Cari proprietari oggi abbiamo il piacere di avere come ospite la collega Flavia Condi che ci parlerà del cane iperattivo. La Dott.ssa Flavia Condi è Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale.

Ciao Flavia, grazie per partecipare ad Amica Veterinaria,
Cosa si intende per cane iperattivo?
Il cane iperattivo, da non confondere con il cane vivace o molto attivo, è un cane che soffre di una patologia comportamentale denominata Sindrome Ipersensibilità/Iperattività. È un cane che ha difficoltà a stare fermo e a concentrarsi: in casa, perciò, sarà sempre in movimento e alla ricerca di qualcosa da fare e in passeggiata potrà tirare al guinzaglio e/o camminare a zig zag.
Quali sono le cause che portano il cane ad essere iperattivo?
Alla base di questa patologia c’è uno sviluppo comportamentale non corretto. In particolare è venuta meno la capacità educativa della madre nell’insegnamento degli autocontrolli durante i mesi sensibili cioè i primi 2-3 mesi di vita del cucciolo. La madre o era assente oppure, se presente, non era adeguata a quel ruolo oppure la situazione non le permetteva di svolgerlo al meglio: ad esempio una madre con una cucciolata numerosa alla prima esperienza e/o lasciata da sola senza il supporto di un gruppo sociale.
Quindi il ruolo della madre è fondamentale per evitare che il cucciolo diventi iperattivo?
Si. Il cucciolo, attraverso la guida della figura materna, impara a modulare le proprie emozioni e ad auto calmarsi perché quest’ultima lo aiuterà a farlo quando il livello di eccitazione sarà troppo alto. Se la madre, per stanchezza o inesperienza, non sarà costante e coerente nel fermare e nel guidare i cuccioli quando si eccitano troppo, ad esempio durante il gioco con i fratelli, riportandoli ad uno stato di calma, potranno nascere dei problemi. Se questi primi insegnamenti non avvengono correttamente, anche a livello cerebrale si avrà uno sviluppo incompleto di alcune strutture (filtro sensoriale) per cui il cane iperattivo non sarà in grado di scegliere tra gli stimoli che gli arrivano dall’ambiente quelli realmente importanti ma reagirà a tutti indistintamente; questa ipersensibilità si manifesta con il costante restare in movimento.
L’iperattività se non curata a cosa porta?
Questa patologia evolve in genere velocemente e può portare a fobie sociali (il cane potrà avere quindi paura di persone o altri cani), al disturbo competitivo di relazione interspecifico (problemi competitivi in famiglia), deficit di socializzazione, problemi su base ansiosa, patologie dell’attaccamento (quella che viene chiamata in maniera imprecisa “ansia da separazione”). Soprattutto in famiglia si creeranno facilmente dei meccanismi per cui più si cerca di contenerlo più lui si sentirà incompreso e frustrato e peggiorerà fino a “litigare” con i componenti della famiglia (il disturbo competitivo di relazione di cui parlavo prima) rovinando il legame tra il cane e il nucleo famigliare.
Per il cane iperattivo c’è una predisposizione di razza?
Possono essere affetti di iperattività sia cani di razza che meticci sia cuccioli (anche appena adottati quindi di 2-3 mesi d’età) che cani adulti (dove questa sindrome potrà essere “coperta” e nascosta da patologie comportamentali concomitanti rendendone più difficile la diagnosi e quindi il trattamento). Nei cani di razza bisogna prestare attenzione soprattutto alle razze che vanno di moda perché, in questo caso, per rispondere alla richiesta del mercato, spesso i cuccioli provengono da allevamenti intensivi dove la cura della cucciolata viene meno (le mamme vengono allontanante precocemente dai cuccioli per rimetterle in riproduzione oppure vengono lasciate sole in box con cucciolate molto numerose) e dove c’è meno attenzione alla selezione caratteriale e della linea di sangue dei riproduttori oppure possono essere cuccioli importati da allevamenti lager dell’est Europa. Anche i meticci, abbiamo detto, ne posso essere colpiti come ad esempio quei cuccioli che sono cresciuti senza una mamma perché abbandonati da molto piccoli.
