Cari proprietari eccomi a voi nella mia veste abituale…l’anestesista! Oggi voglio fare una riflessione su quello che vi aspettate o sapete sull’anestesia a cui verrà sottoposto il vostro amico a quattro zampe. Ecco alcune delle domande che più spesso vi fate e spesso non avete il coraggio di chiedere: quante persone ci sono in sala chirurgica con il mio pet durante l’intervento? Cosa gli fanno? Come si assicurano che non abbia male? Come valutano i rischi? Quando si sveglierà avrà male?
Cominciamo come al solito dalle basi: chi è l’anestesista veterinario?
L’Anestesista è un medico specialista in anestesia e rianimazione con competenze specifiche, sviluppate grazie ad uno studio durato diversi anni. L’anestesista ha il compito di proteggere il vostro animale dal dolore durante l’intervento chirurgico; è presente in sala operatoria e controlla e mantiene le sue funzioni vitali per tutta la durata dell’intervento, fino al suo risveglio e alla dimissione dall’operazione.
Quindi in poche parole l’anestesista è il suo angelo custode durante tutta la procedura!
In veterinaria purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi l’anestesista lo fa il medico di ambulatorio fai da te con poca esperienza e magari nel frattempo opera e risponde al telefono. Per questo vengono preferiti protocolli anestesiologici molto pesanti e ridotti all’osso che richiedono meno manovre e aggiustamenti in itinere. Per fortuna da dieci anni a questa parte anche in Italia così come in altri paesi europei il veterinario si sta sempre più specializzando in un’unica disciplina e così sono incominciati a comparire il chirurgo, in neurologo, il cardiologo, l’ecografista e non da ultimo l’anestesista. Queste figure professionali oltre a essere sempre presenti in grosse cliniche lavorano anche “a domicilio” nei vari ambulatori quando il proprietario o il collega “ospitante” richiede la loro esperienza.
Ovviamente questi professionisti altamente specializzati si fanno pagare e quindi ancora una volta dipende da voi…Cercare il prezzo stracciato o il risparmio ad ogni costo esclude a prescindere la loro presenza!
Che informazioni vi devono essere fornite dall’anestesista?
La visita permetterà all’anestesista di conoscere lo stato di salute, le eventuali patologie passate e attuali, il nome e la dose dei farmaci che assume e tutto quello che riguarda eventuali interventi chirurgici precedenti. La visita preoperatoria sarà la migliore occasione per rispondere a tutti i vostri possibili quesiti e rassicurarvi.
Durante la visita l’anestesista “catalogherà” il vostro amico in base allo stato di salute secondo questo modello:
Punteggio ASA da 1 a 5:
- Paziente sano
- Paziente con malattia lieve-moderata
- Malattia grave
- Patologia sistemica grave, con pericolo di vita
- Paziente moribondo, con scarse aspettative di sopravvivenza
Importante:
Qualora, fra la data della visita e l’intervento, insorgano alterazioni importanti dello stato di salute (febbre, tosse, bronchite, disturbi gastro-intestinali) dovete informare l’Anestesista, che valuterà l’ idoneità all’intervento per evitare un aumento del rischio. Difficilmente sarà addormentato se ha diarrea o vomito (a meno che non sia il motivo stesso per cui viene addormentato tipo corpo estraneo intestinale) ipotermia, respiro affannato ecc..
Il digiuno preoperatorio:
Per evitare gravi danni alla respirazione, per il passaggio nei polmoni del materiale contenuto nello stomaco (polmonite ab ingestis), dovete ricordarvi il digiuno prima di affrontare qualsiasi tipo di anestesia.
Nelle 8-10 ore che precedono l’intervento, non dovrà assolutamente assumere cibi solidi. L’acqua è ammessa fino a due ore prima, anzi, soprattutto nei periodi caldi in digiuno di acqua è sconsigliato perché i nostri animali si disidratano molto facilmente tra agitazione e viaggio in macchina!
Potete scegliere il tipo di anestesia? Certo che si!
La scelta del tipo di anestesia dipende dal tipo di intervento chirurgico, dallo stato di salute e dalle vostre preferenze (e disponibilità economiche).
