Cari proprietari oggi affrontiamo insieme alla biologa nutrizionista Annalisa Barera un argomento spigolosissimo: la barf.

Annalisa è biologa nutrizionista per animali da compagnia specializzata in patologia clinica. Ha già partecipato ad Amica Veterinaria con l’articolo sui croccantini. NON è un veterinario! OK?
Lo specifico perché ho ricevuto molte critiche da colleghi veterinari per avere invitato una biologa (è stata vissuta come una invasione di campo) ma poi ho conosciuto Annalisa di persona e sono rimasta molto colpita dalla sua competenza. Detto questo, Annalisa collabora con moltissime strutture veterinarie che la chiamano per delle consulenze quindi sperando sempre di non fare un torto a nessuno l’ho invitata di nuovo per dare delucidazioni il più possibile obiettive su una dieta così dibatutta come la barf!
Se la volete contattare questi sono i suoi contatti:
Email: [email protected]
Tel: 3343867534
Sito: www.alimentazionea4zampe.eu
Faceboook: https://www.facebook.com/AnnalisaBareraAlimentazioneaquattrozampe/
Ciao Annalisa, grazie per partecipare di nuovo ad Amica Veterinaria! Come spieghi questo fervore su un argomento come l’alimentazione? I toni fra proprietari, veterinari, allevatori si accendono sempre molto quando si parla di dieta….
Recentemente molti proprietari di animali domestici stanno abbandonando le diete commerciali per ricercare un qualcosa di più naturale e più controllato in termini di qualità, in quanto preparato in casa. Queste scelte nascono sicuramente da una maggiore consapevolezza del legame tra il mangiare sano e una vita più sana e lunga che si è sviluppata negli ultimi anni in campo umano e che ha messo in stretta correlazione alcuni tipi di patologie e l’alimentazione.
Quali sono le motivazioni che spingono i proprietari a cercare alternative alimentari per i propri pets?
Secondo un lavoro del 2006 (Michel KE. Unconventional diets for dogs and cats. Vet Clin Small Anim Pract 2006;36:1269–1281.) le ragioni per cui i proprietari cercano alimentazioni alternative a quelle commerciali sono:
- nutrire i propri animali come nutrono essi stessi, in modo consapevole e sano;
- creare un legame più forte con gli animali che vengono ormai considerati parte della famiglia;
- eliminare i cibi commerciali che contengono dei cibi che il proprietario non mangerebbe mai, come i sottoprodotti di carne e verdure, o sostanze giudicate poco sane.
Quanto credi che l’alimentazione possa influire effettivamente sulla salute di cani e gatti?
In effetti i nostri compagni a quattro zampe stanno sviluppando una serie di patologie che prima erano più rare: malattie metaboliche (obesità, diabete, etc etc), malattie gastrointestinali (sindrome da malassorbimento, pancreatiti, etc etc), allergie ambientali e alimentari, tumori, e molte altre. Non è quindi difficile pensare che oltre a un certo coinvolgimento dell’inquinamento ambientale, l’alimentazione stia creando a loro quello che ha creato a noi: una vita piena di problemi di salute.
Come si è arrivati alla BARF?
La dieta preparata in casa, detta genericamente casalinga, in realtà si può presentare in diversissime forme e spesso ci si imbatte su Internet e su Facebook in alcune definizioni che indicano in modo più o meno preciso una tipologia di alimentazione. Un po’ come le nostre diete “del minestrone”, del “gruppo sanguigno”, etc. In realtà tutti questi nomi non sempre sono assegnati alle stesse diete e questo genera non poca confusione. In particolare, una delle più famose, la dieta BARF è divenuta sinonimo di dieta a crudo, in contrapposizione alla casalinga sinonimo di dieta con cibo cotto, ma la differenza non è così netta come si potrebbe pensare.
Quindi non è facile fare distinzioni nette?
Sino a qualche anno fa le informazioni sulle diete per il cane e il gatto si trovavano direttamente sui libri di professionisti del settore e pochi siti specializzati. Oggi invece in rete esistono migliaia di libri, blog, gruppi Facebook che ne parlano e ognuno dice la sua. E questo mitragliamento di informazioni di ogni genere crea confusione in chi legge.
