Cari proprietari oggi abbiamo come ospite la collega Giulia Pignataro che ci parlerà di dieta grain free nel cane e nel gatto cercando di farci capire quali basi scientifiche ha e se può essere potenzialmente dannosa per i nostri animali.
La collega Giulia Pignataro si laurea con una tesi sperimentale sulle enteropatie croniche pubblicata da Edizioni Accademiche Italiane. Nel 2016 ottiene il Master di I livello in Food Quality Management&Communication all’Università di Pisa. Nel 2017 è dottoranda di ricerca presso l’Università di Teramo con un progetto di ricerca sul microbiota intestinale del cane. Svolge un internship a Gent, Belgio di 5 mesi all’interno della ProDigest per sviluppare un modello in vitro che simuli l’ecosistema intestinale del cane. Da poco ha aperto la pagina social “The DietVet” per la divulgazione scientifica su alimentazione e nutrizione degli animali da compagnia.
Ciao Giulia, grazie di partecipare ad amica veterinaria, dove ti possono trovare i lettori?
Mi possono trovare alla mail thedietvet@gmail.com e sui miei account instagram https://www.
Che cosa significa grain free?
Letteralmente significa diete senza grano (riso, orzo, farro…), sono definite vagamente come alimenti per cani che non contengono cereali e invece contengono piselli, lenticchie, altri semi di legumi e/o patate in varie forme (integrali, farina, proteine, ecc.) come ingrediente principale. I grain free sono tutti alimenti senza glutine, ma al contrario gli alimenti gluten free non necessariamente sono grain free.
Perché sono nate le crocchette grain free?
Negli ultimi anni il mercato del pet food si sta muovendo verso l’alimentazione cosiddetta ancestrale, che richiamerebbe la dieta del lupo o della lince. In natura il lupo dove troverebbe le patate o la tapioca? E la maggior parte delle proteine della loro alimentazione deriva dai legumi? A mio parere il mercato non si è adeguato a una richiesta da parte del consumatore, bensì ha instillato nel consumatore il dubbio che i cereali facessero male al cane o al gatto. Chiaramente tutto ciò è una strategia di marketing, anche ben fatta.
Perché sono diventate tanto di moda?
Anche il mondo dell’alimentazione è influenzato dalle sue mode, negli ultimi anni per esempio c’è stato il boom del gluten free anche fra le persone che non soffrono di celiachia. In veterinaria la dieta BARF è nata per assecondare la moda dell’alimentazione “biologicamente appropriata” che richiami l’alimentazione in ambiente naturale del lupo ma non tutti possono permettersela economicamente e non tutti hanno il tempo e la pazienza di prepararla. Con le diete grain free in formulazione secca o umida industriale il mercato del pet food si è voluto avvicinare a questa fascia di mercato.
La dieta grain free per il cane e il gatto ha dei vantaggi o è solo una trovata commerciale?
Essendo gluten free potrebbe essere utile in caso di sensibilità al glutine nell’enteropatia dei cani setter irlandesi, unica razza in cui è stata accertata scientificamente questa possibile intolleranza (Dietary modulation of gluten sensitivity in a naturally occurring enteropathy of Irish setter dogs.” EJ Hall, RM Batt; Gut, 1992, 33, 198-205). Ci potrebbero essere certamente degli animali che mal digeriscono o mal tollerano i cereali ed anche in questo caso è consigliata una dieta grain free, ma sempre sotto parere di un medico veterinario che si occupi di alimentazione e nutrizione.
“Senza cereali” è uguale a “senza carboidrati”?
Assolutamente no, sono semplicemente fonti di carboidrati differenti.
I carboidrati che non derivano dai cereali sono migliori?
I cereali sono più a buon mercato rispetto ad altri fonti di carboidrati come piselli, legumi e patate ma non per questo sono fonti glucidiche migliori. Spesso gli animali alimentati con diete grain free hanno feci poco formate o flatulenza perché in realtà la forma di amido contenuta nei legumi è meno digeribile dell’amido contenuto nei cereali. In più le fonti proteiche sono meno nobili perché provenienti dai legumi piuttosto che da carne o pesce che sono presenti in minor quantità rispetto a altre diete commerciali. Leggete sempre l’etichetta degli alimenti che comprate! Gli ingredienti vengono messi in ordine decrescente, quindi il primo ingrediente sarà il maggior componente della dieta del vostro animale.
Le intolleranze alimentari hanno come causa i cereali?
