
Cari proprietari oggi parliamo di castrazione del cane maschio. Con questo articolo voglio affrontare non tanto l’intervento in sé, che è piuttosto banale, ma soprattutto gli effetti della castrazione su fisico e psiche. Il mio intento principale di oggi è quello di sfatare il mito della castrazione come rimedio per fare calmare il cane.
In cosa consiste la castrazione del cane maschio?
L’intervento prende il nome di orchiectomia e di per sé è piuttosto banale, si asportano i testicoli con un piccolissimo taglietto davanti allo scroto. Il tutto si fa in Day Hospital e il cane non ha nessun dolore o nessun periodo di ripresa post operatorio. L’unica avvertenza è che non si lecchi la ferita. Proprio per la semplicità dell’intervento l’orchiectomia è diventato un rimedio semplice e veloce alle più svariate problematiche , proposto dai veterinari e accettato dai proprietari senza troppe obiezioni. Recenti studi però hanno messo in evidenza come la castrazione del cane sia invece una scelta da ponderare attentamente.

Che effetti ha la castrazione del cane maschio?
Come probabilmente molti di voi sapranno i testicoli producono testosterone che è l’ormone sessuale per eccellenza nel maschio. Asportando i testicoli il testosterone viene a mancare completamente. Il testosterone però non ha unicamente funzioni sessuali o riproduttive ma agisce a più livelli. Vediamo quali sono le sue funzioni:
- Stimola l’attività prostatica;
- Agisce sulle ghiandole epatoidi circum anali;
- Stimola la ghiandola della base della coda (nota come coda dello stallone);
- Effetto anabolizzante sui muscoli;
- Mineralizzazione e elasticità delle ossa;
- Promuove la crescita e la corretta muta del pelo;
- Agisce sulle corde vocali dando un timbro tipicamente maschile (comunicazione intraspecifica);
- Sul cervello agisce promuovendo i comportamenti maschili.
Gli effetti sul cervello dobbiamo sviscerarli meglio affinché possiate comprendere gli effetti comportamentali della castrazione del cane.
Quali sono gli effetti comportamentali della castrazione del cane?
Il testosterone ha importanti effetti sul cervello e di conseguenza sul comportamento, vediamoli nel dettaglio:
- Marcatura urinaria;
- Vagabondaggio e fughe d’amore;
- Sensibilità agli ormoni femminili;
- Comportamento competitivo con i maschi, aggressività, lotta;
- Sicurezza in sé stessi;
- Maggiore autocontrollo;
Se i primi quattro punti potrebbero esser considerati difetti e quindi farci propendere per la castrazione, gli ultimi due punti sono da considerare attentamente. La castrazione per “fare calmare il cane” spesso viene proposta in soggetti con patologie comportamentali che si basano sull’ insicurezza in sé stessi, sull’ansia, sulla mancanza completa di autocontrollo, iperattività ecc. Ecco quindi che una castrazione proposta alla cieca su problemi comportamentali non indagati a fondo con l’ausilio di un veterinario comportamentalista possono aggravare ulteriormente la situazione.

Con la castrazione del cane maschio cosa cambia a livello fisico?
Vediamo quali sono i pro e i contro della castrazione del cane dal punto di vista fisico:
Pro:
- Elimina completamente il rischio di tumori testicolari;
- Riduce il volume della prostata e evita iperplasia prostatica e prostatiti;
- Elimina il rischi di adenomi (benigni) delle ghiandole epatoidi;
- Abbassa il rischio di fistole perianali.
Contro:
- aumenta i problemi legamentosi e articolari come la displasia;
- predispone all’obesità;
- predispone all’ipotiroidismo;
- la castrazione soprattutto in giovane età aumenta l’incidenza del carcinoma prostatico (maligno);
- incrementa l’incidenza del tumore a cellule di transizione della vescica (maligno);
- rischio doppio di sviluppare osteosarcoma;
- aumento dell’emangiosarcoma (5 volte maggiore il rischio nella femmina, 2,4 nel maschio)
- incontinenza urinaria (10% nei maschi)
- altre forme tumorali in bassa percentuale.

