
Cari proprietari oggi vi voglio parlare della castrazione del gatto maschio. La castrazione del gatto viene chiamata anche sterilizzazione (anche se è un termine che viene riservato più spesso alle femmine) o orchiectomia.
Come avviene la castrazione (o orchiectomia) del gatto maschio?
La castrazione del gatto consiste nell’asportazione dei testicoli dallo scroto mediante una piccola incisione cutanea che si cicatrizzerà senza punti. Vi lascio sotto il video sulla castrazione del gatto.
Perché castrare il gatto?
Così come vi avevo detto per la sterilizzazione della gatta il problema fondamentale anche per il gatto maschio è quello di riuscire a sopportare le sue manifestazioni comportamentali legate agli ormoni sessuali del gatto intero.
Come si comporta il gatto maschio intero che vive solo in casa?
Il gatto maschio che vive esclusivamente in casa verso la pubertà (7-9 mesi) incomincerà ad avere un’urina particolarmente maleodorante. Frequentemente userà la sua urina per marcare l’ambiente e quindi potrà capitare che spruzzi le sue urine sui mobili. Un altro comportamento comune è all’avvicinarsi della primavera o al passaggio di altri gatti di fronte alla finestra quello di miagolare insistentemente, con un tono di voce molto e gutturale.
Come si comporta il gatto maschio intero che vive anche fuori?
In questo caso all’inizio della pubertà comincerà ad allontanarsi da casa per giorni e giorni, a volte settimane nella disperata ricerca della femmina. I rischi sono quindi legati a possibili incidenti o alla possibilità di contrarre malattie infettive sessualmente trasmissibili. Raramente marcherà con le urine dentro casa perché le userà piuttosto per marcare il territorio esterno.
Castrare il gatto: si o no?
Con le premesse sopra riportate è quasi impossibile optare per il no. Vediamo però nel dettaglio i pro e i contro:
pro:
- evitare comportamenti indesiderati
- protezione dalla malattie infettive sessualmente trasmesse o da morso con altri gatti come FIV e FeLV
- evitare l’allontanamento da casa.
contro:
- Ridotto sviluppo del pene (soprattutto con castrazione precoce) con riduzione quindi del diametro dell’uretra con maggior probabilità di ostruzione urinaria. (non c’è però una chiara bibliografia al riguardo, è un ragionamento pratico che spesso noi veterinari ci troviamo a fare di fronte alla micropenia dei gatti ostruiti).
- Predisposizione all’obesità,
- caratteri sessuali secondari non sviluppati, peggior tono muscolare e forma fisica,
- mancato sviluppo cognitivo se si effettua castrazione prepubere.
Quando castrare il gatto? Esiste un’età giusta per la castrazione del gatto?
Questa è la domanda principale che ci facciamo sia noi veterinari che voi proprietari. Innanzitutto bisogna considerare che i gatti di taglia gigante sviluppano sessualmente più tardi rispetto ai gatti europei e quindi dare un’età uguale per tutti sarebbe sbagliato. Esistono fondamentalmente due approcci per decidere l’età a cui castrare il gatto.

Castrare il gatto da cucciolo o da adulto?
Le due variabili che si tengono in considerazione sono tendenzialmente due per decidere l’età della castrazione:
- castrarlo abbastanza presto per evitare che urini per casa,
- ma abbastanza tardi per consentire il pieno sviluppo del pene.
L’ideale quindi è aspettare che le urine del gatto comincino a puzzare (indicano che è arrivata la pubertà e quindi il pene si è sviluppato sotto l’influenza degli ormoni) ma essere tempestivi prima che cominci a urinare per casa. Se invece il proprietario non vuole prestare attenzione a questo dettaglio viene consigliata la castrazione precoce a 7-8 mesi. Questa data teorica potrebbe essere però molto precoce per un gatto che se lasciato intero svilupperebbe a 1 anno o anche più tardi. Un aspetto che si tende a considerare poco è anche quello cognitivo. Lasciare la possibilità al gatto di sviluppare mentalmente insomma e non restare un cucciolo per sempre.
