Cari proprietari oggi ho il piacere di avere come ospite il Dott. Davide De Lorenzi che ci parlerà dell’aspergillosi rinosinusale del cane. Il Dott. Davide De Lorenzi lavora attualmente presso l’Ospedale Veterinario “I Portoni Rossi” (Zola Predosa – Bologna) come Responsabile della U.O di Pneumologia interventistica, Otorinolatingoiatria ed Endoscopia diagnostica occupandosi di malattie respiratorie e otorinolaringoiatriche, endoscopia e citologia diagnostica.

Dott. Davide De Lorenzi.
E’ responsabile per l’Italia e volontario sul campo per alcune ONG internazionali che organizzano regolari campagne di vaccinazione antirabica in paesi del Terzo Mondo dove la Rabbia costituisce una importante causa di morte per le popolazioni locali.
Ciao Davide, è un piacere averti come ospite su Amica Veterinaria, oggi ci parli di aspergillosi, cos’è?
L’aspergillosi rappresenta la micosi profonda più frequente nel cane; le cavità nasali, infatti, rappresentano un luogo ideale per lo sviluppo di agenti infettivi micotici tanto che l’aspergillosi rinosinusale è ritenuta da alcuni autori come la seconda causa più frequente di scolo nasale cronico nel cane, dopo le neoplasie nasali e prima della rinite linfoplasmacellulare mentre nel gatto le infezioni nasali micotiche sono a incidenza sporadica.
Quali sono le cause dell’aspergillosi?
Aspergillus fumigatus è un fungo saprofita filamentoso e ubiquitario responsabile della grande maggioranza di micosi rinosinusali nel cane; è presente in grandi quantità nel terreno, sulle piante di casa, in mobili e suppellettili fatti con fibre vegetali, attorno alle gabbie degli uccelli, nella polvere di casa e perfino negli alimenti. Il genere è comprende quasi 200 specie, raccolte in ben 18 gruppi, la cui chiave analitica di identificazione si basa sia sull’aspetto e colore della colonia che sulla morfologia delle teste aspergillari, peculiari e rappresentative di ogni singola specie. I ceppi riconosciuti patogeni sono oggi circa una ventina ma la grande maggioranza, sia in medicina umana che veterinaria, appartengono alla specie A. fumigatus, in ragione della sua termotolleranza a 37° C; sempre per il medesimo motivo (cioè capacità di riprodursi a temperature di 37° C) A. terreus e A. niger sono indicati come causa di micosi sistemiche nel cane, nelle quali non si rileva coinvolgimento rinosinusale.
Ci sono predisposizioni per l’aspergillosi?
Generalmente sono colpiti cani maschi di razze meso- o dolicocefale (canna nasale lunga), giovani (uno studio relativo a 60 casi di aspergillosi nasale canina ha evidenziato una età media di 3,3 anni nella popolazione colpita) generalmente in ottime condizioni di salute generale. Al contrario del cane, sembrano maggiormente predisposti a questa malattia gatti orientali, specialmente Persiani, a morfologia brachicefala.
Quali sono i sintomi che notano i proprietari se il loro cane dovesse avere l’aspergillosi?
Il sintomo più frequentemente evidenziato in corso di rinite aspergillare è lo scolo nasale profuso, monolaterale all’inizio della malattia ma che spesso diviene bilaterale per lisi del setto nasale o delle ossa frontali. Il materiale che fuoriesce spontaneamente o a seguito di starnuti è in genere catarrale-purulento, giallovedastro, denso e maleodorante. Non di rado si evidenziano strature ematiche o rinorragie profuse, in genere autolimitanti. Il cane in genere tenta di sottrarsi alla palpazione della superficie nasale e sinusale e raramente si possono avere lisi ossee e deformazioni evidenziabili dall’esterno. Il respiro è spesso rumoroso, a bocca aperta e l’espirato risulta maleodorante; non di rado si percepisce stertore inspiratorio. Un segno clinico fortemente indicativo anche se non patognomonico di infezione aspergillare è la presenza di ulcere ed erosioni del tartufo come conseguenza dal contatto prolungato con lo scolo nasale contenente una alta concentrazione di tossine micotiche. Nelle fasi più avanzate della malattia si notano anoressia ed abbattimento così come lacrimazione conseguente ad ostruzione del canale naso-lacrimale e moderata linfoadenomegalia dei linfonodi zigomatici, sottomandibolari e cervicali.

