
Cari proprietari oggi vi parlerò di una patologia molto sotto diagnosticata, quasi considerata normale dal proprietario: la demenza senile nel cane anziano. Il termine medico corretto sarebbe canine cognitive dysfuction o disfunzione cognitiva canina abbreviata in CCD.
Quali sono i sintomi della demenza senile nel cane?
Nel cane anziano, sopra i dieci anni di età si cominciano a notare dei sintomi comportamentali che compaiono molto gradualmente e che peggiorano progressivamente, ma così lentamente che quasi il proprietario si abitua, come se fosse un comportamento da considerare normale. Il proprietario infatti raramente porta in visita il cane per questo motivo a meno che il sintomo non sia così frequente e intenso da diventare “disturbante” per il proprietario stesso. Vediamo i sintomi della demenza senile del cane in cosa consistono:
- ansia,
- alterazione del ritmo sonno-veglia (di notte spesso si sveglia, si agita, incomincia ad abbaiare o vuole uscire),
- disorientamento,
- può non riconoscere a volte il proprietario, conoscenti,
- minzione o defecazione in casa,
- può perdersi o non riconoscere il percorso o il sentiero che percorre abitualmente,
- minor interazione con con il proprietario e altri componenti della famiglia, dorme di più, soprattutto di giorno,
- a volte non risponde al richiamo (da non confondere con la sordità),
- chiede nuovamente cibo anche se ha appena mangiato,
- abbaia senza motivo, al di fuori di un contesto normale.
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Quali sono le cause? Assomiglia all’Alzheimer dell’uomo?
Alla risonanza magnetica si nota un’atrofia della corteccia cerebrale, un pò come avviene nell’Alzheimer, e all’istologia si notano depositi di una sostanza amorfa che però non è identica a quella che si trova nell’uomo. L’atrofia inoltre è molto minore rispetto all’uomo così come la gravità dei sintomi che non arrivano a essere così invalidanti come negli uomini colpiti da Alzheimer.

Ci sono delle predisposizioni per la demenza senile dei cani?
Cominciamo con il dire che questa patologia colpisce tra il 14 e il 35% della popolazione canina, più frequentemente femmine di taglia piccola. La prevalenza della demenza senile nel cane aumenta con l’età, sopra gli 11 anni ne sono colpiti il 28% mentre sopra i 15 anni circa il 68% della popolazione canina ne è affetta. Questi numeri dovrebbero far riflettere su quanto questa patologia sia di fatto sotto diagnosticata o ignorata. Solo il 22% dei cani colpiti da demenza senile hanno però una progressione severa dei sintomi.
Come si fa diagnosi?
L’unico modo per avere la certezza della diagnosi è effettuare una risonanza magnetica che metta in evidenza la presenza o meno di atrofia della corteccia cerebrale. Già i sintomi però sono molto suggestivi di questa patologia. La risonanza magnetica sarà comunque fondamentale per escludere altre patologie che possano giustificare alterazioni comportamentali simili, in primis una neoplasia cerebrale.
Esiste una terapia per la demenza senile nel cane?
La terapia per la demenza senile del cane consiste in un approccio multimodale e cioè su più fronti. La terapia comportamentale è la prima che potrà aiutare il vostro cane, garantendogli routine e prevedibilità, ambienti sempre uguali, più interazione con il proprietario con modalità ritualizzate. Inoltre giochi semplici di attivazione mentale per mantenere in allenamento l’attenzione. Si è visto che parte integrante della terapia è l’alimentazione che deve essere ricca di omega 3, arginina, acidi grassi a media catena. Questi elementi infatti hanno un’azione protettiva sul cervello e hanno dimostrato efficacia nel prevenire il peggioramento delle funzioni cerebrali.
Ci sono farmaci per la demenza senile del cane?
Oltre la terapia comportamentale e l’alimentazione esistono dei farmaci che possono aiutare il vostro cane come la selegilina che però darà effetti dopo tre settimane circa, antidepressivi triciclici e come ultima scelta le benzodiazepine.
Il cane affetto da demenza senile dovrà un giorno fare l’eutanasia per questo motivo?
No, la demenza può portare a qualche inconveniente “gestionale” un po’ scomodo per il proprietario (alzarsi di notte, minzione e defecazione saltuarie in casa) ma niente che possa giustificare un’eutanasia. Il cane continuerà a fare le sue passeggiate, mangiare e ad avere una buona qualità di vita anche se come tutti gli anziani avrà bisogno di essere accudito e sostenuto maggiormente.

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3 Comments
Si dovrebbe parlare sempre di più di disfunzione cognitiva, visto quanto oramai la vita dei nostri cani si è allungata.
Nella terapia multimodale, seguiti sempre da uno specialista, aggiungo la grande possibilità fornita dall’ uso di Olio di Cbd, per coadiuvare le cure nella gestione dello stato d’ ansia.
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