Chi ha inventanto la BARF e perchè?
La dieta BARF e la dieta RAW sono due diete che si basano innanzitutto sul concetto di dare ogni alimento crudo. Alla base però hanno filosofie di pensiero diverse e sono state messe a punto da due veterinari.
BARF è l’acronimo di “dieta biologicamente appropriata a base di cibo crudo e ossa” ( o di altre mille frasi…ma sempre con lo stesso significato) , ed è stata messa a punto dal Dott. Ian Billinghurst, un veterinario australiano. L’acronimo iniziale è stato coniato invece da Debra Tripp, una allevatrice americana. Una tipica dieta BARF è composto principalmente da:
- 60-80% di ossa polpose crude (OP), cioè le ossa con circa il 50% di carne, (ad esempio collo, schiena e le ali di pollame)
- il 20-40% di frutta e verdura , frattaglie, polpa di carne (CSO), uova o latticini(questi ultimi sono nella dieta originale e in alcune varianti moderne).
Il Dottor Ian Billinghurst (http://www.barfworld.com/html/dr_billinghurst/meet.shtml ) scrisse nel 1993 il suo primo libro “Give Your Dog a Bone”, e nel 1998 il secondo “Grow Your Pups with Bones”. La premessa del libro è tornare ad una alimentazione il più simile possibile a quella che sia i cani che i gatti utilizzavano in Natura e nelle prime fasi del loro addomesticamento.
Come mai questo veterinario ha creato la dieta BARF?
Il Dott. Ian Billinghurst ha iniziato, come tutti i veterinari, a nutrire i propri animali con cibo commerciale e a consigliarli anche ai proprietari di cani e gatti che seguiva nel suo ambulatorio. La formazione come veterinario gli aveva insegnato che dare ossa polpose crude e scarti della cucina era una alimentazione sbagliata e anche pericolosa. Gli era stato insegnato che la migliore alimentazione era quella commerciale. Avendo anche iniziato un allevamento di cani, iniziò a nutrirli con quello che era considerato il miglior mangime commerciale del tempo. Ma nel corso dei mesi successivi i suoi cani iniziarono ad avere gli stessi problemi dei cani dei suoi clienti. Solo dopo anni però si rese conto che il deterioramento della salute era dovuto all’alimentazione. La svolta inizia quando comincia a studiare l’agopuntura nel 1984 e comincia ad studiare una vasta gamma di pratiche di guarigione complementari, compresa la nutrizione. Un libro di Juliette de Bairacli Levy (una veterinaria e scrittrice inglese nota per il suo lavoro nel campo della medicina veterinaria olistica) sulla nutrizione animale gli diede l’ispirazione giusta. Grazie a questo libro capì che una alimentazione a base di ossa polpose e avanzi era forse più sana rispetto al mangime commerciale. A quel punto iniziò a nutrire i propri animali con carne cruda e i risultati che ottenne furono per lui sconvolgenti. Per approfondire le proprie conoscenze iniziò a leggere libri di nutrizione e capì che le ossa polpose crude e gli scarti vegetali erano molto vicini alla dieta naturale di cani e gatti. Non c’era lavorazione, ne cottura ne adulterazione con sostanze chimiche. Inoltre venivano eliminate le grandi quantità di cereali cotti, inutili nella loro dieta (anche se nei suoi libri rimangono i cereali e anche i latticini, sebbene in piccole quantità).
Negli anni seguenti le persone che seguivano la dieta BARF si divisero tra i fedeli alla BARF vera e propria e i seguaci della dieta RAW o dieta a crudo e questa dicotomia continua ancora oggi.

Che critiche ha ricevuto la dieta BARF?
