Cari proprietari oggi affrontiamo una patologia respiratoria cronica del gatto l’asma felina. Come per l’uomo, l’asma felina è un’infiammazione cronica che colpisce le vie aeree profonde (i cosiddetti bronchioli) all’interno dei polmoni.
Quali sono i sintomi dell’asma felina?
Genericamente possiamo parlare di episodi di difficoltà respiratoria ricorrenti fatti di:
- Dispnea;
- Sibili respiratori;
- Tosse;
- Affaticamento con mucose bluastre;
- Bocca aperta e ansimante (come il cane);
Qual è la causa dell’asma felina?
Non vi è una causa sola ma un insieme di eventi concomitanti che portano a una reazione infiammatoria e broncocostrittiva di fronte a uno o più agenti irritanti o allergizzanti. L’ipotesi più accreditata è quella allergica secondo cui l’asma felina sarebbe una manifestazione di ipersensibilità a svariate tipologie di allergeni ambientali con cui il gatto si trova abitualmente a contatto.
Esiste una predisposizione di razza?
Alcune razze, in primis quelle orientali, sembrano essere più predisposte rispetto ad altre e solitamente i soggetti colpiti hanno un’età compresa tra i 2 e gli 8 anni, con una leggera prevalenza tra i gatti di sesso femminile. Vi è poi una certa predisposizione individuale, genetico-familiare, ad esempio la razza Siamese sembrerebbe più sensibile di altre.
Perché nell’asma felina c’è una risposta dell’organismo così estrema?
Nei gatti asmatici la muscolatura dei bronchioli risponde all’agente irritante contraendosi per impedirgli di arrivare ai polmoni. Questo meccanismo di protezione però nel gatto asmatico è esagerato e porta a una riduzione improvvisa anche dell’aria che arriva ai polmoni dando un senso di soffocamento. Inoltre viene prodotto muco che poi viene espulso con difficoltà attraverso la tosse. Questi tre elementi, la contrazione della muscolatura, il muco e la tosse, determinano lo spasmo delle vie respiratorie, rendendo problematica la respirazione.
Si aggrava con il tempo?
Purtroppo il rischio c’è soprattutto se non si trascurano i sintomi iniziali non ricorrendo subito a terapie efficaci. Alla lunga le vie aeree subiscono modificazioni permanenti: la muscolatura si ipertrofizza, il muco si consolida, la mucosa si ispessisce con conseguente grave restringimento del lume bronchiale e bronchiolare. La reversibilità dell’asma si può avere solo in stadi molto precoci, quando gli adattamenti compensatori non si sono già instaurati. Più spesso l’asma diventa cronica.
Come si fa diagnosi di asma felina?
Purtroppo non esiste un test rapido e sicuro per diagnosticare con sicurezza l’asma felina. Molte altre patologie respiratorie portano agli stessi sintomi e quindi si deve procedere a un lungo iter di “diagnosi per esclusione”. Tra gli esami da fare ci sono:
- esami del sangue;
- radiografia del torace in due proiezioni;
- lavaggio broncoalveolare (broncoBAL);
- ricerca di parassiti polmonari (ricerca di larve con tecnica di Baerman).
Una volta che si sono scartate tutte le altre patologie sarete quasi sicuri che si tratti di asma felina.
Qual è la terapia?
L’asma felina non viene “curata” ma gestita per ridurne i sintomi, la terapia è cronica, per tutta la vita del paziente anche se va modulata per ridurre al minimo gli effetti collaterali dei farmaci su lungo periodo.
Prevenzione sui fattori scatenanti l’asma felina:
Innanzitutto va gestito l’ambiente dove vive il gatto riducendo al minimo gli agenti irritanti e allergizzanti:
- niente piante,
- no deodoranti e profumi,
- lettiera aperta non di sabbia polverosa,
- non si può fumare in casa,
- estirpare le muffe ambientali.
- Anche lo stress e l’obesità possono favorire o aggravare la malattia, dunque è bene assicurarsi che il proprio micio viva il più serenamente possibile e che sia in ottima forma.
Queste semplici misure possono ridurre anche dell’80% la sintomatologia. Anche una dieta ipoallergenica può talvolta giovare.
Terapia farmacologica dell’asma felina:
Oltre alla prevenzione ambientale esistono le terapie mediche da associare:
- cortisonici (glucocorticosteroidi), che agiscono per ridurre l’infiammazione responsabile dei sintomi;
- broncodilatatori, che permettono la dilatazione delle vie aeree agevolando il flusso di aria in entrata;
- Se il soggetto presenta un’eccessiva produzione di muco si può aggiungere un mucolitico.
Alla tradizionale somministrazione per via orale o parenterale (quest’ultima anche mediante pratiche forme deposito) si è affiancata la più recente versione inalatoria che sfrutta dispositivi pressurizzati che erogano una data dose di farmaco ad ogni attuazione, il cosiddetto “puff”. Se si opta per il puff non può essere il nostro però ma quello brevettato per gatti: l’AeroKat, Trudell Medical International, provvisto di mascherina per il posizionamento sul muso del gatto e di una valvola indicatrice (Flow-Vu indicator) che permette al proprietario di capire se e quanto l’animale sta inspirando.
Come abituarlo a usare il puff?
E’ importante insegnare gradualmente al gatto a usare il puff grazie a questi step:
- Procurarsi il puff per gatti (AeroKat) fin da subito e lasciare che il gatto ci familiarizzi per alcune ore o giorni;
- Iniziare a disporla con la mascherina sul muso del gatto, anche solo per pochi istanti, tipicamente quando l’animale è calmo, rilassato in un ambiente familiare;
- Premiare il gatto di fronte ad ogni atteggiamento positivo, di accettazione della procedura;
- Precaricare la camera distanziatrice con due puff, prima ancora di posizionarla sul muso del paziente di modo che questi non ne tema il rumore;
- Assicurarsi che il paziente effettui 6-10 atti respiratori (inspirazione ed espirazione).
Riassumendo in corso di asma felina…
Il concetto chiave della terapia dell’asma felina è la tempestività dei trattamenti. L’asma è un processo infiammatorio cronico, progressivo e ingravescente. Il compito della terapia è di fermare, o rallentare il più possibile questo fenomeno. Quando la sintomatologia si limita all’inizio a tosse lieve e sporadica, l’asma risponde tanto meglio quanto prima la si intercetta, evitando che le vie aeree subiscano modificazioni irreversibili del loro calibro.
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