si definisce cronica una diarrea che persiste da più di tre settimane),
- vomito,
- dimagramento,
- appetito capriccioso,
- presenza di sangue e muco nelle feci.
Nei casi più gravi i pazienti non riescono più ad assorbire i nutrienti, soprattutto le proteine (la più importante è l’albumina)e la vitamina B12. Queste carenze importanti portano a ulteriori sintomi come:
- ascite (liquido libero in addome)
- edemi periferici.
In questi casi la la prognosi è riservata.
Come si fa diagnosi di IBD nel cane?
Come sempre bisogna confermare il sospetto di IBD con una diagnosi! La diagnosi si fa esclusivamente con gastroduodenoscopia con biopsie dopo aver però escluso:
- le diarree croniche Food responsive (che rispondono cioè alla dieta)
- problemi parassitari
- cause batteriche
- patologie metaboliche come insufficienza renale, epatopatie, morbo di Addison.
Se dopo aver escluso tutte queste patologie le biopsie presentano un abbondante infiltrato plasmocellulare la diagnosi è confermata.

Se al vostro cane viene diagnosticata l’IBD esiste una terapia?
Si, direi più un’insieme di terapie…da parte vostra ci vorrà costanza e precisione. Non bisogna mai sgarrare e attenersi scrupolosamente alla terapia prescritta. Deve subito essere chiaro che potrebbero essere necessari diversi tentativi prima di trovare il giusto cocktail di farmaci e dieta adatti a quel cane, quindi non vi aspettate di avere riscontri positivi istantanei. Magari siete fortunati, magari no.
Vediamo in cosa consiste la terapia dell’IBD nel cane:
- dieta
- cortisonici (a dosaggi immunosopressori)
- integrazione di cobalamina
- nel caso non risponda ai cortisonici altri farmaci immunosoppressivi: clorambucile, azatioprina, ciclosporina, ciclosfosfamide.
- il PEA (Palmitoiletanolamide) immunomodulatore antinfiammatorio,
- altri farmaci sintomatici e terapia di sostegno.
Nei casi più gravi si dovrà integrare la perdita di albumine (dopo aver bloccato la diarrea e migliorato l’assorbimento). Tutte queste terapie vanno studiate caso per caso e decise in base alla risposta del paziente.
Importante per l’IBD: seguire precisamente la terapia prescritta e non sgarrare con la dieta.
Esattamente come per tutte le altre malattie è fondamentale una buona compliance col veterinario: se vi prescrive una determinata dieta e terapia seguitela. Se non notate miglioramenti o altri sintomi prima di fare di testa vostra o di chiedere consigli al primo passante per strada, ricontattate il veterinario, spetta a lui modificare la terapia. Questo perché se in un caso come l’IBD cominciate a fare di testa vostra o seguire questo o quel consiglio dato da chi non ha una formazione medico veterinaria, il rischio è di fare grossi pasticci e di far peggiorare la situazione.

Se il vostro amico risponde alla terapia e va in remissione avrà una vita tutto sommato normale! Ovviamente sarà sempre un sorvegliato speciale e se dovessero ricomparire i sintomi bisognerà essere pronti ad aggiustare la terapia. Quindi cari proprietari possiamo dire che l’IBD è una patologia cronica, di non semplice gestione, a volte talmente grave e aggressiva da risultare fatale ma più spesso gestibile e controllabile con una terapia mirata! Quindi costanza e pazienza prima di tutto!
Vi lascio questo video di approfondimento:
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