
Cari proprietari, oggi vi parlo di una razza giapponese non molto diffusa in Italia, ma che negli ultimi anni ha visto un grande incremento di iscrizioni all’ENCI: l’Akita Inu. Il numero di esemplari è aumentato dai 532 del 2011 ai 1515 del 2020, passando per un massimo di 1797 nel 2017.
Qual è lo standard di razza dell’Akita Inu?
Appartiene al gruppo 5 dell’ENCI di cui fanno parte i cani Spitz e di tipo primitivo. La carta d’identità dell’Akita Inu per quanto riguarda l’aspetto fisico si può riassumere così:
- Peso: 45-60 kg (maschio) e 30-40 (femmina);
- Altezza: 67 cm ± 3 (maschio) 61 ±3 (femmina);
- Standard ENCI/FCI: Gruppo 5: Cani tipo Spitz e tipo primitivo;
- Vita media: 10 – 12 anni.
Com’è il pelo dell’Akita Inu?
Il mantello si presenta spesso, leggermente più lungo al garrese, con un sottopelo molto fitto e soffice che isola il corpo dal freddo e gli consente di essere a suo agio anche a basse temperature, nonostante si adatti bene a vivere in appartamento. Spazzolarlo è d’obbligo. È bene iniziare a farlo quando l’Akita Inu è ancora cucciolo perché, con il suo carattere ostinato, può diventare difficile insegnarglielo da adulto.

Di che colore è l’Akita Inu?
Secondo quanto stabilito dallo standard FCI, il mantello dell’Akita Inu può essere di sole quattro colorazioni:
- Rosso fulvo;
- Bianco,
- Sesamo (peli fulvi con punte nere);
- Tigrato
Escludendo il bianco, le altre colorazioni devono presentare un definito urajiro, ovvero il pelo bianco sulle guance, sul petto, all’interno delle zampe, sul petto e nella parte interna della coda. Non esiste l’Akita Inu completamente nero o l’Akita Inu grigio.
Di quali taglie esiste l’Akita Inu?
La taglia è solamente una, non esistono Akita Inu toy o giganti, ma poichè le femmine sono spesso più piccole dei maschi è possibile trovare alcuni esemplari che sembrano essere di una taglia diversa. L’Akita Inu è da considerarsi un cane di taglia grande, con una robusta e proporzionata corporatura.
Di che colore è il tartufo?
Il tartufo si presenta largo e, solitamente, nero. Soltanto nei cani bianchi si può riscontrare una lieve, seppur abbastanza ampia, carenza di pigmento. In ogni caso, il colore preferito è il nero.
Quali sono le caratteristiche dell’Akita Inu?
L’Akita Inu mostra una corporatura robusta e ben proporzionata; il corpo è elegante e abbastanza forte, più lungo nelle femmine che nei maschi. Una sua particolarità sono gli occhi, piccoli e a forma triangolare, ben distanziati e posti in avanti. Anche le orecchie sono triangolari, piccole, ma molto diritte. Il collo è ben posizionato rispetto alla testa e dunque appare complessivamente un animale compatto e muscoloso. Si contraddistingue per manifestare una grande nobiltà e dignità sia nell’aspetto che nei movimenti.
La storia del Akita Inu
L’origine giapponese dell’Akita Inu
L’Akita Inu, uno dei cani di origine giapponese, è una razza molto antica. Si narra che gli antichi samurai scegliessero come amico un antenato di questo animale, nel momento in cui, in vecchiaia, si ritiravano in luoghi solitari e silenziosi. I primi Akita Inu erano cani di taglia piccola o media e nella Regione Akita, nel 1600, erano conosciuti come “Akita Matagi” ovvero cani di taglia media per la caccia dell’orso. Questa razza infatti è molto più recente dello Shiba Inu, si diffuse appunto intorno al 1600 grazie alle sue doti da combattente. L’uso principale di questi cani fu per molti anni quello della lotta. Furono poi incrociati con altre razze, come i Tosa e i Mastiff, per renderli più grandi. Insieme ai Samurai si occupavano di caccia, guardi ai templi e luoghi sacri e soprattutto al combattimento.
L’Akita americano è un altra razza?
Oggi l’Akita americano è a tutti gli effetti un’altra razza ma discende da quella giapponese. L’Akita Inu divenne famoso negli Stati Uniti d’America dove erano stati importati alcuni esemplari, particolarmente massicci, che discendevano dagli incroci con i molossi e che presentavano macchie nere. I giapponesi non accettarono mai questa variazione, anzi si impegnarono per ristabilire la purezza della razza giapponese. Nacque così la distinzione tra Akita Inu Giappnese e Akita Inu Americano.