Quali sono i sintomi del cane iperattivo?
I sintomi possono essere vari . Solitamente vengo chiamata perché:
- il cane è in continuo movimento
- non sa stare fermo, sia in casa che fuori,
- per cui ai proprietari risulta difficile godersi la passeggiata insieme o portarlo con sé nei luoghi pubblici.
- usa la bocca in maniera eccessiva,
- possono far male durante il gioco
- distruzione in casa.
- possono reagire in maniera aggressiva mentre vengono coccolati o vestiti con la pettorina o contenuti (a causa una di sensibilità cutanea particolare).
Il rapporto con il proprietario può rovinarsi per incomprensione?
Sono cani emotivi che non sanno modulare le loro emozioni; non hanno filtri ma sono sempre esagerati nelle loro manifestazioni. Spesso sono incompresi, sia dai proprietari che dagli altri cani, perché oltre a non essere fisicamente in grado di fermarsi, di raggiungere la calma e di concentrarsi, vengono puniti dai proprietari che sono irritati dalla loro agitazione e dagli altri cani che li trovano eccessivamente irruenti. Da ricordare bene che il cane iperattivo non riesce a memorizzare per cui spesso non ricorda ciò che gli viene insegnato e da questo derivano spesso gli insuccessi nei percorsi educativi se non correttamente sostenuti a livello Medico Comportamentale.
Cane iperattivo e castrazione come sono legate tra loro?
Chi non conosce il classico consiglio “Prova a castrarlo così magari si calma!”….ma la realtà è più complessa. È vero che spesso il cane iperattivo matura precocemente dal punto di vista sessuale e può avere comportamenti ipersessuati, come ad esempio la monta eccessiva e ininterrotta (ricordiamoci che questi cani hanno difficoltà ad interrompere i comportamenti); inoltre la stimolazione ormonale porta ad emozioni forti e possono aver difficoltà a gestire. È anche vero però, che i cani iperattivi spesso sono cani fortemente insicuri per cui un’eventuale castrazione o sterilizzazione, con conseguente calo degli ormoni sessuali, può portare ad un peggioramento della loro insicurezza e della sintomatologia, per cui è da valutare all’interno di un percorso riabilitativo e da un Medico Veterinario Esperto in comportamento così che possa considerarne i pro e i contro e decidere quale sia la scelta migliore per quel soggetto. La castrazione chimica, e quindi reversibile, sarà in ogni caso da preferire, a quella chirurgica e definitiva.
Quali possono essere alcuni rimedi naturali?
È una domanda che mi fanno in molti: “cosa posso dargli per calmarlo?”. Esistono rimedi “naturali”, o come preferisco definirli io, parafarmacologici, ossia integratori che possono essere utilizzati nei casi meno gravi o in sostegno alla terapia farmacologica, ma la scelta del prodotto e del dosaggio (non sempre si usano i dosaggi di fabbrica) va sempre considerato dopo una Visita Comportamentale in modo da personalizzarla nell’ottica di un percorso integrato. Anche le terapie a base di feromoni possono essere un’opzione (considerando che di solito questi cani hanno una sensibilità olfattiva particolare) come lo sono la floriterapia, l’omotossicologia ambiti in cui la personalizzazione della cura in base al singolo soggetto è basilare. É importante che passi il concetto che esistono rimedi “naturali” ma vanno sempre scelti e personalizzati in base alla situazione, al singolo cane e alla singola famiglia e soprattutto non sono sufficienti da soli ma è sempre necessario affiancarle ad un percorso.
Esiste un modo per prevenire l’iperattività nel cane?