Il Dott. Billinghurt viene criticato soprattutto perchè afferma che i cani sono onnivori, ma in realtà non dice esattamente questo: lui dice che il cane è un carnivoro, vegetariano, spazzino, cacciatore e opportunista e quindi onnivoro. E sottolinea come la maggior parte della dieta dovrebbe essere costituita dalle ossa polpose. Prima che vi fosse la scissione tra le due diete si era accettata la definizione del cane come carnivoro/onnivoro. Tra l’altro un esperto di lupi, il dott. L.David Mech ha spiegato , in un seminario del 2005, che i lupi sono onnivori opportunisti che mangiano ogni volta che possono e qualsiasi cosa gli capiti. Questo non vuol dire che i lupi sono onnivori stretti, ma sono carnivori all’occorrenza onnivori. La dieta BARF è molto cambiata da quando è stato pubblicato il primo libro perchè si sono aggiunti nuovi concetti nutritivi e nuove conoscenze. Ad esempio nell’ultimo libro del dr. Billinghurst, “The BARF diet”, egli raccomanda il 15% di materiale vegetale frullato, e il 5 % di frutta, sebbene la frutta sia facoltativa.
La dieta RAW invece in cosa è diversa dalla dieta BARF?
Il Dott. Tom Lonsdale ( www.rawmeatybones.com), che si occupa invece della dieta RAW, sottolinea che i cani non possono ingerire alcuni tipi di vegetali, anche se non si oppone al consumo totale di vegetali, ma solo in piccole porzioni nella dieta. Il principio è che in Natura sia cani che lupi, secondo il Dott. Lonsdale, si alimentano di vegetali solo quando assumono stomaco e intestino delle loro prede. Sulla base di questo concetto nella dieta BARF o RAW non manca mai la trippa verde e anzi il Dott. Lonsdale consiglia di dare proprio tutta la preda intera compresa di interiora. Ma vedremo, più avanti nell’articolo, come queste affermazioni sulla dieta degli animali selvatici affini al cane siano da rivedere, almeno in parte.

Ad oggi la dieta BARF come viene fatta dai proprietari?
Chi alimenta con la BARF aggiunge i vegetali alla dieta in buone quantità, chi alimenta il proprio cane con la dieta RAW utilizza un modello “preda intera” cioè ossa polpose, carni di organi quali trippa, uova con guscio,e animali interi come polli o altri volatili, conigli e pesce. La trippa verde e gli animali interi contengono una piccola quantità di materia vegetale, come detto prima. Un altro punto divergente sono gli integratori. Sebbene sia chi usa la dieta BARF che la dieta RAW li usino a volte, il dott. Lonsdale non li consiglia mentre il Dott. Billinghurst li consiglia. In effetti se la dieta del cane fosse equilibrata non dovrebbe esserci bisogno di una integrazione, come quando si utilizzano carni allevate naturalmente e il cane è sano; invece se si utilizzano carni da allevamento intensivo o non è molto varia e se il cane non è sano, l’integrazione si rende necessaria.
Ma possibile che la dieta BARF possa andare bene per tutti? Indipendentemente da razza, età stile di vita?
Nessuno dei due (Lonsdale e Billinghrust) ha mai detto che questa dieta va bene per tutti.
Per capire meglio la filosofia e i concetti base di queste due tipi di dieta, vi consiglio comunque di andare alla fonte e leggere i libri scritti da questi veterinari, in quanto in rete ci sono varie interpretazioni quasi sempre anche troppo estremiste. Infatti, a differenza di chi consiglia diete a crudo ma non è nutrizionista, il concetto fondamentale che accomuna entrambi, Lonsdale e Billinghrust, è che “ogni cane è a se, e quindi anche la dieta, qualsiasi essa sia, va aggiustata in proporzioni e quantità osservando il nostro animale e come reagisce al cibo”. E anche se sembra un concetto superfluo, in realtà è il concetto base di una qualsiasi alimentazione sia umana che animale.
Ci puoi far capire quali sono i casi in cui BARF e RAW non vanno bene?
Queste diete seppure si basino su concetti abbastanza corretti e sull’utilizzo del cibo più naturale che esista (fresco e crudo), non possono però essere utilizzate per tutti gli animali: infatti non tutti i cani possono mangiare ossa polpose. O per una costituzione fisica (brachicefali), o per mancanza o problemi ai denti (cani anziani), o per problemi digestivi (gravi infiammazioni).