Com’è il carattere dell’Akita Inu?
Il carattere dell’Akita è particolare. Molto particolare. Non rispecchia l’idea di cane come compagno giocoso e festoso che abbiamo noi europei. Immaginatevi di avere come ospite un Samurai e vi avvicinerete all’idea. Eleganza, calma e compostezza, contemplazione e solitudine sono le parole che lo descrivono meglio. Si lega molto al proprietario, solitamente una sola figura in famiglia sarà il suo punto di riferimento. Non immaginatevi però un affetto smodato. Manterrà la sua compostezza. Le altre persone invece, in poche parole, non esistono per lui. Nonostante questo legame con il proprietario non ascolta ordini e non è addestrabile (o molto poco). È inoltre un cane piuttosto schivo e ostinato, ma ha un comportamento molto dignitoso e fiero. Non ama essere accarezzato, abbracciato e sbaciucchiato. Tende alla strenua difesa di quello che considera il suo territorio e non soffre la solitudine. Poco socievole con gli altri cani, retaggio del suo passato da combattente, è un animale solitario. D’altronde con i samurai non è che facesse una gran vita sociale. Il suo comportamento è rimasto fedele alle sue origini.
L’Akita Inu è un cane adatto ai bambini?
L’Akita, con la sua tendenza ad essere schivo, silenzioso, diffidente e riservato e amante della solitudine, non è considerato come la migliore scelta per farne un compagno per i bambini. L’Akita non si adatta come gli altri cani alle consuete dimostrazioni di affetto che noi umani riserviamo ai nostri amici a quattro zampe, quindi potrebbe essere difficile per un bambino comportarsi al meglio con questo animale. Insomma, è un cane di taglia grande selezionato per il combattimento e questo non va dimenticato. Se siete invece esperti nella gestione di un cane dal carattere forte e indipendente, l’Akita Inu sarà sicuramente un meraviglioso compagno di vita.
Soffre di malattie particolari?
Abbastanza longevo e robusto anche lui ha delle predisposizioni di razza verso alcune patologie:
- Patologie Cardiovascolari (Difetto del setto interventricolare);
- Patologie Dermatologiche (Sindrome uveo dermatologica, Adenite sebacea);
- Torsione gastrica;
- Poliartrite,
- Rottura del Legamento Crociato Craniale,
- Sordità congenita,
- Patologie Oculari (Entropion, Glaucoma, Displasia retinica, Sindrome uveo dermatologica, Cecità congenita, Atrofia retinica progressiva generalizzata);

Curiosità:
- La coda rappresenta una sua particolarità, è abbastanza lunga e posizionata in alto, si arrotola sul dorso ed è spessa e molto pelosa.
- Alla stazione di Shibuya a Tokyo, c’è la famosissima statua del cane “Hachiko”, fedelissimo cane del Prof. Hidesaburō Ueno, un agronomo giapponese che ogni mattina prendeva il treno in quella stazione. Alla morte del professore, il suo cane andò alla stazione ad aspettarlo e vi rimase per 10 anni. Nel 1934, un anno prima della sua morte gli fu dedicata la statua simbolo che ancora oggi vede migliaia di visitatori ogni anno. Un famosissimo film con Richard Gere ha raccontato questa splendida storia di amore e amicizia.
- Alcuni esemplari hanno la lingua blu o viola, questo non significa che vi sia una patologia, è solo una loro caratteristica genetica. Attenzione, gli esemplari con la lingua blu non sono ammessi dallo standard di razza.