Quanto deve stare a digiuno prima dell’intervento di orchiectomia?
Come per tutti gli interventi si richiede un digiuno di cibo dalla mezzanotte e si lascia invece l’acqua a disposizione fino alla mattina dell’intervento. Se il gatto va fuori è meglio tenerlo in casa per una notte onde evitare che si alimenti di nascosto in altri luoghi.
Dopo la castrazione del gatto come sarà la convalescenza?
Come abbiamo visto l’intervento di orchiectomia è velocissimo, viene effettuata con una sedazione profonda e un anestetico locale (per la velocità dell’intervento è uno dei pochi casi in cui il paziente non viene intubato). La convalescenza nel post operatorio sarà altrettanto rapida. Non vengono messi neanche dei punti sullo scroto, la ferita è talmente piccola che si chiuderà da sola. Se il gatto non si lecca insistentemente non sarà neanche necessario il collare d’elisabetta. Normalmente non viene dato ne antinfiammatorio ne antibiotico nel post operatorio.
Dopo la castrazione del gatto in quanto tempo potrà mangiare?
Vale sempre la regola di non portare a casa il gatto addormentato ma già sveglio. Il gatto finito l’effetto della sedazione sarà praticamente come nuovo e cercherà cibo e acqua. Dopo 3-4 ore dal risveglio potrà già mangiare e bere.

Possono esserci delle complicanze durante o dopo l’intervento di castrazione del gatto maschio?
Ogni atto chirurgico può avere potenziali complicazioni ma in questo caso sono veramente ridotte al minimo e quasi esclusivamente legate a una sedazione troppo profonda e mancato monitoraggio. Il fatto che l’intervento sia semplice infatti non esclude un sapiente utilizzo dei farmaci anestetici e analgesici e un monitoraggio di frequenza cardiaca e respiro durante l’intervento. Nel post operatorio le complicanze sono minime e possono presentarsi come:
- eccessivo leccamento della ferita
- ematoma dello scroto
- leggero sanguinamento.
Sono tutte complicanze lievi e rapidamente risolvibili.
Il gatto una volta castrato può ancora presentare istinti sessuali, spruzzare urina, non tornare a casa ecc..?
Una volta castrato possono volerci qualche giorno/settimana per avere un’attenuazione dei comportamenti sessuali. Però facciamo attenzione a non confondere dei normali comportamenti con comportamenti ormono indotti. Un gatto anche da castrato vorrà continuare a uscire (se prima gli era concesso) si allontanerà meno ma comunque esplorerà il territorio. Potrebbe avere comportamenti come le marcature urinarie inappropriate legate allo stress (che non c’entrano nulla con gli ormoni). Anche atteggiamenti di aggressività o di copula nei confronti del proprietario non hanno alcun nesso con comportamenti sessuali ma possono emergere da situazioni stressanti.
Quanto costa la castrazione del gatto maschio?
Vi farò lo stesso discorso che vi ho fatto per la sterilizzazione nella gatta e nella cagna. Il prezzo della castrazione del gatto varia tantissimo da città a città, da clinica a clinica, da Regione a Regione. E’ impossibile avere un’uniformità del costo. Quello che dovete sincerarvi è che venga fatta in una struttura adeguata (molti veterinari a domicilio castrano il gatto a casa vostra e non commento neanche la cosa), che il gatto vi sia restituito perfettamente sveglio in poche ore. Ricordatevi che il ricovero per un gatto è sempre traumatico ed è quindi sempre meglio ridurre al minimo il tempo di permanenza in clinica.
Cari proprietari spero di avervi detto tutto e soprattutto di avervi chiarito le idee invece che confonderle ulteriormente! Se l’articolo vi è piaciuto ricordatevi di condividerlo!
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