
Cari proprietari oggi abbiamo come ospiti le colleghe Veronica Degli Amori DVM gpCert SAM e Tania Venturoli DVM gpCert SAM che ci parleranno di diabete nel gatto.


Le due colleghe lavorano presso il Centro veterinario Anzola.
Ciao Veronica, ciao Tania, grazie per partecipare ad Amica Veterinaria,
Che cos’è il diabete nel gatto?
Il diabete nel gatto (diabete mellito più precisamente) è un disturbo del metabolismo dovuto ad una carenza assoluta o relativa di insulina. L’insulina è un ormone prodotto da tessuto endocrino del pancreas che serve a fare entrare il glucosio nelle cellule.
Quanti tipi di diabete mellito esistono?
In generale esistono due tipi di diabete mellito: quello di tipo I (più frequente nel cane) e quello di tipo II. Il diabete di tipo I è causato dalla distruzione immunomediata delle cellule β pancreatiche che comporta carenza di insulina. Nel diabete mellito di tipo II invece si osserva prevalentemente una ridotta sensibilità dei tessuti nei confronti dell’insulina (insulino-resistenza).
Quanti tipi di diabete esistono nel gatto?
Nel gatto il tipo più frequentemente osservato è il diabete mellito di tipo II e colpisce in età medio-avanzata (è una malattia molto più frequente nel gatto anziano). La resistenza dei tessuti all’insulina a lungo andare provoca un esaurimento delle cellule beta pancreatiche e quindi anche riduzione e successivamente blocco della produzione di insulina. Attenzione: se trattato precocemente e con attenzione questo tipo di diabete nel gatto può guarire.
Quali sono le cause del diabete nel gatto?
Per quanto riguarda il diabete mellito di tipo II, numerosi studi hanno dimostrato il ruolo dell’obesità come fattore predisponente. Altri fattori sono l’inattività e l’alimentazione scorretta. Anche malattie endocrine come l’acromegalia, la sindrome di Cushing (più rara nel gatto), l’ipertiroidismo, infezioni come cistiti e stomatiti e farmaci come il cortisone usati per lungo tempo possono dare insulinoresistenza e quindi portare al diabete.

Quali sono i sintomi del diabete nel gatto?
I tre sintomi principali (le tre P) sono:
- Polidipsia, (sete aumentata),
- Poliuria (urine abbondantissime),
- Polifagia (fame aumentata) associata a dimagramento.
A volte si nota una forma di polineuropatia per cui il gatto, non riuscendo a reggersi bene sulle zampe posteriori, assume un’andatura plantigrada.
Come si fa diagnosi di diabete nel gatto?
Per una diagnosi immediata basta una glicemia ed un esame delle urine: se il valore della glicemia è alto e si trova glucosio nelle urine, in un animale con i sintomi sopra descritti è molto probabile che ci si trovi in presenza di diabete mellito. Poi naturalmente bisognerà fare emocromo e biochimico completo con fruttosamine e T4, esame batteriologico delle urine ed ecografia addominale per confermare la diagnosi ed individuare e trattare eventuali concause e fattori predisponenti (come la pancreatite).
Cosa sono le fruttosamine e perchè sono importanti?
Le fruttosamine sono proteine del siero che si legano al glucosio (dette “glicate”), dando valori stabili di glicemia. Il valore delle fruttosamine corrisponde alla glicemia media degli ultimi 10-15 giorni. Come immaginerete è un valore molto più attendibile di una glicemia singola presa magari in clinica, in condizoni di stress.
Qual è la terapia del diabete nel gatto?
La terapia del diabete nel gatto è basata sulla somministrazione di insulina associata a dieta specifica (cibo per diabetici) e alla correzione delle eventuali cause sottostanti.
Quanto è importante l’alimentazione per la gestione e il controllo del diabete nel gatto?
E’ importantissima. La dieta deve essere prevalentemente umida o casalinga, con ridotto o assente apporto di carboidrati. In commercio ci sono diete specifiche per gatti diabetici; in alternativa ci si può rivolgere ad un veterinario nutrizionista. La dieta deve essere anche finalizzata alla correzione dell’eventuale obesità.

