Cari proprietari oggi vi parlo di una patologia che molti di voi non pensano affligga anche i nostri amici animali: la cataratta nel cane.
Come si presenta la cataratta nel cane?
Esattamente come per noi, la cataratta è un’opacità che si sviluppa a carico del cristallino (o lente), il quale è normalmente trasparente e ha la funzione di mette a fuoco le immagini percepite dall’animale. La cataratta può essere presente alla nascita o può svilupparsi in animali adulti e anziani.

Quali sono le cause della cataratta nel cane?
Le cause di cataratta sono molteplici:
- Cataratta ereditaria (le razze in cui è stata evidenziata una componente ereditaria sono più di 90);
- Degenerativa: dovuta ad altre patologie a carico dell’occhio, più frequentemente uveite e glaucoma;
- Traumi perforanti l’occhio, come graffi o penetrazione da parte di corpi estranei;
- Metabolica: causata da alcune patologie endocrine (è tipica la cataratta del cane diabetico e la cataratta del cane anziano che nasconde una patologia secondaria).
- Carenze nutrizionali, soprattutto se si verificano durante l’accrescimento, spesso dovute all’utilizzo di errati sostituti del latte. Se i deficit vengono corretti tempestivamente, a volte questo tipo di cataratta può regredire.
- Raramente intossicazioni.
Sintomi della cataratta nel cane:
Il sintomo più eclatante è la comparsa di un opacamento biancastro della pupilla. Normalmente, illuminando gli occhi di cane o gatto si nota un riflesso colorato (verde o arancione) dato dal tappeto lucido, una struttura riflettente presente nella retina. Quando si sviluppa la cataratta, il riflesso colorato viene progressivamente coperto dall’opacamento del cristallino. Il proprietario riferisce uno “sguardo velato” o un “velo bianco” dentro la pupilla. Al progredire della patologia, la perdita di trasparenza del cristallino porta ad una progressiva difficoltà visiva, che può accentuarsi in condizioni di alta luminosità e può arrivare alla totale perdita della vista.

Può essere qualcos’altro?
Si può notare un riflesso biancastro/azzurrognolo anche in presenza di sclerosi senile, che si sviluppa appunto negli animali anziani. Si tratta di un normale addensamento del centro del cristallino, che, al contrario della cataratta, non porta ad una significativa perdita della visione. Vista la diversa evoluzione delle due condizioni, è fondamentale differenziarle.
Evoluzione della cataratta nel cane
La cataratta è una patologia progressiva. La velocità di progressione dipende dalla causa, dall’eventuale presenza di altre patologie oculari o sistemiche dell’animale e dalla sua età. Negli stadi iniziali (cataratta incipiente e immatura) la capacità visiva residua è ancora buona e il riflesso del tappeto lucido è ancora visibile. Se lasciata progredire la cataratta va incontro a maturazione (cataratta matura e ipermatura). Non sarà più visibile il riflesso del tappeto lucido e progressivamente l’animale va incontro a cecità.
Come si fa diagnosi di cataratta nel cane?
Quando si nota un opacamento a carico dell’occhio o una diminuzione della capacità visiva è fondamentale sottoporre l’animale ad una visita specialistica. La visita oculistica viene eseguita con l’ausilio di strumenti adatti a valutare tutte le strutture presenti nell’occhio. Lo scopo della visita è quello di valutare lo stato di salute e funzionalità di tutte le strutture dell’occhio. Se viene confermata la presenza di cataratta, verrà definito il suo stadio e verrà valutata l’entità del deficit visivo.

Come si cura la cataratta nel cane?
Al termine della visita il veterinario oculista valuterà se per il vostro cane sia indicata o meno la terapia chirurgica, prendendo in considerazione il grado di compromissione della visione e consigliandola solo se presente ancora un buon funzionamento della retina (eventualmente tramite elettroretinografia) e delle altre strutture oculari.
Che intervento si può fare per la cataratta del cane?
L’unica terapia possibile è la chirurgia, il cui scopo è la rimozione del cristallino opacizzato e il successivo inserimento di una lente artificiale, al fine di ripristinare il potere diottrico della lente. La percentuale di successo dell’intervento è più alta quando la cataratta è agli stadi iniziali, motivo per cui se si sospetta che il proprio animale abbia la cataratta è consigliabile farlo visitare il prima possibile.
Nel caso venisse sconsigliata l’operazione?
Molti cani e gatti con cataratta non sottoposti ad intervento si adattano alla loro condizione e con il tempo riescono a muoversi con disinvoltura nel loro ambiente, motivo per cui si può optare per non sottoporre l’animale alla chirurgia. Tuttavia in questo caso è importante monitorare la condizione clinica tramite visite oculistiche periodiche. Inoltre, la cataratta può portare all’insorgenza di uveite secondaria, che va tempestivamente trattata con una terapia adeguata.
Il cane può tornare a vedere se non operato?
Raramente la cataratta può evolvere a tal punto da portare alla totale liquefazione del cristallino (cataratta morgagnana). Solo in questo caso si può assistere ad un ripristino della trasparenza e ad una parziale ripresa della funzione visiva. Tuttavia il riassorbimento del cristallino è spesso accompagnato da una grave uveite, che a sua volta può portare a perdita della visione.
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