Per i problemi dentali e i brachicefali, qualcuno potrebbe ribattere che vanno bene anche le ossa tritate, e sono perfettamente d’accordo. Ma non tutti possono tritarle, non tutti comprano online e comunque l’osso polposo tritato perde una delle caratteristiche più importanti che è quella di far masticare il cane. Infatti l’osso polposo crudo, a prescindere il contenuto di sali minerali, fa si che l’animale utilizzi tutti i denti e li pulisce a fondo. E questo previene le malattie parodontali. Se le diamo tritate, viene a mancare questo utilizzo e si deve sopperire in altro modo.
Inoltre anche se buone, sane, utili, le ossa polpose sia tritate che intere, sono digerite in tempi abbastanza lunghi e sottopongono stomaco e intestino ad un lavoro elevato. Il che è sconsigliato in cani che hanno patologie gastrointestinali. A volte ho letto che sono consigliate per rassodare le feci: logico che se do una quantità maggiore di ossa polpose, i sali minerali non assimilati (c’è un limite) vanno nelle feci e le rendono dure, ma state solo coprendo il sintomo: l’infiammazione è ancora li.
Infine, in caso di patologie dove la proporzione di sali minerali (soprattutto il bilanciamento calcio:fosforo) è importante, le ossa polpose non ci permettono di lavorare con precisione.
Ma è vero che un lupo o un canide selvatico (volpe, sciacallo, dingo, etc) mangiano come un cane che fa BARF?
Un punto di riflessione è proprio questo e cioè se effettivamente il lupo e il Dingo (che ho scelto di studiare) mangiano come un cane che fa una dieta BARF o RAW.
Studiando articoli e lavori sulla alimentazione del lupo selvatico in varie parti del mondo (ci sono migliaia di studi in tal senso facilmente reperibili), si legge che mangiano generalmente grossi ungulati come cervi, alci, cinghiali e nei periodi di magra si adattano invece a mangiare piccoli mammiferi, rettili, uccelli e persino insetti. La dieta viene poi integrata dove possibile e saltuariamente con frutta e erba. Grossi quantitativi d erba vengono però ingeriti solo in presenza di parassiti intestinali.
Un branco di lupi cattura mediamente una grossa preda al mese cibandosene per qualche settimana sino alla cattura della preda successiva. Le ossa dei grossi animali non vengono mangiate ma conservate come ultima risorsa, in quanto il midollo ha un elevato valore energetico e nutrizionale.

Delle prede più piccole vengono mangiate tutte le parti anche se spesso la suddivisione della preda fa si che non tutti gli animali mangino in modo proporzionale ossa, interiora e polpa di carne.
Per quanto riguarda il contenuto di stomaco e intestino si è visto che i lupi squarciano questi organi e aspettano che si svuotino prima di mangiarli. In effetti il ph acido dei succhi gastrici e il ph basico dei succhi intestinali potrebbe lesionare l’esofago e la bocca se ingeriti.
La trippa verde, molto pubblicizzata da chi fa diete a crudo, è sopravvalutata : viene soprattutto somministrata per il contenuto di enzimi digestivi e vitamine. Il problema è che la trippa verde è un prodotto facilmente deperibile, in quanto di suo già ricca di batteri: ricordo infatti che è vietata venderla per il consumo umano. Per questo dovrebbe essere somministrata appena uscita dal macello o venduta dopo abbattimento. Il problema è che con la refrigerazione gli enzimi digestivi perdono la loro attività. Inoltre gli enzimi digestivi per cane e uomo derivano dal maiale (onnivoro) e non dalla mucca, erbivoro stretto: gli enzimi digestivi quindi sono troppo diversi.
Riassumendo: la trippa verde non apporta dei miglioramenti nutritivi eccezionali rispetto altre frattaglie e se maneggiata in modo scorretto può risultare pericolosa dal punto di vista igienico sanitario, visto che comunque viene maneggiata e conservata in cucina , accanto al nostro cibo.
L’apparato digerente degli animali più piccoli spesso viene lasciato.