Con la castrazione del cane maschio cosa cambia a livello comportamentale?
Pro:
- Riduce le fughe d’amore (ma non necessariamente le fughe per altri motivi);
- Migliora i rapporti con gli altri maschi (ma non è detto che vadano d’accordo cani che hanno già appreso l’aggressività tra conspecifici mentre è evitata l’aggressività con altri maschi se si castra prima dello sviluppo sessuale);
- Riduce il comportamento di monta (se su base sessuale).
Contro:
- rallenta la maturazione cognitiva, resta un adolescente per sempre con conseguenti deficit relazionali;
- non consente l’acquisizione dell’autocontrollo (soprattutto nei giovanissimi) che giunge con la maturità;
- non facilita l’apprendimento;
- accentua l’iperattività;
- peggiora le monte (se su base di mancanza di autocontrollo e ipereccitabiltà);
- può peggiorare l’iperattività, l’ansia e addirittura l’aggressività.
Tutto questo ovviamente in cani giovani mentre nel cane adulto/anziano ormai il carattere è solido e formato e la castrazione non apporta praticamente nessun cambiamento (né in bene né in male).
Quindi cosa fare per decidere se effettuare la castrazione del cane maschio?
Dipende dal problema. Se vi è stato proposto o ci avete pensato per un problema comportamentale come avrete capito si rischia di peggiorare invece che migliorare la situazione se prima non c’è stata un’attenta valutazione da parte di un veterinario comportamentalista che identifichi la causa del problema.
Se invece c’è un problema fisico o clinico bisogna valutare ancora una volta i pro e i contro. I tumori testicolari, gli ascessi prostatici, l’ernia perineale, i tumori delle ghiandole epatoidi sono tutte problematiche che prevedono quasi imprescindibilmente la castrazione. Per quanto invece riguarda l’iperplasia prostatica benigna del cane, la prostatite acuta , la coda dello stallone possono esserci valide alternative.

Esiste un’alternativa: la castrazione chimica
Recentemente i comportamentalisti sono concordi nell’utilizzare il Suprelorin come farmaco per testare gli effetti della castrazione. E’ un impianto sottocutaneo a lento rilascio che dura qualche mese e che permette di capire se gli effetti di un’eventuale castrazione fisica possano essere benefici oppure no. Inoltre si può utilizzare in tutti quei casi in cui l’anestesia è sconsigliata. Spesso il Suprelorin consente di prendere tempo e studiare meglio pro e contro, supervisionati ovviamente dal comportamentalista. Esistono infatti anche problemi comportamentali che possono giovare della castrazione ma il messaggio che voglio farvi arrivare è che non è la soluzione per tutto anzi spesso può portare a un peggioramento. E’ quindi giusto ponderare bene questa scelta.
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5 Comments
Finalmente un discorso onesto e non pro castrazione a tutti i costi.
Veramente interessante è arrivato al momento giusto. Sto pensando di far castrare il mio Camillo, podenco andaluz di due anni e mezzo, per problemi di aggressivitá con altri cani maschi ma anche bambini e gatti.
Ma è anche un cagnolino affettuoso e dolce che ha subíto due abbandoni….
Parleró con i veterinari e chiederó anche della castrazione chimica come eventuale studio del caso.
Molte grazie.
Salve sono proprietario di un labrador di 5 anni che tengo in casa, il problema più grosso e insopportabile alla quale non riusciamo a porre rimedio è il fatto che lui segna il territorio anche in casa ma non con l’urina bensì con le ghiandole perianali .. non vi dico muri e mobili come sono combinati. Esiste un rimedio? Grazie
Non mi è mai capitato in caso del genere, proverei a consultare un veterinario comportamentalista se fossi in lei.
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