Cari proprietari oggi vi parlo dell’emangiosarcoma nel cane che purtroppo è un tumore molto frequente in questa specie mentre è più raro nel gatto.

Che cos’è l’emangiosarcoma nel cane?

L’emangiosarcoma (abbreviato in HSA) è una neoplasia maligna che origina dall’endotelio vasale (il rivestimento interno dei vasi sanguigni e del cuore) e di conseguenza è spesso a carico di organi riccamente vascolarizzati come milza, fegato e cuore.

 

Esistono delle cause predisponenti?

Non si sa ancora con esattezza se ci sono delle cause scatenati di questo tumore che è molto raro nell’uomo e poco frequente nel gatto. L’elevata frequenza di questo tumore nel cane soprattutto in alcune razze sembra indicare l’esistenza di una certa predisposizione. I cani più colpiti sono quelli di taglia grande in età adulta (maggiore di otto anni).

Quali sono le razze più predisposte all’emangiosarcoma?

Le razze nelle quali l’emangiosarcoma viene diagnosticato più spesso sono:

Più in generale tutte le razze di taglia medio/gigante.

 

 

Quali sono gli organi più colpiti dell’emangiosarcoma?

Le sedi primitive di comparsa dell’emangiosarcoma nel cane sono le seguenti:

  • milza (50-65% dei casi)
  • atrio destro del cuore e/o orecchietta (5-25% dei casi)
  • sottocute (13-17% dei casi)
  • reni e fegato (6% dei casi).

L’emangiosarcoma comunque non è esclusivo di questi organi, si può presentare anche in altre sedi fra le quali quella ossea. L’HSA osseo rappresenta il 5% di tutti i tumori ossei canini (si presenta con fratture spontane).

emangiosarcoma

Emangiosarcoma splenico.

Perché l’emangiosarcoma nel cane è un tumore così terribile?

Gli aspetti dell’emangiosarcoma che più che terrorizzano sono principalmente due:

  • il fatto che improvvisamente il cane vada in emorragia interna (la manifestazione più evidente è l’emoaddome) senza dare nessun avvisaglia. Il paziente da sano e in splendida forma improvvisamente accusa i sintomi dell’emorragia interna.
  • il grandissimo potere metastatico di questo tumore rende praticamente sempre la prognosi infausta.

 

 

Quali sono i sintomi dell’emangiosarcoma?

Come vi ho accennato sopra l’aspetto più devastante di questo tumore è che non da nessun sintomo se non quando è troppo tardi. Io ci sono passata con il mio Ethan, a soli sette anni di età. Lo shock e la disperazione nel perderlo così improvvisamente (1 solo mese tra la diagnosi e il decesso) sono emozioni che difficilmente potrò dimenticare.

Un cane in perfetta forma fisica può improvvisamente accusare:

  • debolezza,
  • svenimento,
  • mucose pallide,
  • addome aumentato di volume (se il tumore sanguina in addome),
  • scarsa tolleranza all’esercizio fisico (se il tumore sanguina nel pericardio dando tamponamento cardiaco).

Il problema è che quando il paziente presenta emorragia interna emboli metastatici sono sicuramente già presenti e quindi entro pochi mesi (ma anche settimane) il paziente morirà a causa delle metastasi. Si può avere anche morte improvvisa in poche ore se il proprietario è fuori casa e non si accorge immediatamente della debolezza.

 

emangiosarcoma gatto

Raro caso di emangiosarcoma nasale in un gatto.

L’emangiosarcoma è un tumore a fortissimo potere metastatico:

Gli organi coinvolti dalle metastasi sono principalmente:

  • fegato
  • omento
  • cuore
  • polmoni
  • muscoli

Cosa dovete fare se notate sintomi attribuibili all’emangiosarcoma?

Solitamente si tratta di un sospetto diagnostico in urgenza. Mi spiego meglio. Quello che di solito succede è che in presenza di emorragia interna (addominale il più delle volte) si fa un’ecografia addominale e si trova sangue libero in addome in presenza di massa splenica o epatica. Ovviamente a questo punto non avete ancora una diagnosi certa (che si ha solamente all’istologia con tempistiche tecniche di 1 settimana circa). Il cane però è in una situazione di emergenza soprattutto se è un’emorragia acuta.