E’ molto raro. Nella stragrande maggioranza dei casi le cause di intolleranza alimentare sono le proteine o per esempio gli acari presenti all’interno dei sacchi di crocchette. Un proprietario non può decidere autonomamente cosa eliminare dalla dieta del proprio animale, la scelta deve essere effettuata dal medico veterinario tramite trial dietetici ad esclusione o test allergici.
Perché recentemente le diete grain free sono state additate come dannose?
La Food and Drugs Administration (FDA, l’ente governativo statunitense che si occupa del controllo e regolamentazione degli alimenti e dei farmaci) nel 2019 ha diramato un avviso (investigation) sulla correlazione tra diete grain free ad alto contenuto di legumi e una patologia cardiaca denominata cardiomiopatia dilatativa nel cane (Dcm) una malattia del muscolo cardiaco del cane che provoca una dilatazione del cuore. Quando il cuore e le sue camere si dilatano, diventa più difficile per il cuore pompare il sangue e le valvole cardiache possono non chiudersi bene, portando a un accumulo di liquidi nel torace e nell’addome. La Dcm spesso provoca insufficienza cardiaca congestizia e può portare a morte l’animale.
E’ vero che le crocchette grain free per il cane possono provocare cardiopatie?>
La cardiomiopatia dilatativa è sempre stata associata a certe predisposizioni di razza (Alano, Boxer, Doberman, Terranova), ma può essere dovuta anche ad alcune specifiche deficienze di nutrienti (“Taurine deficiency and dilated cardiomyopathy in golden retrievers fed commercial diets“, JL Kaplan et al) specialmente in cani alimentati con diete grain free ( Webster, Larissa J., “Reviewing the Potential Link between Grain-free Diets and Dilated Cardiomyopathy in Canines” (2020). University Honors Theses. Paper 867.). La FDA ha segnalato lo sviluppo di questa patologia in razze non predisposte geneticamente come i retriver (Golden e Labrador retriever, Bulldog, Miniature Schnauzers) alimentati con diete ad alto contenuto di legumi, in più questi cani avevano bassi livelli dell’aminoacido taurina nel sangue.
Se sono dannose perché non vengono vietate?
Sfortunatamente, questa non è una conclusione semplice e devono essere condotte ulteriori ricerche per determinare la relazione tra cardiomiopatia dilatativa e una dieta priva di cereali. La risposta probabilmente ruota intorno alla taurina e alla sua biodisponibilità all’interno del corpo, che può essere influenzata da rapporti macronutrizionali, come cibi a basso contenuto di proteine o ad alto contenuto di grassi, e dall’effetto di vari ingredienti come i legumi, più significativi negli alimenti grain free rispetto agli alimenti contenenti cereali, sul microbiota del colon, il che potrebbe portare alla perdita di taurina. Ulteriori studi devono essere portati avanti prima di prendere decisioni sulle diete grain free, certo è che la scelta della dieta non deve essere mai effettuata da un proprietario senza consultarsi con un medico veterinario onde evitare squilibri nutrizionali.
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Io rimango perplessa però, come può un alimento con un alta percentuale di cereali essere adatto ad un cane? La maggior parte ha riso al secondo posto dopo la carne fresca che si sa perda peso in cottura e rende l’alimento più ricco di cereali che di carne
Buon articolo, mi ha chiarito tante cose anche io avevo i dubbi se prendere grain free. Francamente cosa è adatto o no al 100% secondo me credo dipenda della vita del cane è la sua fisiologia. Le comparano con il lupi allo stato bravo ma questi non sono sedentari ne mangiano due volte al giorno, dunque i cani non sono lupi. Forze i cereali fanno male ai cani che non fanno lunghe passeggiate ecc. chi lo sa? Grazie
Infatti, i mangimi con cereali di solito hanno veramente *tanti* cereali: mais e riso. Questo falsa anche la composizione analitica, dato che il mangime ha sì tante proteine, ma sono proteine che derivano da cereali, non di origine animale, quindi la composizione in termini di aminoacidi non è la stessa che avrei da carne. Da quello che ho visto io, di solito i mangimi grain free hanno meno carboidrati di quelli grain. Patate, piselli e tapioca costano più dei cereali, quindi ne mettono meno (in riferimento al secco). Quindi sono anche meno le proteine che derivano da fonti non animali. Sarebbe interessante sapere a quali mangino con cereali si riferisce l’autrice, che dice hanno più carne dei mangimi grain free.