Potrà essere sottoposto a diverse tecniche anestesiologiche:
- La sedazione, con farmaci sedativi che inducono una parziale abolizione della coscienza. Possono essere somministrati in associazione farmaci per ridurre o abolire il dolore, e/o anestetici locali. Dovrebbe servire solo per procedure molto blande come ecografie, medicazioni purtroppo la sedazione pesante (cioè una bomba di farmaco in muscolo) viene usata anche per le chirurgie. Un consiglio…se sentite che il vostro veterinario usa un farmaco chiamato zoletil scappate a gambe levate!!!!
- L’anestesia generale, con perdita di coscienza: è una tecnica che comporta perdita di coscienza grazie all’utilizzo di farmaci ipnotici iniettati in vena. Tutte le volte che c’è perdita di coscienza è necessario ricorrere all’intubazione tracheale per permettergli di respirare durante l’anestesia generale e per proteggere le vie aeree da eventuali rigurgiti di cibo non digerito o succhi gastrici!

Applicazione elastomero per il controllo del dolore postoperatorio in seguito a mastectomia.
Associata all’anestesia generale molto leggera si può effettuare l’anestesia regionale che rende insensibile una parte del corpo. Le tecniche di anestesia loco-regionale sono diverse e si possono realizzare attraverso un’iniezione:
- in corrispondenza della zona da operare (anestesia per infiltrazione);
- in vicinanza di nervo garantendo un’area di anestesia ampia, ad esempio un arto;
- nel liquido spinale (anestesia subaracnoidea) o nello spazio adiacente (anestesia epidurale), determinando perdita della sensibilità e paralisi temporanea delle parti del corpo interessate.
- La durata dell’analgesia postoperatoria può essere aumentata se viene posizionato un catetere nello spazio interessato, per continuare nel tempo la somministrazione di analgesici. (pompa elastomerica, catetere peridurale).
Qual è il vantaggio di associare a un’anestesia generale una tecnica regionale?
Dovete sapere che ogni anestesia è composta da:
- un farmaco che tiene addormentato l’animale (di solito i gas come isofluorano o in vena come il propofol). Purtroppo questi farmaci non impediscono all’animale di sentire dolore!
Ma come? Se dorme sente lo stesso dolore?
Certo…non conscientemente ovvio…ma l’organismo risponde agli stimoli nocicettivi con tachicardia ipertensione fino a tremori muscolari che non fanno certo piacere al chirurgo perché sanguina di più, si muove ecc….
Quindi si rendono necessari farmaci analgesici come morfina, metadone, fentanil che bloccano le vie del dolore (ma non lo farebbero dormire da soli). Insomma associando farmaci anestetici (che fanno dormire) ad analgesici (che non fanno sentire male) possono dormire sonni tranquilli!
E allora perché l’anestesista opterà una tecnica regionale?
Semplice! Tutti i farmaci sopra descritti hanno effetti collaterali come bradicardia e ipotensione e appena sospesi l’organismo nel post operatorio sente di nuovo male! La tecnica locoregionale invece è diversa…è come se l’intervento non fosse mai esistito, non sente male durante la procedura e potendo così utilizzare dosaggi bassissimi di anestetici generali i valori emodinamici sono normali durante tutta la procedura e quando si sveglia è come se non fosse successo niente!!! Se per un paziente sano questo fa poca differenza per un paziente critico (che parte già disidratato, ipoteso, con patologia cardiaca ecc) le cose cambiano notevolmente!
Come avverrà tutta la procedura? L’anestesista lo seguirà passo-passo.
Prima di andare in sala operatoria potranno essere somministrati farmaci per ridurre l’ansia e la paura (la premedicazione). Ha solo un effetto ansiolitico e calmante. Essendo però farmaci con un impatto emodinamico importante non verranno fatti se l’Anestesista non lo riterrà opportuno. A quel punto dovrete lasciare il vostro amico ma non preoccupatevi: l’anestesista sarà presente in sala operatoria e monitorerà le funzioni vitali per tutta la durata dell’intervento, fino al risveglio.
Quali sono i rischi dell’anestesia?
Complicanze ed effetti collaterali molto gravi sono rari. Comunque ogni tipo di anestesia, come ogni manovra medica, può comportare dei rischi. Il personale che opera nella sala operatoria (chirurghi, anestesisti, infermieri…) prenderà tutte le precauzioni possibili per assicurare lo svolgimento dell’ intervento nelle migliori condizioni di sicurezza.