 

 

Andare in chirurgia oppure no?

Questo è il grande dilemma che si presenta ai proprietari in questa fase. L’unica cosa che si può fare in questo frangente è operare il cane per asportare la milza (splenectomia) ed arrestare l’emorragia e prendere tempo. Però vi ho sempre detto che davanti a un tumore bisogna fare la “stadiazione” cioè sapere esattamente che tumore è e se sono presenti metastasi. L’emangiosarcoma fa un po’ eccezione perché ci troviamo al contempo in una situazione di urgenza.

 

 

Perché l’emangiosarcoma fa eccezione nel percorso diagnostico rispetto gli altri tumori?

L’ideale sarebbe anche in un regime di urgenza avere la possibilità di fare una tac per sapere prima di andare in chirurgia se ci sono già metastasi. Però vanno considerati alcuni aspetti:

  • molte cliniche non hanno la possibilità di fare una tac nell’immediato;
  • il paziente nel frattempo sta sanguinando e se non si interviene può morire in poche ore;
  • le micrometastasi non le vediamo neanche in tac;
  • sappiamo già che se all’istologia verrà confermata la diagnosi di emangiosarcoma anche in assenza di metastasi il giorno della chirurgia compariranno da lì a breve e la prognosi sarà comunque infausta.
  • Abbiamo una piccola percentuale di possibilità che non sia un’emangiosarcoma ma un tumore benigno o una rottura di milza dovuta a un trauma (vi assicuro che in quel momento vi attaccate a questa speranza con tutto il cuore)
  • C’è la possibilità che senza sapere attraverso una tac come è la situazione prima della chirurgia il tumore si riveli inoperabile e si debba optare per un’eutanasia intraoperatoria.

emangiosarcoma

Cosa fare quando il vostro cane presenta i sintomi acuti di un’emangiosarcoma splenico?

Quelle sopraelencate sono tutte le varie possibilità su cui bisogna riflettere. Di fatto la maggior parte dei proprietari colti dalla disperazione accettano di andare subito in chirurgia sperando in buone notizie e al limite se il cane supera l’intervento, dopo l’arrivo del referto istologico, decidono di fare una tac per vedere come è la situazione.

Se il cane supera l’intervento  qual è la prognosi?

Con la chirurgia si arresta l’emorragia interna e si ottiene un po’ di tempo da passare insieme al proprio cane più che altro per metabolizzare l’idea di doverlo perdere da li a breve. Senza chemioterapia i tempi di sopravvivenza dopo l’intervento vanno da 30 a 90 giorni, mentre associando anche la chemioterapia l’aspettativa di vita può raggiungere i 6-8 mesi circa (ma non è garantito).

 

 

 

Perché allora non optare subito per l’eutanasia senza affrontare la chirurgia?

E’ un’opzione ed è uno dei principali motivi per cui si fa la tac in urgenza. Se il quadro metastatico fosse già allarmante non si procede con la chirurgia. Ma se le metastasi ancora non ci dovessero essere la sicurezza che sia un’emangiosarcoma non l’abbiamo (solo l’istologia ce lo confermerà). Chi farebbe l’eutanasia al proprio cane davanti a una piccola possibilità che sia qualcosa di benigno? Nessuno.

 

Se invece dell’emoaddome abbiamo emopericardio?

Ho detto all’inizio che a volte l’emangiosarcoma ha sede primaria nell’atrio destro del cuore. In questo caso i sintomi di debolezza, anemia e svenimento saranno collegati a emopercardio e tamponamento cardiaco. In questo caso si procederà in urgenza a una pericardiocentesi ecoguidata per decomprimere il cuore ma non si potrà fare molto altro. Il sospetto diagnostico di emangiosarcoma resterà un sospetto dopo l’ecocardiografia e la tac (la biopsia cardiaca e quindi l’istologia non si fa quasi mai). La prognosi è ugualmente infausta.

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