
Cari proprietari oggi abbiamo il piacere e l’onore di avere con noi il Dott. Filippo Cinti, chirurgo specialista Dipl. ECVS (college Europeo di chirurgia veterinaria) che ci parlerà del fango biliare nel cane e del mucocele della cistifellea, significati e differenze tra le due patologie.

Filippo Cinti DVM, PhD, GPCert(SASTS), Dipl. ECVS, MRCVS Specialista Europeo in Chirurgia Veterinaria Laureato con Lode presso l’Università di Bologna nel 2009. Nel 2011 intraprende il percorso di Dottorato di Ricerca con indirizzo chirurgico presso l’Università di Bologna completato nel Maggio 2014. Tra il 2014-2017 svolge e conclude il programma di Residency dell’European College of Veterinary Surgeon (ECVS)(Supervisor Dr. G.Pisani, Dr. A.Vezzoni). Nel 2018 si certifica GPCert (SASTS). Tra il 2018-2020 lavora in UK come chirurgo specialista presso la clinica di referenza Eastcott Referral Hospital in Swindon (UK). Il 3-4 Febbraio 2020 ha superato l’esame del College Europeo di Chirurgia, presso l’Università di Zurigo, diventando Diplomato ECVS. Dal Gennaio 2021 ritorna in Italia e lavora come chirurgo specialista presso la Clinica Veterinaria Apuana-Anicura (MS) ed Ospedale Veterinario i Portoni Rossi-Anicura (BO). Partecipa alle attività delle società specialistiche SCIVAC, UNISVET, ECVS ed ESVOT. Relatore a numerosi congressi Nazionali e internazionali. Autore e Co-autore di pubblicazioni scientifiche su riviste Nazionali e Internazionali. Responsabile dei corner diagnostici-chirurgia per la rivista Veterinaria.
Ciao Filippo, cosa si intende per fango biliare nel cane?
Ciao valentina, grazie per avermi invitato. Il fango biliare è il risultato di un processo di squilibrio e alterazione della bile. Mi spiego meglio: la bile è una soluzione acquosa (prodotta dal fegato e che si accumula nella cistifellea) contenente elettroliti, lipidi, bilirubina e glicoproteine in equilibrio tra loro in modo da assicurare il mantenimento del suo stato liquido. Quando però si vengono a creare delle condizioni di squilibrio tra questi elementi e si altera il rapporto tra solventi e soluti, si ha la formazione di una bile più spessa e densa, questo è il fango biliare.
Come si tratta il fango biliare nel cane?
Nei casi in cui il fango biliare sia diagnosticato in pazienti asintomatici nel corso di una ecografia addominale di controllo, è possibile iniziare subito una terapia medica che avrà lo scopo di fluidificare il fango biliare favorendone il normale deflusso attraverso il dotto coledoco. Il fango biliare puo’ però trasformarsi in mucocele della colecisti se non adeguatamente trattato o se diagnosticato dopo molto tempo. Allo stadio di mucocele l’unico trattamento consigliato è di tipo chirurgico. La chirurgia in merito chiama colecistectomia ovvero la rimozione della colecisti.
Cosa’è il mucocele della colecisti?
Con il termine mucocele in generale si intende la distensione anormale di una cavità; nel caso specifico di mucocele della colecisti si ha una iperplasia ghiandolare (aumento di volume delle ghiandole) della mucosa della colecisti con conseguente anomalo accumulo di materiale denso e gelatinoso al suo interno. Questo causerà un’ostruzione delle vie biliari extra epatiche e, nei casi più gravi, la rottura della colecisti.

Quali sono i soggetti particolarmente colpiti da fango biliare?
I soggetti colpiti da fango biliare e di conseguenza più esposti al rischio di andare incontro a mucocele sono in prevalenza cani di età adulta avanzata e di taglia media. In particolare per i Border Terrier è stata riscontrata una predisposizione su base genetica.

Quali sono le cause del fango biliare nel cane?
L’eziologia della patologia comunque è multifattoriale, rientrano sicuramente nelle cause predisponenti fattori alimentari e la presenza di patologie pregresse a carico di pancreas e fegato. A volte invece la causa può essere su base infiammatoria o batterica.
Quali sono i sintomi del mucocele della colecisti?
I cani con mucocele della colecisti, generalmente arrivano in clinica con una serie di sintomi spesso aspecifici come:
- vomito,
- diarrea,
- abbattimento ,
- disidratazione,
- perdita di peso.
- Alla visita clinica si riscontrano mucose itteriche (gialle) e dolore alla palpazione dell’addome.
Come si fa diagnosi di mucocele della colecisti?
E’ necessario approfondire con esami emato-biochimici che confermeranno il sospetto diagnostico con un aumento dei valori degli enzimi epatici e iperbilirubinemia. Si procede poi con un’ecografia addominale che evidenzierà il contenuto patologico della colecisti. Nel caso più grave di una rottura della cistifellea si evidenzieranno invece i segni di una peritonite biliare (forte dolore addominale, vomito, stato di shock).
La colecistectomia nel cane può essere eseguita in laparoscopia?
Si certo, la colecistectomia può essere eseguita anche in laparoscopia. La laparoscopia è una tecnica mini-invasiva e i pazienti operati presentano diversi vantaggi tra cui una minore ospedalizzazione e dolore post-operatorio. Tuttavia a volte la tecnica tradizionale in celiotomia risulta necessaria, ad esempio quando si sospetti una rottura della colecisti oppure se si vuole verificare la pervietà della papilla duodenale maggiore oppure intervenire sull’ultimo tratto del dotto coledoco.

Qual è la prognosi del mucocele della colecisti?
La prognosi è variabile e dipende molto dalle condizioni cliniche del paziente nel momento in cui arriva in clinica. Infatti, la prognosi risulta migliore nei casi di diagnosi precoce ed in assenza di rottura della colecisti e peritonite biliare, mentre risulta riservata in casi di mucocele cronico e peritonite biliare. Tuttavia, nella maggior parte dei casi l’intervento di colecistectomia da buoni risultati clinici in assenza di recidive o gravi complicanze post-operatorie.
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2 Comments
Buongiorno, il mio cane di 12 anni ha fango biliare e gli è stato prescritto acido ursodesossicolico (Ursacol). Ho però letto sul foglietto illustrativo che non è indicato in caso di problemi al fegato e reni (il mio cane soffre di epatopatia e cisti ai reni con inizio di proteinuria). Mi chiedo se questo farmaco possa danneggiare ancora di più le funzionalità renali. La ringrazio per una sua risposta.
Non posso esprimere un parere medico su una terapia prescritta da un collega senza conoscere il caso. Mi dispiace.