A volte servirà una trasfusione di sangue:
La necessità di eseguire una trasfusione dipende da molti fattori, soprattutto dal tipo di intervento chirurgico.
La cosa che più vi terrorizza è il dolore post operatorio, nessuno vuole vedere il proprio amico soffrire…Come fare? Parlatene con l’anestesista!

Epidurale
Esistono diversi modi di trattare il dolore postoperatorio, che deve essere assolutamente evitato o ridotto. Non credete alla più grossa bugia che tutti molti veterinari raccontano:” è meglio se ha un po’ male perché così non si muove tanto e i punti guariscono prima”! E’ stato ampiamente dimostrato che il dolore postoperatorio riduce i tempi di guarigione e i tempi di ripresa. Più ha male e più non mangerà, sarà ipotermico, spaventato, il suo organismo produrrà sostanze infiammatorie che ritardano la cicatrizzazione e la guarigione. Non c’è piacere più grande per un’anestesista di svegliare un paziente che si alza e riprende immediatamente a camminare scodinzolando e leccandoti contento perché non sente nessunissimo dolore. L’epidurale intraoperatoria così come i blocchi nervosi periferici aboliscono moltissimo il dolore anche nel post operatorio riducendo quasi del tutto la somministrazione di farmaci. Se non verranno eseguite queste tecniche nel post operatorio saranno somministrati oppioidi (metadone, morfina) che a casa possono essere continuati con un simil-oppioide (il tramadolo) spesso associati a FANS (antinfiammatori non steroidei).
Il consenso informato! Uno scarico di responsabilità per l’anestesista, non spaventatevi!
Prima di cominciare vi sarà chiesto di firmare un consenso specifico per l’anestesia, dopo un adeguata, puntuale e condivisa informazione. E’ un modulo che esiste anche in umana e non è altro che uno scarico di responsabilità perché nonostante tutte le attenzioni possibili ogni intervento medico può avere ugualmente complicanze non prevedibili.
Cari proprietari ancora una volta l’informazione e la conoscenza aiutano a non avere brutte sorprese e a tutelare la salute del vostro amico!
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Salve,
una domanda: è normale che il cane venga lasciato in sala d’attesa durante la sedazione, ovvero fino al momento in cui si addormenta e venga prelevato per essere portato in sala operatoria?
È ciò che mi è successo ultimamente dovendo ricorrere ad una clinica veterinaria per l’asportazione di uno speroncino rotto.. Recentemente son tornato in questa clinica per un controllo e ho visto che un altro cane stava nelle stesse condizioni del mio, ossia in mezzo alla sala d’attesa, con viavai di gente con cani e gatti, mentre si aspettava l’effetto della sedazione. È stato prelevato dal veterinario quando si è addormentato.. Non so, è andato tutto bene, però mi sembra strano, non ho osato chiedere, ma mi faceva strano che il mio cane tentava di addormentarsi ed era continuamente stimolato dal passaggio di gente e cani&gatti nella saletta.. Mi sentivo a disagio per lui.
Dovrei farlo rioperare per una cosa più importante e sto valutando se cambiare veterinario in caso questa prassi non fosse regolare. Grazie in anticipo.
È normale. Dipende un po’ dall’organizzazione della clinica e dalle preferenze dell’anestesista. Io personalmente preferisco che si sedino in presenza del proprietario che gli trasmette tranquillità. In un mondo perfetto bisognerebbe utilizzare una stanza apposita ma nelle cliniche spesso c’è carenza di spazio. Comunque non è sbagliato.
Buonasera , volevo solo fare una domanda in merito al posto operazione di un gatto operato all’intestino per un corpo estraneo all’interno. Non hanno rimosso pezzi dell’intestino solo inciso e richiuso, è corretto il digiuno per 5 giorni ? Così facendo non è più difficile che il gatto riesca a defecare ? Stanno aspettando che riesca a defecare ma non mangia da 1 settimana praticamente.
Un gatto non deve MAI stare a digiuno per più di 48 ore. Dopo le enterectomie si alimenta normalmente, addirirttura a volte si mette il sondino esofageo per l’alimentazione forzata. Ovviamente se non mangia non defeca. Legga l’articolo sulla LIPIDOSI