
Cari proprietari oggi parliamo di una malattia che non è molto conosciuta: l’anemia emolitica immunomediata nel cane (o autoimmune).
Che cos’è l’anemia?
L’anemia come sapete tutti è una riduzione del numero di globuli rossi presenti nel sangue. Quando diventa grave il paziente comincia a mostrare i sintomi in quanto non arriva un adeguato apporto di ossigeno (trasportato dai globuli rossi) ai vari tessuti.
Quali sono le cause dell’anemia nel cane e nel gatto?
Ci sono tantissime patologie che possono causare anemia nel cane e nel gatto: patologie infiammatorie croniche, nefropatie croniche, malattie parassitarie, tumorali, perdita di sangue in maniera cronica (lesioni che sanguinano lentamente, diarrea o cistite emorragica). Oltre a queste cause facilmente diagnosticabili c’è l’anemia di cui vi voglio parlare oggi: l’anemia immunomediata o autoimmune. Questa forma di anemia si presenta in forma acuta o iperacuta con sintomi abbastanza violenti e che se non diagnosticata in tempo può essere letale. Vi dico subito che l’anemia emolitica immunomediata del cane (e raramente del gatto) è la forma di emolisi (distruzione dei globuli rossi) più frequente nei nostri cani.
- primitiva o idiopatica (il termine idiopatico in medicina equivale a dire che non si conosce la causa)
- secondaria a tumori o infezioni.
Che cos’è l’anemia emolitica immunomediata nel cane?
Gli eritrociti vengono rivestiti di anticorpi IgG e IgM; questo comporta che il sistema immunitario li riconosce come nocivi e li elimina dal sangue del cane. Praticamente è l’organismo che distrugge il suo stesso sangue perché non lo riconosce. Ecco l’ origine dell’ anemia, ovvero la carenza di sangue. Nel sangue dei cani questa malattia genera la presenza di globuli rossi che vengono chiamati sferociti; tale presenza non è riscontrata invece nel sangue dei gatti.

Quali sono i sintomi dell’anemia immunomediata nel cane?
L’insorgenza di un’anemia emolitica immunomediata nel cane ha di solito andamento acuto, quando non iper acuto. Ciò significa che è tutto molto veloce, con sintomi immediatamente gravi:
- depressione
- abbattimento
- intolleranza all’esercizio fisico
- colore urine scuro (marrone)
- mucose pallide
- petecchie ed ecchimosi
- vomito
- dispnea
Cosa fare se il vostro cane presenta i sintomi dell’anemia emolitica?
Ovviamente quando si presentano sintomi così gravi legati al cardiocircolatorio e alla depressione del sensorio bisogna correre dal veterinario. Dopo la visita il veterinario riscontrerà a volte soffio cardiaco (provocato dall’anemia), dolore addominale oltre ai sintomi già riscontrati da voi. Il veterinario oltre a fornire immediate cure di sostegno come ossigeno, accesso venoso e monitoraggio pressorio e elettrocardiografico cercherà immediatamente di arrivare a diagnosi e vi proporrà una serie di esami. Nei casi più critici vi verrà proposta la trasfusione di sangue, molto probabilmente gli anticorpi attaccheranno anche quei globuli rossi ma nel frattempo sarà stata iniziata la terapia e quindi avrà la sua utilità per dare un po’ di ossigeno ai tessuti del vostro amico nell’attesa che reagisca alla terapia.
Come si fa diagnosi di anemia emolitica immunomediata nel cane?
Vi verranno proposti svariati esami:
- emocromo con striscio
- test per le malattie da zecche (Rickettia, Anaplasma, Babesia)
- test di Coombs di dubbia utilità però, non tutti lo fanno (attenzione che il test di Coombs nel 10% di cani che presentano anemia emolitica immunomediata è negativo. Questo molto probabilmente è dovuto al fatto che sopra i globuli rossi ci sono un numero sufficiente di anticorpi tali da causare l’anemia emolitica, ma non sufficienti da essere rilevati dal test.)
- prelievo di midollo osseo (se mancano anche altre linee cellulari oltre ai globuli rossi).
Ogni veterinario ha il suo iter diagnostico che può variare un po’ da caso a caso, ci sono tantissime variabili troppo tecniche che non avrebbe senso affrontare in questo contesto.

Una volta scoperta l’anemia emolitica immunomediata cosa succederà?
La terapia base dell’anemia emolitica immunomediata si basa sulla somministrazione di cortisonici a dosi immunosoppressive, quindi più alte di quelle a cui siete abituati per esempio in caso di manifestazioni di allergia croniche e via dicendo. Il cortisone infatti ha due utilizzi in medicina, a bassi dosaggi come antinfiammatorio o ad alti dosaggi come immunosopressore (praticamente si va a utilizzare un suo effetto collaterale). Oltre alla terapia cortisonica ci sarà tutta una terapia accessoria per ridurre gli effetti dannosi del cortisone su altri organi come stomaco e fegato.
Con la terapia si salverà dall’anemia emolitica immunomediata?
Nella maggior parte dei cani con anemia emolitica immunomediata dopo somministrazione di cortisone si vede un netto miglioramento già nell’arco di 24-96 ore. Nei casi più gravi che presentano già segni di scompenso multiorganico la prognosi può essere infausta.
Per quanto tempo dovrà continuare la terapia per l’anemia emolitica?
Il 66% dei cani ha bisogno di una terapia a vita. I dosaggi di mantenimento verranno periodicamente rivalutati facendo delle prove: si abbassano progressivamente i dosaggi fino a quando i valori ematici sono stabili.
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4 Comments
il mio cane breton di 10 anni e mezzo aveva smesso di correre,non aveva più fiato,portato dal veterinario il 20/06/18 e fatto emocromo risultò con globuli rossi molto bassi (rbc 3,15) iniziata terapia cortisonica nelle due settimane successive l’rbc arrivò a 4,0 ,gli fu abbassato la terapia cortisonica e due settimane dopo (20/07/18)tornando per l’emocromo risultava riabbassato a 3,55 ,rimodificata la terapia, una settimana dopo i valori si sono leggermente alzati a 3,74, oggi il cane lo vedo molto stanco e apatico,domattina lo riporto, non riesco ad uscire dal tunnel,avete qualche consiglio da darmi?? ne sarei felice,grazie
Ciao Walter, mi scriva sulla mail [email protected] così mi spiega meglio.
Un anno fa circa il mio maltese di 7 anni si è ammalato di anemia immunomediata .
Dopo alcuni giorni di ricovero in clinica si e ripreso con i dovuti farmaci ( prendnicortone e atoplus )L anemia sembra guarito ma ad oggi si riscontra ancora una piastrinopenia .
Il veterinario sostiene che dal momento che questi farmaci non danno più esito positivo ci sarebbe da provare un chemioterapico da fare per endovenosa.
Gentilmente chiedo un suo parere a riguardo
Purtroppo non posso dare pareri terapeutici su pazienti che non ho mai visto e visitato. Posso dirle che sia l’anemia emolitica immunomediata che la piastrinopenia sono patologie molto complesse da gestire. La terapia va dosata su ogni singolo paziente e i chemioterapici vengono utilizzati in seconda istanza quando il primo tentativo di terapia immunosopressiva non fa l’effetto sperato.