Immagine rinoscopica di aspergillosi rinosinusale.
Come si fa diagnosi?
Il sospetto di aspergillosi rinosinusale si basa innanzitutto sui dati anamnestici e clinici; tuttavia analoghi sintomi sono comuni a malattie completamente differenti (neoplasia, rinite linfoplasmacellulare, rinite odontogena, corpo estraneo) e una diagnosi certa è indispensabile prima di instaurare la terapia. Nessun esame, da solo, è sufficiente per confermare il sospetto di questa malattia e una combinazione di diagnostica per immagini (radiologia, TAC), test laboratoristici (esame sierologico, citologico, istologico e colturale) ed endoscopia risulta indispensabile.
Qual è la terapia per l’aspergillosi?
La terapia per le micosi nasali è complessa e ad esito mai scontato: le possibilità terapeutiche comprendono:
- terapia sistemica,
- terapia topica,
- terapia chirurgica, utilizzate sia singolarmente che variamente combinate.
In passato sono stati impiegati numerosi principi attivi per la terapia delle aspergillosi nasali ma i farmaci ritenuti più efficaci sono rappresentati da due derivati imidazolici di sintesi il fluconazolo (FCZ) e l’itraconazolo (ICZ). Il FCZ viene impiegato nel cane alla dose di 2.5-5 mg/kg per bocca ogni 12 ore per almeno 10 settimane mentre l’ICZ può essere utilizzato anche nel gatto (gatto: 10 mg/kg per bocca ogni 24 ore per 10 settimane almeno; cane: 5 mg/kg per bocca ogni 12 ore per 10 settimane). Questi farmaci hanno effetti collaterali che devono essere conosciuti; in particolare l’ICZ può causare lesioni epatiche (in alcuni lavori è riportata la sospensione della terapia in numero variabile dal 5 al 10% dei pazienti a causa di sintomi riferibili ad insufficienza epatica grave) per cui un frequente monitoraggio della funzionalità epatica risulta indispensabile durante la terapia con questo farmaco. Ancora, il costo di questi farmaci è considerevole e la terapia per un cane di media taglia può arrivare a qualche migliaio di euro. Nel cane è riportata una percentuale di guarigione del 60-70% con l’ICZ e una percentuale del 60% con il FCZ.
E’ opinione universalmente accettata che le terapie topiche (cioè eseguite portando il farmaco direttamente a contatto con la mucosa nasale ed i miceti) siano più efficaci di quelle sistemiche. I farmaci che vengono impiegati nella terapia topica sono essenzialmente due, il Clotrimazolo (CTZ) e l’Enilconazolo (ECZ). L’allagamento delle cavità nasali (con l’animale in anestesia si riempono le cavità nasali con il farmaco per circa un’ora) con ECZ (Imaverol®, Janssen Animal Health) all1% rappresenta a tutt’oggi la prima scelta in assenza di coinvolgimento di strutture extranasali portando alla guarigione del 56% di cani con una singola somministrazione e una guarigione del 94% di cani con un numero di applicazioni variabili da 1 a 3.
L’asprgillosi è una malattia grave? Si può guarire?
L’aspergillosi rinosinusale è una malattia decisamente grave e può avere esiti fatali se non diagnosticata in tempo. Fortunatamente una diagnosi precoce e una terapia adeguata permettono di guarire la maggior parte dei cani colpiti senza causare invalidità importanti.
Qui potete vedre un video sull’aspergillosi nasale del cane:
Bene Davide, non mi resta che ringraziarti per questa intervista così dettagliata sull’aspergillosi, spero che queste informazioni possano aiutare i lettori di Amica Veterinaria a riconoscere i sintomi e portare tempestivamente il loro cane a una visita specialistica.
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