Come detto in precedenza, la causa di questa patologia è legata ad uno sviluppo comportamentale non corretto per cui per prevenirla è necessario che il cucciolo abbia la possibilità di crescere con la presenza di una madre competente. Per cui, se parliamo di cani di razza, grande responsabilità ce l’hanno gli allevatori a partire dalla gestione della gravidanza, del parto e dei mesi successivi alla nascita oltre alla scelta dei riproduttori con cagne più idonee a fare le mamme oltre alla bellezza estetica. Ad esempio, la gravidanza dovrebbe essere il più possibile serena e dopo il parto non si dovrebbe mai lasciare la madre senza il sostegno di altri cani adulti competenti (ad esempio femmine con più esperienza o cani, sia maschi che femmine, che hanno un ruolo di tata nel gruppo sociale) o lasciarla in un box da sola con tutti i cuccioli senza la possibilità di allontanarsi quando sente la necessità di una pausa oppure separarla dai cuccioli precocemente. Da quanto detto risulta quindi chiaro come la scelta dell’allevamento sia molto importante, non solo per i canoni estetici ma anche per l’equilibrio comportamentale. In entrambi i casi, sia che si tratti di cani di razza o meticci, è estremamente importante riconoscere i sintomi precocemente e farsi affiancare da un professionista competente così da cercare di aiutare fin da subito il cucciolo ad acquisire quelle nozioni che gli mancano.
Il cane iperattivo deve prendere necessariamente dei farmaci?
La terapia farmacologica non è obbligatoria a priori ma spesso è necessaria per aiutare il cane a memorizzare e quindi ad apprendere (senza memorizzazione non c’è apprendimento e senza apprendimento nessun percorso risulta efficace), lo aiuta a concentrarsi e a diminuire lo stato ansioso che in molti casi è presente. Voglio sottolineare che un’eventuale terapia farmacologica non viene data al cane per sedarlo…. non è assolutamente questo lo scopo! Molto spesso mi capita di visitare cani che hanno già avuto esperienze con almeno 2-3 educatori e dove l’insuccesso del percorso è dovuto proprio dal fatto che, non essendo stata riconosciuta la patologia presente, ma trattata come un semplice problema di “educazione sbagliata”, il cane non è riuscito ad apprendere e a ”migliorare” perché non in grado di concentrarsi e memorizzare! Tutto questo con grande frustrazione del cane e del proprietario. Il farmaco, d’altra parte, va sempre scelto in base al soggetto e considerato come punto di partenza per il percorso pratico e non come l’arrivo o come una soluzione “veloce”.
Quali sono gli obiettivi della terapia comportamentale?
Le parole chiave sono “CALMA” e “ COMPRENSIONE”. Il primo passo, per me, è far capire al proprietario che il suo cane non sta fermo perché non riesce fisicamente a farlo e non perché non vuole. Purtroppo questi cani innervosiscono con il loro modo di fare quindi per me è importantissimo che la famiglia inizi a vederlo come un cane a cui serve una mano e non come ad un “rompiscatole” da rimproverare tutto il giorno; solo così il cane inizierà a sentirsi compreso e finalmente si comincerà a parlare una lingua comune. Successivamente si potrà cominciare ad allenare il cane all’autocontrollo, al raggiungimento della calma e a rendere la famiglia il suo punto di riferimento. La routine e gli schemi facilmente riconoscibili rendono più facile far capire al cane cosa gli si sta chiedendo e lo aiutano a gestire l’insofferenza e l’inadeguatezza che prova.
Con il cane iperattivo cosa si può fare come attività ludiche?
Altro punto focus del percorso è far aumentare l’autostima attraverso, ad esempio, attività guidate di mobility, problem solving o attività olfattive così che il cane possa sentirsi dire anche “bravo!” Invece che solo “fermo! No! Smettila!” Queste attività servono anche a guidarlo e a sostenerlo mentre fa nuove esperienze imparando ad approcciarsi correttamente ai suoi simili e a diventare più autonomo. Il percorso, ossia l’insieme di terapia farmacologia e/o parafarmacologica e percorso riabilitativo, è strutturato su misura per ogni paziente e per ogni famiglia perché ognuno di loro è diverso e unico.
Grazie Flavia di tutte queste informazioni, saranno molto utili ai lettori di Amica Veterinaria!
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