Utilizzare l’omeopatia o rimedi naturali per il diabete nel gatto ha senso o può essere pericoloso?
La finalità principale è quella di riportare la glicemia a valori vicini a quelli fisiologici (70-100 mg/dl): al momento l’unico farmaco efficace è l’insulina. Le terapie naturali come l’omeopatia, non essendo validate, non si possono dare come terapia esclusiva perché non danno risultati e quindi possono essere pericolose.
Un gatto con diabete quanto vive?
Se il diabete è controllato e le eventuali cause sottostanti sono gestite correttamente, l’aspettativa di vita di un gatto diabetico è pari a quella di un gatto “sano”.
Diabete mellito e diabete insipido nel gatto sono la stessa cosa?
No: il diabete insipido è una patologia provocata da una mancata secrezione dell’ormone antiuretico o ADH o vasopressina da parte dell’ipofisi, una ghiandola situata alla base del cranio, o dall’incapacità del tubulo renale di rispondere correttamente ad esso. Ma è una patologia complessa che merita un argomento a parte!
Quali sono le complicanze a cui può andare incontro un gatto diabetico?
Le complicanze possono derivare dallo scompenso della patologia, sia in un senso che in un altro. Sono fondamentalmente due:
L’ipoglicemia:
Come dicevo prima, se il diabete di tipo II viene diagnosticato e trattato subito può andare in remissione (può guarire): in questo caso se non si fa attenzione e si somministra insulina il gatto può andare in ipoglicemia. Per questo, soprattutto nelle prime fasi (nei primi mesi) è importantissimo monitorare la glicemia prima dei pasti e dell’insulina e portare il gatto a controlli periodici dal veterinario. I segni di ipoglicemia sono: anoressia (non mangia o mangia poco), disorientamento, debolezza, fino ad arrivare a convulsioni. In questo caso è tassativo fare una glicemia, se bassa sporcare le labbra di miele e correre dal veterinario.
La chetoacidosi diabetica:
L’altra principale complicazione è data dall’esatto opposto. Se il diabete non viene diagnosticato, dopo qualche tempo scompensa, e ci troviamo a dover affrontare una chetosi-chetoacidosi diabetica, condizione molto grave che va gestita sempre in clinica e spesso in terapia intensiva perché la sopravvivenza può essere messa seriamente a rischio, La chetoacidosi diabetica è un disordine metabolico dovuto al fatto che l’organismo utilizza una fonte energetica alternativa (i grassi) per vivere, intossicandosi. I sintomi principali sono vomito, anoressia, depressione del sensorio fino al coma, il cosiddetto “coma diabetico”. Di solito succede quando il diabete non viene diagnosticato in tempo, magari se un proprietario, vedendo il gatto mangiare di gusto, non si preoccupa del dimagramento e del fatto che beve molto di più.
Grazie care colleghe vi ringrazio infinitamente da parte mia e anche da parte di tutti i lettori di Amica Veterinaria per questa intervista. Sono sicura che sarà utile a molti!
Cari Proprietari, se vi è piaciuto l’articolo lasciate un mi piace e condividetelo!
Ricordate che mi trovate sempre sulla pagina Facebook Amica Veterinaria e sul mio profilo Instagram amica_veterinaria dove potrete essere sempre aggiornati sui nuovi articoli che pubblico e casi clinici particolari! Sulla pagina mi trovate anche per rispondere quasi istantaneamente alle vostre domande!
Potrebbe interessarti anche:
Ipertiroidismo nel gatto: sintomi, terapia e aspettativa di vita
Diabete nel cane: sintomi, terapia e alimentazione
Sindrome di Conn nel gatto: l’ iperaldosteronismo
Chetoacidosi diabetica nel cane e nel gatto
Guancia gonfia nel cane: sialocele, ascesso o tumore?
Morbo di Addison nel cane: lo stress può essere fatale?
Ipertensione nel cane e nel gatto: Parla lo specialista!
Sindrome di Cushing nel cane. Si può guarire?
Ipotiroidismo nel cane: sintomi e terapia.
Ghiandole perineali infiammate? Sintomi e cura.
Sindrome di Cushing nel gatto: raro ma non impossibile.