Per quanto riguarda il cane selvatico per eccellenza, il Dingo, esso si nutre principalmente di animali di grandezza media, come i canguri, e di piccole dimensioni. La diversità dipende anche dalle regioni in cui vivono. Anche il Dingo, nei periodi senza preda, è in grado di alimentarsi in modo vario approfittando di animali, frutta e alimenti non presenti abitualmente nella sua dieta. Anche i Dingo lasciano le ossa come scorta alimentare e svuotano gli apparati digerenti delle prede più grandi.

Quindi i cani alimentati a BARF mi sembra di capire facciano una dieta “esageratamente” energetica?
I cani barfisti mangiano ogni giorno carne, frattaglie e ossa polpose mentre gli animali selvatici, che ricordo fanno comunque una vita molto più attiva e stressante di un qualsiasi cane anche sportivo, mangiano più raramente in generale e mangiano frattaglie e ossa polpose solo all’occorrenza. Ricordo che tra l’altro parliamo di branchi, quindi non hanno ciascuno la propria ciotola e alcuni alimenti arrivano ai componenti meno importanti del branco anche più raramente, a meno che non caccino piccole prede da soli.
Anche se ho sempre sottolineato che dal punto di vista metabolico e della digestione e assimilazione dei nutrienti, i nostri cani sono dei lupi solo leggermente modificati, va sottolineato fortemente che un cane non ha un consumo energetico e di nutrienti come un animale selvatico (che anche solo nel momento della caccia, che può durare giorni per le prede più grosse, porta ad una necessità alimentare molto più alta).
In studi più approfonditi si è visto che un lupo assume alcuni nutrienti come i sali minerali e alcune vitamine in dosi di molto inferiori al cane domestico (studi fatti rapportando i valori consigliati ad esempio dalla FEDIAF o dalla AAFCO).
Quindi il nostro cane è un lupo? Per certi aspetti si. Può fare queste diete? si, ma non utilizzando schemi precompilati e non corretti per la vita e le caratteristiche del vostro cane.
Ultima domanda? Tra dieta cruda o dieta casalinga cotta cosa consiglieresti? Il crudo ha veramente così tanti vantaggi in più rispetto al cotto?
Se andiamo a guardare i valori nutritivi, una dieta con cibo crudo (e non parlo solo di carne, ma anche di verdure) sicuramente mantiene maggiormente tutte le qualità organolettiche. Ma bisogna anche informarsi sulle condizioni igienico sanitarie da mettere in atto per evitare brutte sorprese. Infatti come dicevo prima, la carne, la verdura e ogni cibo che utilizziamo per i nostri amici a 4 zampe sono lavorati in cucina insieme al nostro cibo e bisogna stare attenti. Se la cottura viene fatta nel modo corretto non troppo prolungata o con temperature non troppo alte, comunque anche una dieta con cibo cotto rimane salutare. Il nutrizionista deve saper consigliare sia in caso di dieta a crudo, sia in caso di dieta a cotto tutte le modalità di preparazione del cibo in modo da ottenere una dieta che mantenga tutte le sue caratteristiche nutritive.
Grazie Annalisa, ci ha regalato una montagna di informazioni utili e oggettive. Sicuramente sei riuscita a essere il più imparziale possibile. Sei stata così gentile da fornirci anche la bibliografia per gli appassionati che vogliano approfondire il discorso.
Work Wonders Feed Your Dog Raw Meaty Bones Tom Londsale Dogwise Publishing; 1 edizione (24 marzo 2005)
Raw Meaty Bones: Promote Health 1 dic. 2001di Tom Lonsdale
Give Your Dog a Bone di Dr. Ian Billinghurst
La dieta BARF. Nutrire i cani e gatti con cibo crudo seguendo i principi dell’evoluzione. 2017 Ian Billinghurs
The Raw Food Diet for Dogs: The complete “how to” guide to feeding raw food to your dog! (English Edition) di Karen Cohen
The Complete Herbal Book for the Dog – 1984 di Juliette De Bairacli-Levy di Juliette de Bairacli Levy
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